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IL CONIGLIO NANO, SIMPATICO E MANSUETO

Di ridotta corporatura e con differenti colori del mantello, questo simpatico animale da alcuni anni ha conosciuto il successo come quattrozampe domestico. Con i suoi occhioni molto espressivi, il musetto sempre in movimento e le orecchie più o meno grandi non poteva non diventare un originale e simpaticissimo compagno di casa. Il mantello può avere vari colori, chincillà, nero lucente, bianco, rosso oppure in alcuni casi un manto con tinte molto varie e delicate. Il carattere, l’indole e molte doti sono insospettate per chi non ha mai avuto un simile animaletto, si ha l’occasione di fare un’esperienza preziosa e particolare, specialmente se in casa vi sono dei bambini piccoli che imparerebbero ad accudirlo e ad avere la responsabilità del suo mantenimento. Deciso l’acquisto, bisogna preparare un alloggio adatto alle sue esigenze. Sono da scartare le gabbie in legno (poco igieniche e facilmente aggredibili dai denti del roditore), è da preferire una gabbia in lamiera zincata e con il tetto asportabile o almeno mobile. In commercio si trovano numerose soluzioni, normalmente di forma rettangolare e di dimensioni diverse. Premettendo che la gabbia non sarà mai abbastanza grande per farlo muovere a sufficienza, non dovrà essere inferiore a cm 45 x 70 x 40 di altezza, sempre che si abbia l’accortezza di farlo uscire almeno due volte al giorno. La gabbia dovrà essere collocata in un luogo privo di possibili correnti d’aria, evitando finestre e balconi, sconsigliabili pure il bagno e la cucina perché molto umidi. L’ambiente ottimale è una stanza luminosa e ben arieggiata. Alla gabbia bisognerà appendere un beverino a sifone costruiti appositamente per i conigli e lasciare sempre a disposizione acqua fresca. Per il cibo si metterà una ciotola a base larga (per evitare che la rovesci) in terracotta o in acciaio (in vendita ci sono pure dei distributori di cibo in acciaio da attaccare alla gabbia, ma in questo caso la gabbia è di tipo particolare e molto costosa). Se abituati alla nostra presenza fin da piccoli, impareranno a riconoscerci e a venirci incontro se chiamati, oppure, a seguirci quando andiamo in giro per le stanze di casa. Le passeggiate per casa dovranno essere “passeggiate vigilate”, infatti, se non controllato comincerà a rosicchiare qualunque cosa gli passerà per i denti non facendo alcuna distinzione tra fili della corrente o cavo del telefono, la gamba di una sedia o di un tavolo, libri, materiale plastico e qualsiasi altra cosa possa incontrare. Un modo per abituarlo ad evitare questo atteggiamento è quello di urlare un secco “no” ogni volta che si avvicina ai fili della corrente o ad altri oggetti da rosicchiare, così, spaventandosi assocerà l’oggetto alla punizione e cercherà di evitarlo (questo non è valido per alcuni soggetti cocciuti e di carattere forte). L’alimentazione, non è un problema se si decide di alimentarlo con alimenti del commercio appositamente studiati per questi animali. Lo si trova in “pellettato” a forma di piccoli cilindri, oppure in confezioni che contengono dei fioccati, semi e frutta. Molto graditi sono biscotti e pane duro, utili a far consumare i denti incisivi che crescono continuamente, a tale proposito è utile dare dei rametti freschi (graditissimi quelli di melo e di salice) che rosicchierà con piacere. Graditi pure grano, mais, finocchi, cavoli, insalata, pere e mele. E’ importante non eccedere con la somministrazione di frutta e verdure fresca e bisogna stare attenti affinché questi alimenti siano lavati, asciugati e non freddi di frigorifero. E’ utile somministrare il fieno di medica o di leguminose, per l’alto contenuto in fibra (lo si riesce a trovare con facilità nei negozi di articoli per animali confezionato in piccoli sacchetti. Evitare di somministrare erba raccolta ai lati delle strade, che per l’alto contenuto in piombo ed altri metalli, potrebbe causare delle intossicazioni. Dato che i conigli passano buona parte della giornata a mangiare, sarà utile abituarlo alla somministrazione del cibo in due o tre pasti giornalieri ed in orari prestabiliti. In questo modo si creerà un simpatico rapporto con il coniglio che imparerà rapidamente questa abitudine. Il cibo non consumato và allontanato per evitare che si abbia moltiplicazione batterica e crescita di muffe pericolose per l’apparato digerente. Evitare di somministrare cibi salati, cotti, dolci o avanzi di cucina. Evitare di cambiare bruscamente alimentazione passando dal cibo secco confezionato a erbe fresche o insalata, il cambio repentino potrebbe causare diarrea o pericolose fermentazioni intestinali. Per prenderlo, avvicinarlo lentamente, cercando di accarezzarlo sulla testa e sulle orecchie. Evitare la presa per le orecchie (che può provocare seri problemi) ed afferrarlo saldamente con una mano per la pelle all’altezza delle spalle, con l’altra sorreggerlo sotto l’addome. Per chi si volesse cimentare a far accoppiare i propri coniglietti, nella tabella sono riportate alcune informazioni utili. E’ importante sapere che l’ovulazione a differenza delle altre femmine dei mammiferi domestici (esclusa la gatta) non è una ovulazione spontanea, ma è provocata dall’accoppiamento. L’accettazione degli accoppiamenti da parte della coniglia e la percentuale di riuscita degli stessi sono influenzati da numerosi fattori alcuni dei quali sono la temperatura ambiente, l’illuminazione, la stagione, il clima, l’alimentazione. L’accettazione del maschio tende a diminuire durante il periodo autunnale (per il minor numero di ore di luce) e ad aumentare nel periodo primaverile. La gestazione dura 31- 32 giorni (con limiti che vanno da 28 a 36 giorni). Lo sviluppo dell’embrione si ha prevalentemente durante la seconda parte della gestazione. Il legame tra la placenta del feto e la parete uterina della coniglia diviene particolarmente fragile a partire dal sedicesimo-diciottesimo giorno di gravidanza. Occorre pertanto evitare dopo questo periodo manipolazioni sull’animale (cambiamenti di gabbia, palpazione) per evitare possibili aborti. Quando nascono sono nudi e di appena pochi grammi , sono in tanti e tendono a restare vicini l’uno all’altro per scambiarsi calore. Dopo appena cinque giorni hanno raddoppiato il loro peso, dopo dieci giorni aprono le palpebre e sono ricoperti da una leggera peluria, dopo venti già seguono la madre e le somigliano talmente da sembrare delle piccole miniature.