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Le Filastrocche per rispondere alle domande difficili

LE FILASTROCCHE PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DIFFICILI


Suggeriemnti in rima per risolvere tutti i dubbi dei bambini


di EMANUELA CENNI


FRANCO ANGELI EDITORE


“Un libro che educa alla creatività, sviluppa la fantasia, abitua il bambino a giocare con le parole e suoni e, soprattutto, abitua grandi e piccoli a prendere confidenza con tematiche non sempre facili da affrontare”. E’ la stessa Emanuela Cenni che, nelle pagine conclusive, illustra con parole semplici ma efficaci la natura e gli obiettivi del testo da lei prodotto.


La semplicità è proprio il metodo seguito dalla dottoressa Cenni – psicologa e psicoterapeuta dell’infanzia e della famiglia - per trattare una materia così delicata e universale: i dubbi e i timori dei bambini, e il modo con cui gli adulti possono farsene carico.
La via seguita dall’autrice è quella della metafora in forma poetica e ludica. Per ogni domanda che sottende un’ansia infantile, la Cenni propone una o più filastrocche che possono essere lette, ascoltate, imparate, ripetute e “manipolate” dal bambino a proprio gusto. Con la consapevolezza che solo attraverso il gioco – anche il gioco mediato dalle parole – è possibile arrivare agli strati più profondi della psiche infantile.


Il testo si articola in una serie di capitoli-problema (“Da dove vengono i bambini?”, “Ho paura: come faccio a dormire da solo?”, “Perché vi separate?”, “Dove se ne va chi muore?” ecc.). Per ognuno, una breve riflessione ad uso dei genitori, una filastrocca da condividere con i bambini e, sempre con l’intento di facilitare la comunicazione e la comprensione, un piccolo glossario per spiegare le parole-chiave in modo semplice e congeniale alle abilità di comprensione dei minori. Alla fine di ogni capitolo, l’autrice suggerisce giochi supplementari con cui l’adulto può integrare e supportare ulteriormente ogni singola esperienza di contatto col proprio figlio.


E’ un libro, questo, che coniuga piacevolezza con profondità, e che si inserisce in modo ottimale nel filone di testi di psicopedagogia umanistica di ultima generazione. Testi congegnati come ausilio pratico e centrati sul valore dell’esperienza e del gioco. Il pensiero di chi lo legge corre immediatamente al lavoro di Violet Oaklander, psicoterapeuta della Gestalt statunitense, e al suo Il gioco che guarisce (edito in Italia dalla EPC a cura dell’Istituto di Gestalt HCC di Siracusa). Come la Oaklander, anche la Cenni sottolinea il primato della relazione interpersonale mediata dal “fare” assieme al bambino. Benché appartenenti a modelli terapeutici e a contesti geografici differenti, Cenni e Oaklander convergono sull’importanza della libera espressione emotiva nel rapporto genitore-figlio e della creatività come fondamentale strumento di contatto. Un altro elemento che accomuna l’opera della Cenni al pensiero gestaltista è l’uso del linguaggio che, trasformando l’implicito in esplicito, consente al bambino di dare un nome alle proprie paure, di distanziarsene, di osservarle e – perché no? – imparare a sorriderne con indulgenza, esplorandone gli aspetti vitali.


GIUSEPPE SAMPOGNARO - (Didatta presso la Scuola di Specializzazione dell’Istituto di Gestalt HCC Italy di Siracusa e Palermo)