Sei in: Articoli: Dott.ssa Tatiana Franceschetti (psicologa-optometrista):

Il disturbo visivo

Che cos'è un disturbo visivo?

Un disturbo visivo si manifesta quando il sistema visivo non è all’altezza delle richieste dell’ambiente circostante (ambiente lavorativo, quotidiano, scolastico) cercando di adattarsi agli stimoli che riceve; non sempre quest’adattamento però porta risultati positivi e può rendere difficile e faticoso svolgere le più semplici azioni quotidiane come leggere il giornale, fare i compiti, lavorare al computer, ecc.

Se è presente un disturbo visivo (che non deve essere necessariamente ricondotto alla presenza di occhiali da vista), vi possono essere dei segnali da parte del sistema visivo, come mal di testa, pesantezza degli occhi, bruciori, difficoltà nella concentrazione, ecc.; questi sono dei campanelli d’allarme che però molto spesso, sono difficili da ricondurre a carico della visione. Anche le abitudine visive scorrette (norme di igiene visiva) possono generare dei campanelli d’allarme che si manifestano nello stesso modo dei disturbi visivi.

È ra gionevole pensare che un mal di testa frequente, una pesantezza degli occhi che insorge durante o dopo la lettura di un libro o la necessità di tornare indietro a paragrafi precedenti per mancanza di memorizzazione e/o di attenzione, possono essere segnali della presenza di un disturbo visivo e/o di abitudini visive scorrette, invece che di una semplice stanchezza fisica dopo una giornata di lavoro o di scuola.

Come nasce un disturbo visivo?

Un disturbo visivo nasce quando il sistema visivo non riesce a soddisfare e/o a sostenere le richieste dell’ambiente che lo circonda, ad esempio l’ambiente di lavoro, quello quotidiano o l’ambiente scolastico. Quando facciamo qualcosa, purché non si abbiano gli occhi chiusi, utilizziamo in gran parte la visione (per esempio si può pensare alla lettura, al camminare, al guidare la macchina, a colpire o prendere al volo una palla, ecc.) e la utilizziamo impiegando le abilità visive e se è presente un mal funzionamento di quest’ultime, sarà molto faticoso portare a termine ciò che si vuole fare.

Per indagare se è presente, o meno un disturbo visivo è sarebbe necessario sottoporsi ad una visita optometrica. Durante la visita saranno raccolte delle informazioni sul problema, l’anamnesi e saranno somministrati dei test optometrici specifici.

ANAMNESI Raccolta delle informazioni inerenti il disturbo visivo.

TEST OPTOMETRICI Insieme di test che consentono la rilevazione del sospettato disturbo visivo.

Anamnesi

L’anamnesi è la raccolta di tutte quelle informazioni, notizie e sensazioni che possono aiutare il professionista a capire meglio la richiesta d’aiuto del soggetto; consente inoltre di ricostruire le modalità di insorgenza, di decorso e l’entità del disturbo visivo.
Anche in optometria l’anamnesi è un elemento diagnostico importante poiché permette di isolare la difficoltà visiva, da altri sintomi e situazioni, per poterla analizzare meglio, sotto vari aspetti.
L’anamnesi può essere classificata come oggettiva, soggettiva e ambientale.

  • L’anamnesi oggettiva consiste nell’osservazione diretta del soggetto; come si muove nello spazio e come si comporta durante la somministrazione dei test optometrici.
  • L’anamnesi soggettiva consiste in quelle domande che ci aiutano a capire meglio quali sono le difficoltà o le problematiche visive della persona, anche avvalendosi dell’utilizzo di un questionario visivo.
  • L’anamnesi ambientale ci aiuta a capire meglio quali sono gli stili di funzionamento visivo riguardo all’ambiente di lavoro, allo sport, agli hobby, alla scuola, ecc.

