Informazioni ed origini dello stile industriale
Vorrei raccontarvi come lo stile industriale ha avuto inizio.....
Agli antipodi dello shabby-chic, ispirato ai primi loft degli artisti americani degli anni ’60 e ’70 (ricordi il famoso The Factory, lo studio newyorchese del grande Andy Warhol), contemporaneo e vintage allo stesso tempo.
È lo stile industriale, uno stile d’interior design caratterizzato da forme, materiali e colori duri, “heavy”, per dirla all’inglese. Ne abbiamo già parlato in questo post, proponendolo come stile per arredare la zona pranzo.
Oggi vogliamo approfondire l’argomento e darti idee, consigli e ispirazioni per portare in casa l’industrial-style.
Gli elementi base dello stile industriale
Abbiamo fatto cenno ai primi loft degli stravaganti artisti americani, dove lo stile industrial era nativo. Quelle abitazioni-studio venivano ricavate proprio da ambienti industriali o commerciali dismessi e conservavano caratteristiche della struttura originaria, come, per esempio, le tubature a vista. Ma lo stile industriale può essere riprodotto anche in casa tua. Queste sono le basi da conoscere.
Materiali metallici
Lo stile industriale è strettamente legato a materiali metallici: dalla latta all’alluminio, dal ferro all’acciaio. Le finiture sono perlopiù opache.
Colori scuri
Il protagonista cromatico dello stile industriale è il grigio, un colore neutro che, se ben utilizzato, dà all’ambiente un tono decisamente chic.
Forme squadrate
Com’è semplice immaginare, le forme di base sono dure, geometriche, squadrate.
Effetto cemento ed effetto ruggine
Sono due dettagli quasi sempre presenti in una casa dai tratti industriali.
Se però dovessimo attenerci solo a questi elementi nel cercare di riprodurre un arredamento di matrice industriale, finiremmo col trasformare casa in una fabbrica! E non è questo ciò che vogliamo. Giusto?
Ci vuole allora un po’ di sperimentazione e di personalizzazione affinché l’ambiente non risulti freddo e inanimato, ma caldo e accogliente, come si confà a un’abitazione. Vediamo quindi alcune ispirazioni per rifuggire “l’effetto fabbrica”.
Come ammorbidire lo stile industriale
Per ammorbidire lo stile industriale e renderlo più chic, vogliamo procedere per contrasti. Vediamo assieme come.
Contrasta il metallo col legno
Un materiale freddo come il metallo troverà la sua dolce metà nel legno, che sappiamo essere un materiale che riscalda. Più che un contrasto questo sarà un felice matrimonio tra due materiali opposti. E, si sa, gli opposti si attraggono.
Immagina, per esempio, una scala con struttura in acciaio, e, nel sottoscala, un mobile in legno con vani a giorno da utilizzare come libreria. Non è una coppia perfetta?
Contrasta il grigio con colori vivaci o pastello
Il grigio è il colore dominante, ma puoi “spezzarlo” inserendo nell’ambiente degli elementi caratterizzati da colori saturi.
Ci viene in mente, a tal proposito, proprio il celebre divano rosso di Warhol che spiccava sullo sfondo dell’argentata Silver Factory, rivestita in buona parte – lo sapevi? – di carta stagnola.
Negli spazi in cui, più che creare un contrasto netto, vuoi addolcire l’ambiente, punta su colori pastello. In cucina potresti pensare a delle scansie di ferro verniciate in color carta da zucchero.
Contrasta le forme squadrate con quelle rotonde
Cassettiere, madie, carrelli in metallo dalle forme squadrate sono arredi tipici di una casa dallo stile industriale. Utilizza soprammobili dalle forme tondeggianti (lanterne di latta, vasi di ceramica, candele, palle decorative di vimini…) per stemperare la geometricità “tagliente” di questi mobili.
Aggiungiamo, infine, che un ruolo importante a livello di home décor lo giocheranno i tessuti (tappeti, cuscini, tende), per i quali ti consigliamo fibre naturali come lo juta, il lino, il sisal.
A questo punto conosci le basi per arredare una casa industrial-chic e hai dalla tua più di qualche ispirazione per rendere ancor più originale questo stile. Non ci resta che augurarti buon lavoro!
P.S. Se sei di Roma e dintorni e devi arredare o rinnovare casa, vieni a trovarmi.
Un caro saluto
Lucia