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Posa in opera dei masselli

A cura di Assobeton ( www.assobeton.it )

Una volta preparato il piano di allettamento si procede alla posa dei masselli. La geometria di posa dipende dal tipo di massello impiegato. La scelta della geometria più adatta deve essere effettuata in funzione delle destinazioni d’uso previste per la pavimentazione.

Per carichi veicolari sono da evitare schemi di posa a giunti non sfalsati ed è preferibile uno schema a spina di pesce che risulti in diagonale a 45° rispetto alla direzione principale di marcia .
Deve essere preliminarmente fissato il reticolo di posa, specie quando sono previsti diversi formati di massello.
I masselli sono normalmente dotati sulla superficie laterale di profili distanziatori che facilitano la posa per semplice accostamento, mantenendo un’apertura costante dei giunti. Nel caso di masselli privi di distanziali si deve comunque assicurare un’apertura massima del giunto di 3 mm. al fine di garantire una corretta autobloccanza.

La posa in opera deve essere condotta in modo tale da mantenere sempre un fronte “ aperto ” per la posa dei masselli successivi, onde evitare l’inserimento forzato.

E’ buona norma prelevare il materiale per la posa contemporaneamente da almeno 3 unità di confezionamento, al fine di garantire una maggiore uniformità cromatica.

La posa in opera dei masselli deve avvenire per semplice accostamento seguendo dei fili di riferimento posizionati ogni 4-5 metri, in senso longitudinale e trasversale all’avanzamento lavori.

Devono essere periodicamente controllati gli allineamenti a mezzo di fili secondo due direzioni ortogonali.

La posa può essere eseguita manualmente oppure con l’ausilio di speciali attrezzature meccaniche.

La posa manuale, tuttora la più diffusa, è inevitabile per particolari geometrie di posa e/o accostamento di colori.

Nella posa in opera di masselli ad elevato spessore e/o dimensione occorre considerare che per la tutela della salute dei lavoratori non è consentita la movimentazione manuale di carichi superiori a limiti fissati per legge.

La posa meccanica si effettua per mezzo di speciali macchine in grado di prelevare un’intero piano di masselli dall’unità di imballo e di porla in opera con l’assistenza di un operaio.

Alcuni prodotti vengono forniti nell’unità di imballo già predisposti per lo schema di posa meccanica. Tale tipo di operazione garantisce elevata velocità di posa e quindi riduzione dei costi, ed inoltre una accurata costanza dimensionale dei giunti all’interno del piano di prodotto posato.

È necessario però prestare attenzione al giunto tra un piano posato ed il successivo per evitare discontinuità nella pavimentazione: allo scopo si raccomanda di posare sempre i singoli piani in modo sfalsato, regolarizzando frequentemente a mezzo di fili di riferimento il corretto dimensionamento dei giunti.

Nel caso di masselli a dimensione elevata, come pure qualora si possano temere danneggiamenti del prodotto particolare per effetto della pinzatura di presa, sono utilizzabili attrezzature per la posa con sollevamento in depressione (vacuum) del singolo elemento (come illustrato) oppure dell’intero piano di posa.

I masselli che non possono essere inseriti integralmente vanno tagliati a misura con apposita attrezzatura a spacco oppure con sega da banco (con sovrapprezzo).

Per evitare rotture occorre evitare di inserire parti di massello inferiori ad 1/3 del totale : un opportuno sistema di posa in adiacenza ai bordi può superare tale problema.

Una particolare attenzione deve anche essere prestata alle finiture della pavimentazione in corrispondenza di chiusini, caditoie o similari.
In generale è comunque da preferire un tipo di drenaggio lineare (canaletta) anzichè puntuale (caditoia).

La scelta di un manufatto che crea interferenze con l’ultima fila di massetti posati costringe a soluzioni non corrette di sigillatura con malta cementizia.
Queste soluzioni, anche se non influenti sulla stabilità della pavimentazione, compromettono l’effetto estetico pur riconoscendo all’uso di malte colorate.

Occorre infine ricordare che tali malte dovranno anche essere particolarmente addittivate, al fine di evitare fessurazioni, cavillature o rotture dovute a spessori limitati a scarsa consistenza dell’impasto.