Sei in: Articoli: Il sistema del crimine:

Il sistema del crimine

Si intende per sistema del crimine l'insieme dei rapporti reciproci tra coloro che commettono reati, le vittime potenziali dei reati, gli operatori del controllo sociale e gli agenti penali (Cusson, Croissance et décroissance du crime , Paris, P.U.F., 1990, pp. 133-143). Così definito il sistema del crimine si basa sui seguenti processi:


la crescita delle opportunità e dei profitti per i criminali favorisce l'aumento del crimine;


l'aumento del crimine contribuisce ad accrescere le opportunità sia mediante nuove forme di autoprotezione sia saturando il sistema penale;


il crimine varia in forme inversamente proporzionali al variare della certezza della pena e del controllo e integrazione sociale.


Maurice Cusson, a cui si deve questa elaborazione del sistema del crimine, rappresenta con uno schema gli elementi che lo compongono. Lo schema comprende variabili endogene, cioè variabili che agiscono direttamente sui singoli processi del sistema: occasioni, forme di integrazione sociale, modi di controllo sociale e di lotta alla criminalità (condanne, autrodifesa dei cittadini, interventi del sistema penale...). Lo schema comprende inoltre, seppur indirettamente, variabili esogene che influiscono mediante le variabili endogene. Esse sono, per esempio, il livello di industrializzazione e di urbanizzazione, la struttura familiare e scolastica, gli stili di vita economici e culturali, le forme di mobilità geografica, le fasi di crisi economica.


Le opportunità del crimine. Il crimine varia in funzione diretta dei vantaggi e delle opportunità che procura ai suoi autori. Queste sono ostacolate dalle reazioni delle vittime potenziali. Il sistema del crimine si configura perciò regolato da una logica che ne impedisce la crescita indefinita. Cusson ricostruisce questo processo interattivo in cinque punti (1990, p. 138):


1. Se le occasioni che si presentano ai delinquenti potenziali diventano numerose e interessanti, la criminalità avrà tendenza a crescere.


2. Più la criminalità aumenterà, più converrà alle vittime potenziali di fare uno sforzo supplementare per proteggersi contro il crimine con abitudii alla prudenza e con dispositivi di sicurezza.


3. Un aumento rilevante di forme di autoprotezione farà abbassare il numero e l'interesse dlle occasioni offerte ai delinquenti potenziali. Ne risulterà una diminuzione di criminalità.


4. La diminuzione del crimine prodotta dall'autoprotezione si accompagnerà a un maggior sentimento di sicurezza. Le vittime potenziali sentendosi più al riparo, saranno meno disposte a sacrificare tempo, vigilanza e denaro per la loro protezione. Ne seguirà un minor sforzo nella protezione contro il crimine.


5. Il rallentamento dell'autoprotezione condurrà a una nuova crescita del numero e della qualità delle opportunità, favorendo una nuova spinta alla criminalità.


Rezi Perelli