Importanza dell’isolamento termico
Parliamo di isolamento termico di un edificio (abitazione).Faccio un esempio banale di come l'informazione sia del tutto assente se non deviata.
Chi di noi non vede sempre più spesso in tutte le salse (TV, riviste, fiere, Internet) promuovere impianti tecnici innovativi come la geotermia (questa ancora passi), le pompe di calore ad alto rendimento (dove "alto" è del tutto relativo), le biomasse (con relativi bruciatori).
Per non parlare degli impianti classici a pannelli solari che, fosse per i produttori, sostituirebbero del tutto i tetti. Chiaramente sto portando agli estremi l'esempio, però vorrei far passare il concetto di base che è questo: se facciamo due conti un impianto geotermico, ad esempio, costa qualche decina di migliaia di € per un'abitazione; una pompa di calore qualche migliaio (poi con la bolletta arriva il resto); un impiantino solare che integri il riscaldamento arriva tranquillamente sopra i 10.000€. E così via...
Numeri alla mano che contributo danno questi impianti o "integratori" d'impianto?
Per rispondere dobbiamo partire da un altro parametro cioè il grado di isolamento della nostra abitazione: se è ottimo il contributo o meglio l'efficienza sarà in proporzione notevole; se l'isolamento è diciamo "normale" per il parco edilizio italiano, il contributo o la resa energetica di questi impianti diventa orripilante. Pensiamo ad una piscina da rabboccare con un secchiello d'acqua: se è nuova, ermetica e perfetta non servirebbe rabbocco; se ho qualche poro o forellino con una secchiata ogni tanto mantengo il livello; se ho qualche buco grosso o spaccature notevoli, farò fatica a tenere il livello o peggio dovrò usare una pompa continua e il secchiello non conterà più nulla.
Il ragionamento pari pari portiamolo alla nostra casetta bene o male coibentata e vediamo che l'investimento diventerà anche del tutto inutile, all'atto pratico. O meglio, ad essere corretti, avrà un ritorno di convenienza economica pari ad un'era geologica. Analogamente per esempio si dice, a ragione, che di impianti fotovoltaici (a prescindere dal discorso ecologico, s'intende) non se ne venderebbe uno se non ci fosse l'incentivo del conto energia perchè la loro resa è ancora moooolto bassa ed il ritorno economico non si avrebbe mai senza incentivo.
Quindi, per rispondere al quesito iniziale, dove converrebbe spendere i nostri soldi (che son pochi ovviamente)? In impianti tecnologici costosissimi o in isolamento?
Un buon isolante da cappotto termico costa non più di 100€/mc. Cioè uno strato di 10cm (spessore classico di un cappotto) costa circa 10 €/mq. Con 150mq si riveste una un ‘appartamento vale a dire con 1.500€. E allora visto che magari il cappotto si è deciso di farlo comunque, perchè limitarsi a farlo di spessore minimo quando la mano d'opera è la stessa e basta montare un pannello più spesso?
Con un cappotto da 14cm siffatto si guadagna in maniera esponenziale in termini di isolamento che tradotto significa limitare al minimo l'uso di integrazioni come solare o altro, e la spesa dei 4cm in più (rispetto ai 10 iniziali) è pari a meno di 4 €/mq cioè in totale 600€.
Fino ad arrivare in classe A se non addirittura in A+ per valutare se vale la pena investire ulteriormente in impianti tecnici costosi. Per assurdo potrebbe bastare la vecchia stupida caldaietta per soddisfare tutti i bisogni. Perchè ricordiamoci sempre che una casa costruita va anche pagata, e dobbiamo fare i conti col portafoglio.
E ricordiamoci che un impianto si rompe col tempo, si deve manutenere, ecc. Il cappotto una volta fatto a regola d'arte non si tocca più.