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Lo psicologo on-line




“E’ proprio vero ci state cambiando… nessuno scrive più come una volta, nessuno si ferma più ad una cabina telefonica…”. Con queste parole, la Littizzetto, nello spot di un famoso operatore telefonico, ci porta a riflettere sui mutamenti che la tecnologia sta apportando al nostro modo di comunicare e interagire. Internet è sempre più un luogo d’incontro, non solo un mezzo per reperire informazioni… siti, blog, myspace, social network di ogni sorta, fino al recentissimo fenomeno facebook. Dunque cambia il nostro modo di comunicare e di intrattenere relazioni, o per meglio dire, nuovi canali si aggiungono a quelli consueti e così anche nell’ambito delle relazioni d’aiuto. In Italia, in ritardo e in maniera rallentata rispetto agli Stati Uniti, Internet si fa sempre più strada anche nell’ambito della salute e del benessere, dapprima come canale di reperimento informativo, più recentemente come spazio di interazione utilizzabile per chiedere il sostegno di un professionista. La consulenza psicologica on-line è ormai una realtà sempre più diffusa. Le differenze, rispetto alle modalità “classiche”, sono profondissime, tanto da porre questo tipo di consulenza come altro canale possibile e non come sostituto di una relazione “dal vivo”. In primo luogo, comunicare tramite la rete (attraverso chat e e-mail) ha come caratteristica l’assenza di comunicazione non verbale, la quale, contraddicendo o rinforzando quella verbale, aggiunge una mole di informazioni preziosissime, oltre a favorire uno scambio e un contatto (ad esempio visivo) diversi. La video chat potrebbe colmare in parte questa lacuna, ma è importante che vengano utilizzate modalità di lavoro ad hoc, non completamente sovrapponibili a quelle tipiche di una interazione vis à vis.


Perché ricorrere allo psicologo on-line? Tra le motivazioni che possono spingere a chiedere una consulenza psicologica di questo tipo troviamo maggiore “comodità” (non ci si sposta da casa, si risparmiano tempo ed energie per gli spostamenti), una minore inibizione nei confronti dello psicologo, minori costi.


La consulenza on-line fornisce la possibilità a chi può avere maggiori resistenze a chiedere un aiuto professionale (pregiudizi, imbarazzi…) e anche a chi ha delle limitazioni oggettive a recarsi presso una struttura (una disabilità motoria…) o ad utilizzare canali sensoriali specifici (problemi di udito…). L’interazione attraverso internet annulla il problema delle distanze fisiche e garantisce una maggiore riservatezza che può favorire una maggiore apertura. Chiaramente una consulenza on-line non può essere sufficiente nei casi di problematiche gravi, ma può aiutare una persona a capire che necessita di un trattamento diverso e quindi essere propedeutica, ad esempio, ad una psicoterapia “faccia a faccia” o ad un invio specialistico. La definizione del setting, la cornice all’interno della quale si svolge l’interazione e dunque l’insieme del contesto fisico, le regole, gli orari ecc., già fondamentale nel lavoro tradizionale, diventa ancora più delicata in un contesto immateriale come la rete. Insomma, esiste uno strumento in più, la cui efficacia è legata, come ogni nuova tecnologia, alla deontologia, alla correttezza professionale e alla maturità di chi la utilizza.