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EPILESSIA E CONVULSIONI NEL CANE - Dott Giuseppe Larosa

Lo stato epilettico può essere definito come una malattia del sistema nervoso, caratterizzata da crisi con perdita di coscienza e convulsioni, con uno stato di ipereccitazione del “Sistema Nervoso Centrale” di durata variabile, sia che si tratti di un’unica attività convulsiva, sia che si tratti di una serie di più crisi che si succedono tra di loro senza permettere tra una crisi e l’altra il completo recupero dello stato di coscienza da parte dell’animale.

Spesso ci si trova in presenza di crisi convulsive che hanno una durata di solo qualche minuto con un successivo rapido recupero dello stato di coscienza (il proprietario riferisce che subito dopo la breve crisi l’animale si riprende come se nulla fosse successo).


Le caratteristiche delle crisi convulsive si possono dividere in quattro componenti in base all’andamento o evoluzione della crisi epilettica.


Il prodromo che la fase poco prima della crisi convulsiva, l’ aura che è la fase iniziale di una crisi, il periodo ictale che è la vera e propria crisi convulsiva e il periodo postictale che è il periodo durante il quale l’organismo si normalizza e può durare da pochi minuti a interi giorni.
Vi sono poi varie forme di epilessia, per tale motivo è importante effettuare una diagnosi differenziale tra epilessia idiopatica (quando si ipotizza un’origine genetica in assenza di lesioni cerebrali rilevabili) epilessia sintomatica (quando si può evidenziare una lesione cerebrale a livello encefalico)e crisi convulsive di natura reattiva ( quando sono causate da problemi tossici o metabolici).


Le crisi possono presentarsi di notte, di giorno, mentre l’animale dorme o mentre è sveglio, nei giorni di luna piena, in uno stesso giorno della settimana oppure in giorni sempre diversi, crisi uguali l’una all’altra oppure diverse l’una dall’altra, crisi sempre più frequenti man mano che il paziente cresce, in altri casi, man mano che aumenta l’età, oppure le crisi diminuiscono di frequenza fino a sparire per sempre. Alcune volte si possono riscontrare crisi legate al nervosismo dell’animale causato dalla presenza di parassitosi intestinali, parassiti cutanei, otiti acute o croniche, dallo stato di calore, da una falsa gravidanza e addirittura può essere la “noia” a scatenare il tutto e, quasi sempre, in pazienti organicamente o geneticamente predisposti.


Molti anni addietro, un meticcio con crisi similepilettiche colpì la mia curiosità perché il proprietario mi telefonava sempre la notte tra il sabato e la domenica.
Dopo la terza crisi del sabato notte iniziai ad interrogare il proprietario su cosa succedeva di diverso a casa loro il sabato sera. Scoprii che il sabato la loro unica figlia di sedici anni, alla quale il cane era molto legato, andava a ballare e rientrava tardi.
Superata la mezzanotte il cane iniziava ad innervosirsi, ad agitarsi, e dopo circa un’ora presentava le crisi. E’ bastato somministrare un tranquillante all’animale il sabato sera e non si sono più presentate le crisi.


Purtroppo non è sempre così semplice trovare la causa, in circa il 30% dei pazienti con crisi epilettiche, nonostante tutti i possibili accertamenti che si possano fare non si riesce a scoprire cosa le può scatenare.


Sono tante le cause dell’epilessia secondaria o epilessia acquisita e tra queste ci sono quelle di: natura infettiva ( virali, batteriche, micotiche, parassitarie, protozoarie, da rickettsie), di natura tossica (esteri fosforici, glicol etilenico, piombo) di
natura meccanica o traumatica (causate da incidenti stradali o altre cause di traumi craniali).
Ed ancora, possono esserci crisi causate da Neoplasie (meningiomi, neoplasie gliali, tumori ossei,tumori del plesso corioideo, ependimoma), da problemi vascolari ( emorragie o ischemie cerebrali), da insufficienze organiche (epatiche, renali, da squilibri elettrolitici).



Viste le differenti e numerose quantità di cause che possono far scatenare le crisi convulsive è importante, per poter trovare la reale causa, restringere il campo di ricerca aiutandosi con vari esami di laboratorio che prevedano una conta completa delle cellule ematiche, un profilo biochimico completo, degli esami sierologici, per escludere alcune malattie infettive, un ecocardogramma, un’ecografia che controlli lo stato degli organi addominali, delle radiografie del cranio e della colonna vertebrale, per giungere infine ad un prelievo del liquido cerebrospinale, un elettroencefalogramma, una TAC oppure una risonanza magnetica.


Ho indicato come ultima indicazione la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica solo per il costo della metodica che invece sarebbe opportuno effettuare il prima possibile in quei pazienti che presentano per la prima volta crisi convulsive, visto che nel Centre for Small Animal Studies nel Regno Unito hanno riscontrato che nel 46% dei casi sottoposti a TAC o Risonanza Magnetica si riscontravano con questa metodica alterazioni a livello del Sistema Nervoso Centrale che causavano le crisi.
Nonostante questo si deve far presente che anche se fosse negativo l’esito di questi due esami non si può in ogni caso escludere la presenza di una qualche patologia cerebrale.


Attualmente sono vari i farmaci che abbiamo a disposizione per tenere sotto controllo le crisi sul paziente, terapie strettamente individuali, che variano da paziente a paziente.

I proprietari di animali con crisi epilettiche, spesso si assumono un impegno destinato a durare per tutta la vita dell’animale e devono ricordare:


- Di evitare di mettere le mani in bocca all’animale durante le crisi, l’animale non si può soffocare con la lingua, mentre il rischio di venire seriamente morsi è elevato;
- Che se la durata dell’attacco supera i 5 minuti si deve telefonate al Medico Veterinario;
- Che la terapia va effettuata con precisione;


- Che devono prendere appunti su tutte le notizie che possono essere utili al Medico Veterinario. Sintomi che precedono la crisi, la durata, come si presenta, come l’animale si riprende, il giorno della settimana, l’orario, se avviene prima o dopo la cena. Se dopo la ripresa dalla crisi l’animale chiede o và subito a mangiare e tutte le altre informazioni “strane” che notate sia prima che durante e dopo la crisi.