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EMDR e i Bambini. Che cos’è il trauma per un bambino
Il trauma infantile generalmente si riferisce a un’esperienza di orrore, paura o dolore opprimente, accompagnata da un senso di impotenza (krystal 1978). Esempi tipici sono gli incidenti automobilistici, le violenze sessuali o fisiche, gli incidenti domestici, l’abbandono, lutti l’ospedalizzazione o l’aver assistito a episodi di violenza o maltrattamenti.. Tali eventi estremi determinano per lo più nel bambino un disturbo da stress post traumatico, anche se le conseguenze possibili sono molteplici. I bambini possono, essere esposti anche a molti altri eventi che li turbano, tra questi possiamo annoverare la morte di un familiare, la separazione dei genitori, una grave malattia, un trasferimento geografico e molte altre difficoltà. A questo tipo di eventi il bambino reagisce con una risposta sintomatica (ad esempio: enuresi, difficoltà di attenzione a scuola, iperattività, paure differenti, difficoltà ad interagire con i propri compagni…) che viene considerata, secondo la definizione tradizionale, un disturbo di adattamento, secondo le recenti ricerche 1 un disturbo post- traumatico da stress. I bambini, in generale, possono essere particolarmente vulnerabili, in quanto sono più indifesi e soggetti a spaventarsi degli adulti e non hanno ancora sviluppato quelle forze fisiche, conoscenze, posizione sociale, risorse emotive e capacità di interpretare le situazioni di cui gli adulti dispongono. Tuttavia il livello di sviluppo del bambino può influire sulla natura dell’esperienza traumatica in quanto il modo in cui egli cercherà di affrontarla risentirà delle problematiche, delle capacità e degli influssi che caratterizzano la fase evolutiva in cui si trova. Per esempio i bambini piccolissimi in una situazione di pericolo possono non rendersi esattamente conto che la loro vita è minacciata 2 Il trauma e le emozioni nei bambini Subire un trauma costituisce una fortissima esperienza di impotenza e paura, cui spesso si accompagna anche una sofferenza di tipo fisico ed emotivo. Se questi sentimenti diventano intollerabile per un bambino traumatizzato, egli per sfuggirvi può compiere uno sforzo elevato che lo porta a presentare una varietà di sintomi. I sintomi, infatti, aiutano ad alleviare in parte i sentimenti intollerabili, ma hanno l’effetto paradossale di ostacolare il vero sollievo, evitando al bambino di affrontare pienamente il ricordo traumatico e di elaborarlo, per cui esso rimane in uno stato grezzo, che costituisce una costante minaccia. Il bambino, anziché affrontare il ricordo superandone a uno a uno gli aspetti disturbanti, lo vive come un’ esperienza troppo dolorosa e perciò lo respinge. Questo comportamento prende il nome di “evitamento”. Il trauma non elaborato contribuisce a suscitare non soltanto una reazione eccessiva verso l’ambiente, vissuto come se fosse più minaccioso di quel che non sia, ma anche un senso di avversione verso lo stesso ricordo. Il bambino in genere ha difficoltà a verbalizzare le emozioni. Queste vengono espresse attraverso un analisi del comportamento o segni fisici es: “presentando un estrema paura verso il mondo esterno, irrequitezza, agitazione, paura del buio, problemi di sonno, tensione (rabbia o aggressività), la tendenza ad attribuire agli altri ostilità;problemi a socializzare o interagire con altri bambini, balbuzie, tic, problemi di comportamento, deficit di attenzione o di apprendimento (ad es.difficoltà a leggere o scrivere), enuresi/encopresi, problemi di alimentazione, apatia, incubi e paura dell’abbandono. Possono anche riferire sintomi fisici come mal di testa o di stomaco.” Quando i bambini scoppiano a piangere o diventano molto tristi apparentemente senza motivo, allora può voler dire che stanno lottando con il dolore e che hanno bisogno di aiuto. L’EMDR e il trauma L’EMDR considera il trauma un esperienza negativa immagazzinata in modo disfunzionale, soprattutto nei primi anni di vita. I “Momenti Difficili” nei bambini, in età infantile, sono molto diffusi e spesso vengono