Test optometrici

La prima caratteristica di un test deve essere quella di possedere delle norme di utilizzo, di correzione e di riferimento condivise e precise (test quantitativi), così da rendere possibile l’utilizzo dei dati raccolti a diversi professionisti.
In campo visivo rispettare sempre questa regola non è possibile perché alcuni test, anche m olto importanti, si basano sulla sola osservazione e annotazione della qualità dell’espressione dell’abilità visiva (test qualitativi). Tuttavia in base al tipo di fenomeno osservato, è possibile avere dei giudizi di riferimento, cioè come ci si aspetta che sia quell’abilità visiva, ad esempio il movimento lento di inseguimento deve essere fluido ed automatizzato e senza perdite di fissazione.
Quando però, si ha la possibilità di scegliere tra due diversi test che misurano lo stesso costrutto, cioè la stessa abilità visiva, è preferibile scegliere quello che possiede norme di somministrazione più definite e strutturate.
Per ottenere una valutazione completa del sistema visivo di un soggetto è necessario avvalersi di una batteria di test adeguata e differenziata in base al disturbo visivo da indagare.

TEST FUNZIONALI: I test funzionali sono test visivi che indagano la funzionalità del sistema visivo, ovvero la sua organizzazione, individuandone i punti di forza e di debolezza. In questo modo si ottiene un chiaro quadro funzionale che consente all’optometrista di creare delle ipotesi riguardo le cause dell’eventuale disturbo visivo e il trattamento più appropriato da adottare.

TEST DI PERFORMANCE : I test di performance sono tutti quei test visivi che vedono la partecipazione del sistema visivo, e quindi delle abilità visive, in compiti specifici e, in alcuni casi, in associazione con altre abilità del nostro sistema nervoso (ad esempio la lettura, la scrittura, il disegno, l’equilibrio, ecc.).

Come trattare un disturbo visivo?

Il trattamento dei disturbi visivi è legato alla tipologia del problema riscontrato. Il training visivo è il trattamento più utilizzato e non esistono limiti di età o di altro genere, ovviamente se si svolge un training visivo con un bambino, i miglioramenti sono più rapidi e facilmente osservabili rispetto a quelli di un adulto. Tuttavia gli adulti possiedono un’ottima alleata del training visivo, ed è la consapevolezza; questa, infatti, può rendere il tutto molto più veloce ed interessante.
In base al problema riscontrato in sede di esame optometrico si possono adottare diverse strategie di risoluzione:
TRAINING VISIVO – VT - Esercizi visivi che consentono di “imparare” e/o migliorare l’utilizzo adeguato degli occhi.
OCCHIALI DA VICINO DI PERFORMANCE : L’occhiale di performance per vicino ha l’obiettivo di consentire al sistema visivo di lavorare nel miglior modo possibile, facendosi carico della maggior parte dello stress visivo che deriva dalla visione da vicino. Un occhiale di questo tipo non è un semplice occhiale da vista ma un vero e proprio esercizio visivo quotidiano. Una maggiore efficacia nell’utilizzo di quest’occhiale, si ottiene quando si svolgono sia esercizi visivi in studio con il professionista, cioè il training visivo, sia quando si legge, si scrive o si svolge qualsiasi lavoro da vicino. A volte per particolari condizioni visive si possono prescrivere da soli; a volte è necessario svolgere un ciclo di training visivo per poterli prescrivere.
NORME DI IGIENE VISIVA : Ci sono degli accorgimenti che possono essere adottati durante lo svolgimento dei compiti o del lavoro alla distanza ravvicinata. Questi accorgimenti sono legati alla necessità di creare un percorso di sviluppo più funzionale e corretto possibile; utilizzare in maniera equilibrata il sistema visivo consente una maggiore capacità lavorativa e di concentrazione per tutte le fasce d’età.
Le norme di Igiene Visiva comprendono tutti quei comportamenti che consentono e stimolano un equilibrato utilizzo del sistema visivo durante l’applicazione dello stesso a distanze ravvicinate sia per quanto riguarda i bambini ma anche gli adulti.

