La Cellulite
L’estate è ormai alle porte e come ogni anno, i mesi che precedono la stagione balneare hanno richiesto i soliti sacrifici per ottenere una forma fisica che possa rendere presentabili alla “prova del bikini”. Palestra, piscina, sauna, massaggi e dieta, sebbene consentano di ottenere anche il peso ideale ed una buona forma fisica, spesso non bastano a raggiungere il risultato sperato.
Ad opporsi al pieno raggiungimento dell’obbiettivo fitness , è il più tenace degli inestetismi: la cellulite. Difatti, una alimentazione controllata e razionale quale una dieta ipocalorica, sebbene consenta di ottenere una riduzione della massa adiposa, non è in grado da sola, di modificare il quadro clinico della PEFS: la pannicolopatia edemato – fibro – sclerotica. E’ questi infatti il termine medico con cui si definisce la patologia estetica più odiata dalle donne, che conferisce alla cute il caratteristico aspetto a buccia di arancia .
La cellulite, infatti, si differenzia dall’obesità per alcune peculiarità:
L’obesità rappresenta comunque uno dei fattori predisponenti alla cellulite. Nel determinismo della malattia cellulitica entrano in gioco numerosi fattori che possono essere riassunti nei seguenti punti:
- la riduzione per scarsa attività motorio dell’azione di pompa circolatoria esercitata dalla muscolatura;
- i rallentamenti circolatori distrettuali legati a compressioni da parte della massa adiposa;
- la ridotta attività respiratoria per le limitate escursioni diaframmatiche;
- gli errati atteggiamenti posturali provocati dal maggior carico sulle articolazioni
Alla base della cellulite vi è comunque un disturbo del microcircolo cutaneo che, a causa di un’alterata irrorazione della cute e dei tralci di tessuto connettivo che formano l’impalcatura del tessuto adiposo sottocutaneo, determina un difetto di nutrizione e di ossigenazione, con conseguente fibrosi e sclerosi del connettivo stesso e progressiva alterazione fino alla retrazione dei tralci connettivali sottostanti la cute, con un effetto a trapunta che conferisce il caratteristico aspetto a buccia d’arancia .
La cellulite va pertanto considerata una vera e propria patologia da curare sin dal momento in cui si manifesta e non solo un inestetismo da trattare solo poco prima di mettersi in costume. Se trascurata infatti, e non curata adeguatamente, la cellulite tende a peggiorare fino a diventare poco sensibile ai trattamenti medici.
E’ caratterizzata da quattro stadi, in rapporto alla progressiva gravità del quadro clinico e alla presenza dei sintomi che la caratterizzano: edema, fibrosi, sclerosi.
Il trattamento della cellulite
Le possibilità di trattamento della cellulite sono prevalentemente mediche, poiché le tecniche chirurgiche, quali la liposuzione, pure validissime nel ottenimento di un risultato estetico globalmente soddisfacente, non migliorano la situazione patologica di base, e quindi risultano solo di completamento, poiché consentono di eliminare in tempi rapidi e nelle sedi desiderate, gli accumuli adiposi.
Le tecniche mediche realmente efficaci nel trattamento della cellulite sono: la mesoterapia, la pressoterapia linfodrenante, e la idrolipoclasia ultrasonica (v. la sezione Estetica Medica o Dermocosmetologia ). E’ importante precisare che non esistono laser efficaci nel trattamento della cellulite ne tantomeno strumenti a raggi infrarossi o altri strumenti che impieghino la luce, bianca o colorata che sia.
I laser sono strumenti altamente tecnologici, il cui impiego è limitato a specifiche indicazioni; gli unici laser efficaci sono quelli ad uso esclusivo di personale medico qualificato e sono laser di classe IV (quattro); studi recenti hanno dimostrato l’assoluta inefficacia dei cosiddetti soft laser di appannaggio di operatori non medici.

Consiste nell’infiltrazione nel derma (lo strato più profondo della cute), di sostanze in grado di svolgere localmente un effetto terapeutico diretto. Viene effettuata con microaghi della lunghezza di appena 4 mm e di calibro ridotto, che vengono infissi nella cute con una determinata inclinazione tale da consentire l’infiltrazione delle sostanze impiegate, non nel tessuto sottocutaneo, ma all’interno del derma, dal quale poi diffondono lentamente ai tessuti circostanti e profondi esplicando l’effetto terapeutico.
Possono essere impiegati cocktails a base di farmaci tanto allopatici (farmaci tradizionali), quanto omeopatici. Per quanto riguarda i primi, sono ormai stati abbandonati i cocktail a base di anestetici, e vasodilatatori, e derivati ormonali. Attualmente viene efficacemente impiegato un cocktail a base di un derivato aminoacidico, opportunamente miscelato con soluzione fisiologica, che ha dimostrato elevata efficacia senza effetti collaterali.
I cocktails omeopatici consistono in una miscela di farmaci omeopatici aventi effetti lipolitici e drenanti. Anch’essi hanno elevata efficacia, nessun effetto collaterale ma costi lievemente più elevati.
L’unico inconveniente della mesoterapia in genere è rappresentato dalla eventuale comparsa di qualche piccola ecchimosi (livido) nelle sedi di iniezione, che scompaiono dopo circa 6 – 8 giorni. Una tecnica simile alla mesoterapia è la ossigeno-ozonoterapia. L’infiltrazione della miscela gassosa avviene però nel sottocutaneo con aghi di lunghezza maggiore a quelli della mesoterapia (circa 1,5 cm).
Pressoterapia linfodrenante
E’ una metodica di rimaneggiamento dei tessuti cutanei e sottocutanei attraverso un contestuale massaggio linfodrenante, eseguito dal computer con la sequenza del metodo Vodder.
Si attua applicando agli arti inferiori, glutei, fianchi ed addome, dei manicotti pneumatici, che vengono gonfiati e sgonfiati dal computer che gestisce e controlla sia le pressioni di esercizio nei singoli settori, sia la sequenza di gonfiaggio in modo che questo avvenga con una progressione costante diretta dal basso verso l’alto senza interruzioni e senza determinare strozzature tra settori contigui, evitando danni vascolari.
L’idolipoclasia ultrasonica
Si basa sull’impiego di ultrasuoni applicati esternamente alla cute con sonde a 3,3 ed 1 MHz, in una zona da trattare infiltrata con abbondanti quantità di soluzione fisiologica, che fa gonfiare le cellule di grasso, che scoppiano sotto l’azione degli ultrasuoni.
Le metodiche descritte vengono spesso associate tra loro per potenziare l’efficacia. Solitamente sono necessari cicli costituiti da un numero di sedute non inferiore a 10 – 12. Anche se il raggiungimento dei primi risultati visibili è estremamente soggettivo, alcune pazienti notano già un miglioramento sin dalle prime sedute.
L’adozione di alcune semplici norme di igiene alimentare, quali un regime ipocalorico ipoglucidico ed iposodico, ed il cambiamento dello stile di vita, con una attività aerobica svolta costantemente, massaggi linfodrenanti e con creme specifiche, completano l’azione sinergica contro la cellulite e potenziano l’efficacia delle terapie mediche.