Sulla professione di Psicologo
PSICOLOGO : Si è psicologi solo dopo aver conseguito un diploma di laurea presso una Ateneo universitario riconosciuto dal MIUR e dopo aver superato l’esame di abilitazione. Con la riforma universitaria i laureati in psicologia si distinguono in 1) senior se hanno svolto un percorso di studi triennale e successivamente biennale per un totale di cinque anni; 2) junior se hanno acquisito solo la laurea di primo livello triennale.
Questa distinzione esiste solo dopo la riforma universitaria disposta con il D.M. 509/99 mentre i laureati con l’ordinamento accademico precedente (vecchio ordinamento) hanno tutti una formazione unica quinquennale.
Lo psicologo abilitato non specializzato, può svolgere l’attività professionale presso enti privati o pubblici purché non eserciti la psicoterapia; pertanto può svolgere attività di sostegno, counseling, orientamento scolastico e professionale e tutte le attività consulenziali e progettuali volte alla formazione ed al supporto del singolo o della coppia senza spingersi nell’intervento psicoterapeutico. Pertanto non può essere assunto presso ospedali o aziende sanitarie locali. Tutti gli psicologi devono rispettare il codice deontologico della professione che tutela sia il professionista sia il cliente.
PSICOTERAPEUTA : E’ uno psicologo che ha conseguito un diploma di specializzazione per la psicoterapia presso una scuola riconosciuta dal MIUR o presso le scuole pubbliche universitarie.
La psicoterapia è un percorso più o meno breve che mira al cambiamento del cliente al fine di garantire un miglioramento della sua qualità di vita.
Gli psicoterapeuti hanno formazioni diverse secondo l’orientamento della scuola di specializzazione frequentata. Questo comporta l’utilizzo di tecniche diverse o di approcci al disagio differenti. Le teorie di riferimento consentono di osservare il paziente che chiede aiuto come si avessero delle lenti formative ed intervenire nella sofferenza con tempi e modi che differiscono da approccio ad approccio. Lo psicoterapeuta può operare nelle strutture pubbliche come ASL e Ospedali.
Gli orientamenti principali sono: psicodinamica, comportamentismo, sistemica, gruppanalisi, gestalt; bioenergetica.
Da queste poi si dipartono formazioni più specifiche relative all’adesione a specifici esponenti delle correnti (per esempio nella psicodinamica ritroviamo la psicoanalisi notoriamente freudiana, ma anche l’analisi junghiana, quella adleriana etc…) .
La psicodinamica si sofferma sull’inconscio e sulle dinamiche profonde dell’individuo; utilizza l’interpretazione dei sogni, ed offre interpretazioni per gli atti quotidiani del paziente.
L'approccio cognitivo comportamentale interviene sugli aspetti cognitivi e comportamentali dell’individuo cercando di modificare pensieri e atteggiamenti con interventi direttivi e correttivi. La modifica di pensieri rigidi e l’azione di prescrizioni correttive facilita la ristrutturazione cognitiva e favorisce l'acquisizione di comportamenti più funzionali ed adattivi.
La formazione sistemica o familiare mira a ricostruire i processi che hanno condotto l’individuo ad assumere un comportamento disfunzionale aiutandolo a intraprendere liberamente percorsi più funzionali. L’intervento ricostruisce la storia dell’individuo a partire dalle trame familiari tramite l’utilizzo del genogramma (una sorta di mappa delle relazioni familiari) e l’invito di uno o più membri della famiglia quando questo è accettato da chi fa richiesta di aiuto. L’individuo è perciò considerato inserito in un sistema di relazioni che influenzano le sue scelte di cui, però, non è sempre consapevole. L’azione non è direttiva ma il percorso terapeutico è costruito insieme al cliente.
La gruppoanalisi è un intervento terapeutico condiviso in un gruppo di soggetti che si incontrano condividendo lo stesso problema guidati da un terapeuta che offre interpretazioni a tutto il gruppo connettendo le esperienze di ciascuno con quelle altrui in modo da contribuire ad un cambiamento evolutivo del gruppo e di ciascun membro.
La gestalt è un percorso di acquisizione della consapevolezza di sé stessi negli aspetti emotivi e comportamentali comprendendo il ruolo della nostra esistenza nell’intreccio relazionale in cui siamo inseriti e dunque prendendo maggior consapevolezza di sé nel qui ed ora dell’esistenza.
La bioenergetica è un orientamento volto al recupero dell’energia corporea e all’acquisizione del benessere attraverso la costruzione di un’armonia tra corpo e mente. Questo approccio fa ricorso ad esercizi fisici, respiratori e di rilassamento mirati ad una maggiore consapevolezza del corpo e dunque alla progressiva eliminazione dei sintomi che alterano il nostro equilibrio psicofisico.