Training Visivo VT

Quasi tutti gli esseri umani nascono con una visione potenzialmente buona. La capacità di identificazione, interpretazione e comprensione di ciò che si vede, viene sviluppata fin dalla nascita ma è frutto dell’apprendimento e può essere appresa male, appresa parzialmente, ecc. e, in base a questo concetto, può anche essere migliorata.
Lo sviluppo delle abilità visive implica fra l’altro il fatto di imparare ad utilizzare entrambi gli occhi in modo efficiente. Se i due occhi si muovono, si allineano e mettono a fuoco facendo “gioco di squadra”, questo aumenta le nostre possibilità di interpretare e di comprendere le informazioni visive che arrivano al cervello.

La scienza ha dimostrato che noi non “vediamo” con gli occhi ma attraverso di essi e con l’interpretazione che il cervello fa rispetto alle informazioni visive. Poiché due terzi di tutte le informazioni che il cervello riceve sono di natura visiva, appare chiaro che il fatto di possedere abilità visive efficienti è fondamentale per l'apprendimento, per l'attività lavorativa ed anche per le attività ricreative. Prevenire lo sviluppo dei disturbi visivi e di alcuni difetti di vista (come la miopia), di sviluppare abilità visive efficienti per ottenere migliori risultati a scuola, sul lavoro e nel gioco è di fondamentale importanza.
Attraverso lo svolgimento del training visivo, costituito da esercizi e/o tecniche visive, è possibile sviluppare, rafforzare e mantenere la massima efficienza visiva incrementando la qualità della visione, dell’attenzione, della concentrazione, della capacità di apprendimento, ecc.
I risultati ottenibili di norma sono buoni e duraturi nel tempo. Tuttavia la buona riuscita del training visivo dipende dall’impegno e dalla costanza nell’applicazione degli esercizi visivi a casa e dalla partecipazione che il soggetto ha verso l’allenamento stesso.
Per svolgere sedute di training visivo non esistono limiti di età o di altro genere, ovviamente i bambini migliorano più rapidamente rispetto agli adulti, che però quest’ultimi, possiedono un’ottima alleata del training visivo che è la consapevolezza; questa, infatti, può rendere il tutto molto più veloce ed interessante.

Attraverso il training visivo (VT), si possono risolvere la maggior parte dei disturbi visivi come ad esempio:

  • problemi visivi che non trovano miglioramento con l’uso di occhiali o lenti a contatto;
  • condizioni di miopia iniziale (miopia funzionale), con alcuni esercizi visivi è possibile rallentarne la progressione;
  • presenza di ambliopia (occhio pigro) o strabismo (sia negli adulti che nei bambini);
  • problemi di stress visivo legato allo svolgimento di lavori che impegnano molto la visione da vicino: lavori con l’utilizzo del computer, estetista, odontotecnico, insegnante, lavori di segreteria ecc.;
  • scarsa o insufficiente concentrazione, bruciore e/o lacrimazione degli occhi quando si effettuano lavori prolungati da vicino;
  • costante o saltuario mal di testa dopo lavori effettuati da vicino: lettura, scrittura, disegno, ecc.

Quando parliamo di bambini i problemi visivi che più spesso richiedono un intervento optometrico, possono essere:

  • problemi di movimento (goffaggine), il bambino sbatte frequentemente contro gli oggetti, inciampa e/o cade spesso;
  • assunzione di posizioni alterate con la testa e/o con il corpo durante lo svolgimento dei compiti o altre attività da vicino: lettura, scrittura, disegno, quando giocano con i video giochi portatili, distanza troppo ravvicinata al libro/quaderno, ecc;
  • bambini che presentano disturbi specifici di apprendimento (DSA), soprattutto in condizioni di lettura molto lenta, perdita della riga nell’andare a capo, difficoltà nel ricordare il materiale letto, difficoltà di scrittura anche dei numeri;
  • bambini che presentano ambliopia e/o strabismo.