LE FOBIE PIU' STRANE DEL MONDO
Oltre a fobie comuni come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), la paura di volare o la fobia sociale, esistono altre fobie, meno comuni e per molti versi "strane", ma comunque invalidanti per la persona che ne soffre.
Innanzitutto chiariamo dove finisce la paura e comincia la fobia. Se la paura è una risposta funzionale che consente all'individuo di non sottovalutare dei pericoli reali , la fobia è una paura immotivata, uno stato di allarme che scatta in assenza di qualsiasi tipo di pericolo reale e che può consolidarsi nel tempo fino a configurare un tipo di personalità fobica.
Secondo Freud le cause di come una semplice paura si trasformi in fobia vanno ricercate nell' inconscio : si tratta di esperienze vissute che credevamo di aver dimenticato, ma che invece hanno lasciato una traccia dentro di noi e si ripropongono con il loro carico di angoscia.
Tra le fobie più strane del mondo:
L'Omatofobia , la paura di guardare gli altri negli occhi, considerata una fobia sociale perchè i rapporti umani, richiedono il contatto visivo diretto.
La Pogonofobia , definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata delle barbe, viste come ricettacolo di germi e di scarsa igiene personale.
La Barofobia , cioè la paura della forza di gravità, che potrebbe schiacciare le persone fino ad ucciderle. Questo timore risulta esacerbato quando si sale su ascensori o scale meccaniche, o giostre.
La Papafobia , paura estrema e sproporzionata di qualunque cosa riguardi il Papa e il Vaticano.
La Cromatofobia (dal greco “cromo” che significa colore) è la paura dei colori. Le persone che ne sono affette possono arrivare a temere tutti i colori o uno in particolare. Vorrebbero vedere il mondo solo in bianco e nero, perché tutte le altre sfumature sono per loro fonte di sofferenza.
L’ Omfalofobia : la paura di toccare e far toccare il proprio ombelico. Chi ne soffre ha sviluppato una vera e propria repulsione per questa parte del suo corpo, associato all’utero materno e al cordone ombelicale, arrivando a temere, nei casi più gravi, che le proprie interiora possano fuoriuscire da quella parte dell’addome, ed evitando quindi qualunque contatto con questa parte del corpo.
La Panofobia , ossia l’avere paura di tutto. Chi ne soffre teme morbosamente la paura stessa, ovvero ha paura di avere paura.
L’ Anablefobia : la paura di guardare in alto. Nessuno di coloro che ne soffre si metterà mai a guardare le stelle in cielo, perché il solo pensiero di farlo scatena in loro un assoluto panico.
La Somnifobia : la paura di addormentarsi. Chi soffre di questa fobia è terrorizzato all'idea di addormentarsi, perché teme di morire nel sonno o di non svegliarsi più, o perché spaventato dalla perdita di controllo durante il sonno o dagli incubi che potrebbe fare.
La Caetofobia è la paura dei capelli, e di tutto ciò che ha il pelo (sia umano che animale). Chi ne soffre tende ad evitare il contatto o la vicinanza con capigliature abbondanti, e non ama neppure guardarsi allo specchio, arrivando talvolta a sviluppare un’autentica avversione anche per i propri capelli, fino al punto di odiarli e di provare a strapparseli.
La Peladofobia , al contrario, è la paura delle persone calve, probabilmente legata ad un evento traumatico, che ha coinvolto una persona calva e il cui ricordo incute ancora oggi timore.
L’ Arachibuytrofobia riguarda il timore che il burro di arachidi rimanga incollato al palato.
L’ Hipopotomonstrosesquipedaliofobia , termine impronunciabile scelto per indicare la fobia nei confronti delle parole lunghe o poco frequenti usate nelle conversazioni e che si teme di pronunciare scorrettamente, mettendosi così in ridicolo.
Numerofobia è la paura dei numeri. C’è chi ha paura solo di alcuni numeri perché legati alla sfortuna o a superstizioni religiose, e chi invece li teme tutti, senza distinzioni. In questo secondo caso il problema è insormontabile e obbliga spesso chi soffre di questa paura a rintanarsi in casa.
La Belonefobia o Aichmofobia è la paura di aghi e spilli. Si manifesta come un terrore del tutto irragionevole per qualunque oggetto tagliente o acuminato, che possa provocare ferite sanguinanti.