E per le vittime della crisi ecco lo psicologo low cost
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L'idea è venuta a una giovane psicologa che da alcuni anni a Milano offre un servizio a basso costo con la garanzia di grande professionalità
Silvia Vicchi
MILANO – La crisi che attraversa il nostro Paese non aiuta a stare sereni e se tre famiglie su dieci vivono con l’angoscia di non arrivare a fine mese e l’80% degli italiani si dice preoccupato per il proprio futuro dopo la pensione, l’ansia coglie anche i più giovani che non trovano lavoro. Il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza ha raccolto i dati sulla percezione del futuro tra gli under 35. Ne emerge che pensare al futuro è causa di ansia per 6 intervistati su 10 e la sensazione di incertezza è sempre più marcata.
Il panico, o lo sgomento con cui si guarda al domani, fa parte di quelle patologie da ansia, che una buona psicoterapia può aiutare a tenere sotto controllo, prima che possano sfociare in malattie vere e proprie, o in disturbi più seri. Quando la crisi economica alimenta l’ansia e questa può essere curata solo da un bravo psicologo, ma i soldi mancano, esiste lo psicologo low cost ,al quale ci si può affidare a prezzi accessibili.
Federica Camellini , è una giovane psicologa e da qualche anno ha aperto a Milano uno studio low cost con alcuni colleghi ( www.psicologolowcost.it ). Un’idea vincente e innovativa, ma soprattutto utile a una fascia di persone con poca disponibilità economica, che nell’ultimo anno è aumentata enormemente. «Già quattro anni fa – racconta – nel mio studio privato si cominciavano a sentire i segni della crisi. I pazienti non potevano più pagare e molti decidevano di intervallare le sedute, o addirittura di rinunciarvi. Un peccato, se si pensa che il percorso psicoterapeutico deve avere una continuità, per essere efficace. Così ho deciso di far fronte alla crisi e alle esigenze delle persone, con l’introduzione di prezzi al di sotto del minimo standard» spiega Federica.
Lo psicologo low cost è un professionista preparato e competente, regolarmente iscritto all’Albo Psicologi e Psicoterapeuti e si rivolge a tutte quelle persone che hanno bisogno di cure, ma non possono permettersele. «Certamente avrei potuto rivolgermi al servizio pubblico, – dice Antonio, 28 anni, ingegnere disoccupato, che si definisce “disperato” – ma la psicoterapia non è come una prestazione medica, non si può prescindere dall’incontro tra il paziente e lo psicologo e al primo spetta la scelta di affidarsi proprio a quella persona lì e non a un’altra. Deve esserci empatia e deve crearsi un legame di fiducia.»
Se il termine low cost richiama il suo opposto, high cost, forse sarebbe più opportuno parlare di tariffe personalizzate, perché di questo si tratta e mai di servizio di alto, o basso livello. Aggiunge Sara Landi, psicologa low cost dello stesso studio di Federica: «La nostra idea ha attratto molti pazienti under 30, che in mancanza di un lavoro non possono certo permettersi parcelle da capogiro, ma anche professionisti che hanno perso il posto e che faticano ad andare avanti».
Anche la Fondazione Augusta Pini di Bologna ha investito importanti risorse a questo scopo e ha aperto da tempo un consultorio per la città, dove lavora uno staff di dodici operatori, tra psicologi e psicoterapeuti, tutti di formazione psicoanalitica. Offrono un servizio low cost e in molti casi del tutto no cost , anche in spagnolo, francese e inglese. Si tratta d’interventi diretti alle molteplici forme del disagio.
Una pratica che sta diffondendosi in molte città italiane, con grande successo, perché se lo psicologo è uomo del suo tempo, non può non osservare e tenere conto delle dinamiche sociali, di cui la crisi economica è parte importante.