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SE IL CANE HA IL MAL DI SCHIENA - Dott. Giuseppe Larosa

Spesso una delle diagnosi che viene trascurata nei cani che presentano una sintomatologia algica a livello della colonna vertebrale è quella relativa alla discospondilite oppure alla spondilite, non dimenticando che spesso queste due patologie possono essere associate.
Nel 1972 J.P. Morgan ha definito le discospondiliti come un processo a carattere infiammatorio, distruttivo e proliferativo a carico sia del disco intervertebrale che del corpo vertebrale.
Definì, invece, la spondilite come un processo a carattere infiammatorio, distruttivo e proliferativo a carico del solo corpo vertebrale.
Le cause che portano a questa, a volte rapida, distruzione sia del disco intervertebrale che del corpo vertebrale in modo associato o singolarmente, sono per lo più di natura batterica.
In uno studio del 1999 il dottor D. Stefanello ed il dottor Romussi constatarono che su 282 casi di discospondilite, nell’85% dei pazienti la causa era di natura batterica, nel 14% la causa era di natura micotica (A. terreus) e nell’1% si trattava di cause parassitarie.
Una volta fatta la diagnosi, sia attraverso la sintomatologia clinica, sia attraverso lradiografie o TAC, è necessario indagare sulla reale causa che ha portato alla malattia.
L’importanza della diagnosi eziologia è legata alla possibilità di effettuare una prognosi sulla futura vita dell’animale.
Si è messo in evidenza che nel 100% dei cani affetti da discospondilite di natura micotica, questa ha causato la morte dell’animale nel 99-100% dei casi presi in considerazione.
L’arrivo dei microrganismi o dei funghi che causano la malattia a livello osseo, si ha prevalentemente per diffusione ematica, quindi attraverso il sangue.
Si è visto che spesso, qualche mese prima dell’instaurarsi della malattia, l’animale presentava un’infezione batterica a carico di un apparato o di un organo che poteva essere il tratto gastrointestinale, la prostata, l’utero, i polmoni, la vescica, l’endocardio o addirittura a volte solo una patologia a carico dei denti.
Durante gli studi effettuati si è inoltre notato che la forma batterica di solito interessa i cani di sesso maschile di grossa taglia o di taglia gigante. La forma micotica, quasi sempre mortale, interessa invece i cani di sesso femminile di grossa taglia e spesso interessa, contemporaneamente, molti spazi intervertebrali.
Altra modalità con la quale possono essere veicolati questi agenti patogeni, anche se poco frequente, è la contaminazione iatrogena (malattia che deriva da una terapia medica impropria o eccessiva), in seguito ad iniezioni che veicolano nel circolo ematico germi presenti sulla cute dell’animale.
Alcuni dei sintomi che possono far pensare a questa malattia sono la mancanza di appetito, appetito incostante, febbre, depressione del sensorio, difficoltà a camminare, atassia (mancanza di coordinazione muscolare), paraparesi (paralisi incompleta di uno o più arti), dolore alla palpazione della colonna vertebrale, letargia, poliuria (aumento transitorio o permanente, della quantità di urina emessa nelle 24 ore), polidipsia (aumento dello stimolo della sete), a volte linfoadenopatia generalizzata.

“ …….. la discospondilite va sospettata in ogni paziente affetto da patologie croniche . ……… la sola strada per diagnosticarla è ricordarsi che esiste “ ( Walinsky, T.N., Elliot, J.)