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IL MUSTELIDE ADDOMESTICATO: IL FURETTO - Dott. Giuseppe Larosa
Il furetto (Mustela putorius furo) è uno dei pochi mustelidi che può essere allevato come animale da compagnia. Già nel IV sec. A.C. veniva allevato ed addestrato per cacciare i roditori ed i serpenti.L’essere molto socievole ha fatto sì che in questi ultimi anni aumentasse notevolmente la sua richiesta come piccolo animale da tenere in casa.
Allevarlo fin da piccolo, vuol dire allevarlo ed addomesticarlo con estrema facilità, se preso già grande può invece dare seri problemi di educazione con una notevole tendenza ad essere mordace ed aggressivo con conseguente maggiore difficoltà nell’educarlo a non mordere.
Bisogna evitare di allevare furetti in case dove siano presenti dei bambini piccoli , non si conosce la causa, ma a volte possono arrecare lesioni con morsi o graffi ai bambini mentre stanno dormendo.
L’ambiente dove viene mantenuto il furetto non deve mai superare la temperatura di 32°C, poiché essendo animali che non hanno ben sviluppate le ghiandole sudoripare, a questa temperatura rischiano di avere dei colpi di calore con conseguenze gravi ed a volte mortali per l’animale.
Sono degli animali spesso solitari, ed è preferibile che non vengano tenuti (a parte nel periodo della riproduzione) con animali sia dello stesso sesso che di sesso differente, a maggior ragione se si pensa che la femmina in presenza del maschio può presentare un periodo di estro continuo, e che per la metodica di accoppiamento, il maschio può creare, con gli accoppiamenti ripetuti, lesioni a volte anche gravi alla base del collo della femmina.
Se non vengono tenuti insieme, la femmina ha dei ripetuti periodi di estro che vanno da marzo ad agosto, con una notevole influenza del fotoperiodo sulla durata e frequenza del calore e con un’ovulazione che viene indotta dall’accoppiamento, accoppiamento che di solito ha una durata variabile da una a tre ore.
Dopo il periodo di accoppiamento è preferibile separare gli animali di sesso opposto, e se l’accoppiamento non è stato fecondo bisogna controllare che la femmina non permanga in uno stato di estro persistente, poiché l’eccesso di estrogeni in circolo, in circa il 25% dei soggetti può determinare una forma di aplasia midollare che può anche portare a morte l’animale se non si interviene farmacologicamente o chirurgicamente per bloccare lo stato di calore.
Per quanto riguarda l’alimentazione, se si vuole utilizzare un cibo preconfezionato e quindi bilanciato, si può utilizzare del cibo per cani e per gatti mescolandolo in una proporzione dal 50% , oppure un cibo preconfezionato per visoni, potendo alternare la dieta commerciale con carne, pesce,uova o latte, facendo però attenzione a non somministrare le uova (anche se il furetto ne va ghiotto) più di una volta a settimana, per evitare carenze di biotina, vitamina la cui carenza rende il pelo fragile ed opaco, con successiva desquamazione della pelle ed una dermatite la cui gravità dipende dalla durata della carenza vitaminica.
Se gli si somministra spesso del pesce, bisognerà cercare di integrarlo con della tiamina (vitamina B1) la cui carenza se prolungata può portare l’animale a non alimentarsi, con rallentamento dei riflessi, incoordinazione dei movimenti fino all’atassia e possibili convulsioni.
Il suo odore caratteristico e particolare, che spesso da fastidio al proprietario dell’animale, non è legato solamente alla presenza nelle sue ghiandole perianali di un secreto, il mustelano, ma in misura maggiore è dovuto alla secrezione delle ghiandole sebacee cutanee che vengono stimolate maggiormente a secernere questo prodotto nei periodi di maggiore attività sessuale.
Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie infettive in questi piccoli animali, è importante effettuare la vaccinazione preventiva nei confronti del virus del cimurro, a circa sette settimane di età, dopo aver effettuato un esame parassitologico delle feci per controllare la eventuale presenza di alcuni parassiti intestinali come coccidi, trematodi, cestodi e nematodi, in modo da poterle eliminare prima di effettuare la profilassi vaccinale. Il programma vaccinale può essere iniziato tra le 8 e le 12 settimane di vita, utilizzando vaccini utilizzati per i visoni oppure in mancanza di questi, utilizzando un vaccino a virus spento o in alternativa un vaccino a virus attenuato (avianizzato) con passaggi ripetuti su cellule di pollo, in quanto metodica ritenuta più sicura per evitare alcuni effetti collaterali.
Evitare di utilizzare vaccini a virus vivo , ed evitare pure quelli a virus attenuato ( perché controindicato) nel furetto nordamericano dalle zampe nere. In questa specie, il vaccino deve essere inattivato e da ripetersi ogni sei mesi invece dei soliti dodici mesi che vengono fatti trascorrere per i richiami vaccinali.
Altra vaccinazione da effettuare, anche se come patologia non è presente in Italia ( se escludiamo i casi di rabbia silvestre ai nostri confini) è la profilassi per la rabbia, importante per poter tranquillizzare le persone che vengono eventualmente morse durante i giochi, in alcuni casi un po’ vivaci, del piccolo animaletto.
Un importante accenno và fatto alla filariosi cardiaca, in quanto il furetto è predisposto a contrarre questo tipo di parassitosi, tanto che questo animale è stato utilizzato nella ricerca farmacologia per poter testare dei farmaci antifilaria.
In presenza di sintomi come abbattimento, apatia, anoressia, difficoltà respiratoria è opportuno effettuare un esame radiologico che avvalori l’ipotesi diagnostica di filariosi, in quanto non essendoci in questa specie la presenza di microfilarie in circolo, i test sierologici spesso non sono attedibili.