STERILIZZAZIONE .... OPEN O LAPAROSCOPIA ? - DOTT GIUSEPPE LAROSA
Ho una gattina di 7 mesi, si chiama Dina, carinissima ma è già andata in calore tre volte, disturbando l’intero condominio. Come è possibile che abbia questi continui calori? E’ necessario farla operare ? E se la devo operare conviene farlo con la chirurgia aprendo l’addome oppure in laparoscopia come si fa per gli umani ?
Claudia C.
Quando le gatte raggiungono i circa 2,5 Kg di peso ed hanno un’età tra i 4 ed i 12 mesi ( anche di più per alcune razze di gatte a pelo lungo) l’aumento della quantità di luce diurna stimola la gatta ad andare in calore. In natura questi calori avvengono seguendo i fotoperiodi delle stagioni , in ambiente domestico, poiché si tengono accese le luci pure di sera o di notte i calori non seguiranno le stagioni e saranno più frequenti rispetto che in natura.
I calori “plurimi” si hanno perché la gatta ha un’ovulazione indotta dall’accoppiamento (nel giro di 24-48 ore). Se la gatta non si accoppia, dopo circa 8-10 giorni di estro, l’organismo torna nuovamente in un periodo di proestro (durante il quale la gatta sfrega la testa contro oggetti o persone) e dopo circa due giorni si ha nuovamente una fase di estro ( lamenti frequenti, irrequietezza, spostamento della pelvi verso l’alto) che dura circa un’altra settimana, e così di seguito per un numero variabile di calori.
Riguardo la seconda domanda, se non hai intenzione di farle fare una cucciolata, deciderai senza alcun dubbio di farla operare quando dopo un paio di calori notturni che sveglieranno te e il vicinato telefonerai chiedendo di poter intervenire con la massima urgenza, anche se vi sono alcune gatte che hanno dei calori con minimi o nulli miagolii.
Quale metodica chirurgica utilizzare per la sterilizzazione ? E’ una scelta del chirurgo. Personalmente utilizzo la “ chirurgia tradizionale” spiegandotene di seguito i motivi.
In campo umano, la chirurgia laparoscopica è nata come una metodica chirurgica per evitare un'ampia apertura dell’addome e per altri motivi che poi evidenzierò. Per iniziare, si introduce in addome, attraverso un ago di Verres o un trocar (strumento attraverso il quale si introducono in addome i vari strumenti chirurgici) del gas, di solito anidride carbonica o meno di frequente protossido d’azoto, per “gonfiare” l’addome e crearsi uno spazio di manovra per poter lavorare bene con gli strumenti chirurgici. Una volta “gonfiato l’addome” si effettua un primo buco centrale, di solito a livello ombelicale o paraombelicale, per introdurre il primo trocar ( da 10 o 12 mm) attraverso il quale si inserisce una telecamera che trasmetterà le immagini dell’interno dell’addome su un monitor. A questo punto, sotto visione, si inseriscono altri due trocar, di minori dimensioni attraverso i quali si inseriscono gli strumenti chirurgici come forbici , pinze di vario genere, Armonic ACE per coagulare e tagliare o altro ancora.
Per gli “umani”, la laparoscopia chirurgica è nata e si è notevolmente sviluppata per alcuni vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale che sono il minor fastidio e minor dolore postoperatorio , il poter evitare lunghe e antiestetiche cicatrici chirurgiche, per una riduzione delle perdite ematiche, una riduzione delle infezioni sulla o della breccia operatoria, una minore degenza in ospedale o in clinica, per la diminuzione dei rischi di laparocele (ernia post laparotomia) che può presentarsi in circa il 10% degli interventi in laparo e per una più veloce ripresa postoperatoria.
Oltre ai vantaggi, vi sono però degli svantaggi nell’utilizzare questa tecnica chirurgica, sia per la maggiore durata dell’intervento ma in particolar modo per l’utilizzo del gas per “gonfiare l’addome” ed i suoi effetti collaterali, tanto è vero che si stanno sviluppando delle tecniche di laparoscopia senza l’utilizzo del gas (tecniche isobariche o gas-less) tramite sollevamento meccanico della parete addominale. Si è visto che dal punto di vista fisiologico, l’insufflazione in addome di anidride carbonica, può dare seri problemi cardiopolmonari, ripercussioni emodinamiche, alterazioni del delicato sistema acido-base, alterazioni endocrine per microlesioni della parete peritoneale, per non parlare dei dubbi che ultimamente si hanno per quanto riguarda la chirurgia delle neoplasie.
Riportandoci alla Medicina veterinaria e parlando delle sterilizzazioni, vediamo decadere tutti e sette i vantaggi sopra indicati che fanno utilizzare la Laparoscopia in campo umano.
La breccia di accesso operatoria nella gatta, è talmente piccola, uno o due punti di sutura ( 3 o 4 nella cagna) che non ha senso fare altri fori. La durata dell’intervento “classico” è molto minore. Non si hanno tutti gli effetti collaterali dell’anidride carbonica che serve per gonfiare l’addome. La cicatrice chirurgica dopo qualche tempo non è più visibile. Vi è un’assenza quasi totale dei rischi di ernia postoperatoria. La ripresa totale della paziente si ha dopo solo poche ore dall’intervento. Le perdite di sangue sono assenti e non si hanno fili di sutura in addome se si utilizza l’Ultracision Harmonic, un bisturi a ultrasuoni che permette una precisione di taglio e contemporanea coagulazione con una riduzione del tempo dell’intervento ed una diminuzione del dolore postoperatorio. Il costo dell’intervento molto più basso. Perchè aumentare i rischi, il tempo e il costo della chirurgia ?
Cosa dirti di più ? A te la scelta.