La posizioni durante il travaglio 1
Il modo in cui una donna affronta il dolore del travaglio è una cosa assolutamente personale, non esistono metodi giusti o sbagliati. Ognuna di noi, infatti, può provare sollievo adottando certe posizioni invece di altre e per questo, ovviamente, non esistono regole universali, .
Quello che noi ci sentiamo di dirvi è di non rimanere inchiodate sul lettino, sdraiate, ma di alzarvi, camminare e provare quale posizione vi sembra più comoda . Il travaglio è, infatti, il movimento per eccellenza quindi non “ostacolatelo” con la staticità della posizione supina.
Durante la gravidanza , potete già provare alcune posizioni, in modo tale che, a travaglio iniziato, vi sarà più facile individuare quella per voi più confortevole.
In piedi:
Nelle prime fasi del travaglio , vi sentirete meglio camminando e appoggiandovi a qualcosa (o qualcuno!) durante la contrazione.
Provate ad appoggiarvi al muro con entrambe le mani, le braccia tese e tenendo i piedi distanziati e ben piantati a terra. Anche dondolare leggermente il bacino può darvi sollievo.
Carponi:
Questa posizione può essere utile per alleviare il mal di schiena : mettetevi carponi tenendo ginocchia e piedi distanziati (le gambe devono essere piegate ad angolo retto), poggiando bene a terra i palmi delle mani, alla larghezza delle spalle. Fate attenzione a non inarcare la schiena.
In ginocchio:
Inginocchiatevi sul pavimento mantenendo la schiena dritta, le gambe aperte con le caviglie rivolte verso l’esterno e le punte dei piedi verso l’interno, fino a toccarsi. Il sedere deve toccare i talloni. Questa posizione è utile per contribuire ad aprire il bacino e rilassare i muscoli della schiena.
Ora provate a piegarvi in avanti appoggiando gli avambracci sul pavimento e alzando leggermente il sedere. Anche questa versione fa aprire il bacino allontanando il bambino dalla colonna vertebrale e alleviando il mal di schiena.
Partendo da questa posizione, alzate il bacino fino a mettervi carponi, distanziando bene le ginocchia. Potete provare ora a dondolarvi avanti e indietro, facendo sempre attenzione a non inarcare la schiena.
Sdraiate:
Tra una contrazione e l’altra, potete rilassarvi , scaricando la colonna vertebrale dal peso del bambino, appoggiandovi in avanti o su un fianco su una pila di cuscini, per sostenere il peso dell’utero. Partendo quindi dalla posizione precedente in ginocchio, appoggiate testa, petto e braccia sui cuscini rilassando i muscoli della schiena.
Accovacciate:
Esercitarvi alla posizione accovacciata è importante perché, in questa posizione, il bacino si apre e la testa del bambino è spinta verso il basso .
Distanziate i piedi e piegate completamente le ginocchia, aprendole verso l’esterno, il sedere tocca quasi il pavimento. Davanti a voi avrete posizionato una sedia (o il partner!) con un cuscino, dove appoggerete le braccia. La schiena deve essere dritta e leggermente inclinata in avanti. Arrotolare un asciugamano da mettere sotto i talloni può aiutarvi a mantenere la posizione.
Per accovacciarvi potete provare questo esercizio (e qui sedia e partner non sono più intercambiabili, vi serve il partner!): mettetevi in piedi l’uno di fronte all’altra e afferratevi reciprocamente gli avambracci.
Il partner flette le ginocchia e si piega leggermente indietro, con un piede davanti all’altro. Mentre il partner vi sostiene tirandovi vero di sé, accovacciatevi rilassando natiche, ginocchia e caviglie, trasferendo così il peso nella parte bassa della schiena.
Queste posizioni servono per dare al bambino il massimo spazio possibile nel bacino e per consentire all’utero di piegarsi in avanti, contro la parete addominale e lontano dalla colonna vertebrale. Inoltre, sono utili anche perché possono essere fatte sia in ospedale che a casa, in quanto non richiedono particolari strumenti o aiuti per essere messe in pratica.