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Il gruppo in gestalt analitica

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Nella gestalt analitica la terapia di gruppo è parte fondante del modello, insieme alla psicoterapia individuale.

Il gruppo è l’insieme dei pazienti che si incontra a cadenza regolare e continuativa per portare avanti il proprio percorso psicoterapeutico ed è condotto da due terapeuti.
La stanza del gruppo è uno spazio dove si entra a piedi scalzi e ci si siede per terra, in una situazione che rimanda sia allo spazio sacro degli antichi riti religiosi, sia al concetto di campo , della psicologia della Gestalt.

Questo è un luogo dove si integrano lo spazio fisico reale e lo spazio simbolico, dove le forze interne dei partecipanti, spesso misconosciute o alienate, trovano la possibilità di espressione e di riappropriazione di parti del sé, aspirando ad un ordine interiore ed un nuovo equilibrio.

I pazienti si presentano e stanno nel gruppo con il loro nome in contatto con le proprie emozioni e consapevoli dello spazio fisico che occupano, già questo è uno dei primi passi verso una consapevolezza individuale che sta alla base di una salute psichica personale.

I terapeuti metteranno in contatto i pazienti sia con il loro mondo interno che con il loro mondo esterno, la realtà di tutti i giorni, quindi il gruppo è un luogo dove si incontrano le difficoltà più profonde e nascoste con la vita quotidiana.
È un contenitore di ansie e di dolore , ma è anche un luogo di appartenenza che da sostegno nello sperimentare soluzioni nuove e creative. Qui si può rischiare la catastrofe del mutamento per riaggregare la persona entro un nuovo ordine.
Tappa fondamentale per la crescita è entrare in contatto con gli altri partecipanti, confrontarsi con l’altro e riconoscerlo nella differenza, essere accettati dai membri del gruppo ed accettarli a loro volta è utile a sentire che il vero Sé può essere accettato e quindi esistere.

Quello del gruppo è uno spazio comune condiviso, che va difeso con delle regole molto importanti.
La prima è l’estensione del segreto professionale a tutti i partecipanti, per garantire la riservatezza di tutto ciò che viene condiviso durante il lavoro. Dall’esigenza di garantire l’unicità del lavoro in gruppo nasce la seconda regola, così si chiede ai partecipanti di non frequentarsi al di fuori del gruppo, per fare in modo che le dinamiche che si stabiliscono non vengano inquinate da rapporti esterni.
Altro elemento/regola molto importante è il tempo, nelle due ore di durata della terapia si devono aprire e chiudere le gestalt, questo è un compito del terapeuta, ma dovrà essere anche un consapevolezza del paziente ovvero: ci saranno altre possibilità, ma mai più quella.

Sono diverse le fasi del percorso terapeutico, le principali possono essere sintetizzate in:


  • essere consapevoli dei propri bisogni,
  • stabilire un ordine gerarchico di questi
  • elaborare strategie volte al loro soddisfacimento.


Questo attraverso le principali tecniche utilizzate come il lavoro sulle proiezioni, con il sogno, quello corporeo, la drammatizzazione, lo psicodramma.



Autore
: Centro Studi Psicosomatica