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Educarsi Genitori

Ultimamente si sono rivolti a me in diversi tra mamme e papà per un particolare problema: la preoccupazione per il proprio bimbo che lamenta di aver male, mal di testa, mal di pancia cronico, e in tutti i casi i controlli medici non hanno evidenziato cause fisiche. Uscendo dal caso specifico, perché ogni storia è unica e imparagonabile, vorrei condividere con voi che leggete una riflessione. A me pare che stiamo togliendo ai nostri figli la possibilità di sperimentare il dolore. Sempre più convinti che la vita vada vissuta potata delle frustrazioni, non facciamo altro che illudere i nostri bambini, e gli adulti che diventeranno, oltre che noi stessi, che se basta una medicina per far passare la tosse basta alla pari un giochino nuovo per far passare la tristezza. Cosa intendo? Che puntiamo sul materiale per colmare le carenze spirituali? Non so, forse detta così non rende. Prendiamo però un piccolo esempio: il bambino a 2 anni se fa bene il suo mestiere fa i capricci. Il genitore, se fa bene il suo, lascia che faccia ma non cede. Questo non perché ci sia una battaglia da cui escano un figlio perdente ed un genitore vincente (proprio no, per carità!) ma perché quel bambino - che incarna in pieno la non accettazione della realtà, com’è naturale che sia a 2 anni - possa sperimentare che, se anche non si impossessa dell’oggetto per cui si sta disperando, supererà sano e salvo la delusione…e tornerà felice! Creiamo nei nostri figli i presupposti perché si innamorino della pienezza della vita, e non insegnamogli a inseguire l’ambizione di riempirla di soddisfazioni effimere!

Dott.ssa Anna Salzano