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La prova del 9

Prima di proseguire la storia, bisogna fermarsi un attimo al doppio vernissage appena concluso.

Il Progetto è nato prima dell’apertura di questo blog e dunque è necessario riportarsi, almeno per questo breve scritto, al tempo “reale” dell’iniziativa.

Il doppio evento riguardava la moda e la fotografia, uno sforzo logistico non da poco e che per la prima volta metteva sul piatto le reali capacità di ognuno dei partecipanti.

Quando ti appresti ad inaugurare un evento sei logicamente teso, stanco, nervoso ma soprattutto vorresti vedere il tuo lavoro riconosciuto, se non nei fatti almeno nelle parole degli spettatori.

Sgomberiamo il campo, la serata non è andata benissimo ed anche se la prima volta sei inesperto, troppo ansioso e speri sempre nei miracoli, riesci a salvare un paio di sorrisi, qualche contatto utile per il futuro e la considerazione che hai cominciato a camminare con le tue gambe, in una realtà culturale come quella italiana, non sempre ricca di soddisfazioni.

Per la famosa regola “se non fai non sai” mi è venuto in mente un episodio che sul momento, un paio di anni or sono, non mi aveva detto nulla.

Alla Sandretto Re Rebaudengo di Torino si inaugurava una nuova mostra, tanta gente, illustre presenze, tanto vino, dietro ad una porta riuscii a scorgere Francesco Bonami, seduto su una sedia, aveva un bicchiere di acqua in mano e lo fissava.

Un secondo dopo alzò la testa verso il soffitto e chiuse gli occhi, si notava che non stava dormendo, sospirò.

Li riaprii qualche istante dopo, si morse il labbro, bevve e si alzo dirigendosi verso la porta.

Uscii dalla stanza con un bel sorriso e pizzicandosi il labbro ancora una volta disse una parola impercettibile “Forza”.

Ci sarà tempo per riflettere su ogni aspetto del nostro ancora modesto progetto ma che tu sia un piccolo o un grande curatore, da ieri sera, quella parola, quella singola parola isolata da ogni contesto, ha un vero senso per tutti noi.

Saluti a tutti e statemi bene

Alessio