sottovalutati, diventando comunque una fonte di disagio primario. Qualsiasi “ricordo” in cui il bambino sperimenta oppressione, paura o dolore, insieme ad una sensazione di impotenza, può essere considerato un trauma infantile. Questo è dovuto al fatto che i bambini sono molto impressionabili e il loro livello di esperienza non è tale da dare loro una visione equilibrata della vita e di loro stessi. Tendono a fidarsi molto degli adulti, soprattutto delle figure genitoriali che hanno una grande credibilità ai loro occhi. Quindi, se l’adulto fa o dice qualcosa di negativo o di grave il bambino attribuisce la colpa a se stesso, non ai problemi dell’adulto. I bambini provano dolore allo stesso modo di un adulto, quando vengono esposti ad eventi difficili o gravi come la morte, la separazione, la violenza nei loro confronti, la malattia. I bambini sono soggetti a provare ansia ed emozioni come rabbia, aggressività, paura, mancanza e senso di impotenza, tristezza. La consapevolezza di provare questo tipo di dolore è in genere sottovalutata, gli aspetti sono diversi, i bambini si esprimono in modo diverso rispetto agli adulti, inoltre il contesto educativo porta a proteggere il bambino dalla sofferenza. Indipendentemente dal fatto di essere stati coinvolti direttamente nell’evento, i bambini si rendono conto e sentono quando succede qualcosa di grave.Se si tace o si è vaghi riguardo all’accaduto, si lascia il bambino solo con i suoi pensieri, con la sua immaginazione, con domande senza risposta e con tutta l’incertezza che questo crea. Se non viene data alcuna informazione lasciamo il bambino alle sue fantasie, che in genere sono peggio della realtà . Le fantasie negative possono provocare un senso di ansia e di terrore che lasciano segni permanenti che si manifestano in seguito come vulnerabilità fisica o psichica. L’Azione dell’EMDR Il lato positivo dell’EMDR è la rapidità con la quale si ottengono risultati. Un bambino, vittima di un’unica esperienza negativa, ha di solito una terapia più breve rispetto ad un bambino esposto a un lungo periodo di minacce o di molestie. L’elemento fondamentale è il modo in cui sono memorizzati i ricordi. Il cervello elabora le esperienze traumatiche in modo diverso da quelle normali. Nelle esperienze normali le informazioni provenienti dai sensi arrivano al cervello dove vengono registrate e trasformate in ricordi, cioè un insieme di fatti, impressioni e interpretazioni. Nelle esperienze caratterizzate da paura intensa, senso di impotenza o paura di morire, il corpo entra in uno stato di allarme. Per questa ragione le immagini, i pensieri, le sensazioni e i suoni disturbanti originari vengono memorizzati in forma grezza (non elaborata). Gli stimoli, quali le immagini, gli odori, i suoni e le sensazioni che ricordano l’esperienza traumatica, possono riattivare ogni volta questi “ricordi grezzi”. Il bambino continua a rivivere le stesse emozioni di allora, e ogni volta ne è turbato con la stessa intensità. L’EMDR aiuta a concludere il processo di memorizzazione, per trasformare i “ricordi traumatici” in “ricordi normali”. L’EMDR può essere applicato: - Bambini di età da 1 a 5 anni :dove la presenza di uno dei due genitori è fondamentale per infondere sicurezza. - Bambini dai 6 ai 12 anni - Adolescenti dai 12 ai 18 anni Osservazione e Conclusioni : La prima pubblicazione dell’EMDR è apparsa nel 1989 negli Stati Uniti. Questo metodo terapeutico è stato in seguito approfondito e studiato scientificamente. L’EMDR è oggi considerato una terapia psicologica efficace per adulti, adolescenti e bambini colpiti dal ricordo di eventi traumatici. Solo dopo una formazione specifica sull’EMDR, i terapeuti possono essere qualificati per applicarlo. Se applicata bene, questa terapia non presenta nessun rischio. Nel peggiore dei casi, non si verificherà alcun miglioramento, e questo sarà evidente fin dalle prime fasi. In tal caso, i disturbi sono legati alla presenza di troppi fattori di stress e non ad un specifico evento traumatico. NOTE 1. Green . 1990 2. Green e altri 1991 BIBLIOGRAFIA
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