Sei in: Articoli: Curiosità:
Dipendenza da Internet: i sintomi
La denuncia, seppur inizialmente ironica, della probabile esistenza di questa nuova patologia è stata accolta e nel panorama internazionale ha portato a diverse iniziative volte a chiarire meglio il fenomeno.K.S. Young evidenzia dieci sintomi principali che secondo i suoi studi caratterizzano l’Internet addiction disorder, ovvero il Disturbo di dipendenza da Internet:
1. Essere mentalmente assorbiti da Internet
2. Avvertire il bisogno di utilizzare Internet sempre più a lungo per sentirsi soddisfatti
3. Rimanere collegati più a lungo di quanto si era programmato all'inizio.
4. Essere incapaci di controllare il proprio utilizzo della Rete
5. Sentirsi inquieti o irritabili mentre si tenta di ridurre o interrompere l'utilizzo di Internet
6. Utilizzare Internet come mezzo per fuggire dai problemi o per alleviare il senso di abbandono, impotenza, colpa, ansia o depressione.
7. Mentire ai familiari o agli amici per nascondere il proprio grado di interesse per la Rete
8. Mettere a repentaglio o rischiare di perdere una relazione significativa, il lavoro o opportunità di studio a causa di Internet.
9. Tornare in rete anche dopo aver speso grandi somme di denaro per i collegamenti.
10. Ritirarsi socialmente quando si è off-line (aumento di depressione e ansia)
J. Suler nel suo testo "The psychology of cyberspace" approfondisce la tematica spiegando che ci si trova di fronte ad un problema degno di attenzione, nel momento in cui la vita reale si dissocia da quella virtuale: l'attività in Rete diventa un mondo a sé, di cui i soggetti non parlano con le persone reali. Il cyberspazio diventa quasi una parte dissociata della loro mente. Si perde il contatto con la realtà. Il problema, fondamentale, secondo J. Suler è dunque la dissociazione. Per definire i sintomi clinici della dipendenza fa perciò riferimento ad una serie di atteggiamenti che evidenziano una situazione patologica:
-Trascurare cose importanti della propria vita a causa di tale comportamento;
-Distruggere, a causa del proprio comportamento, le proprie relazioni con persone importanti;
-Infastidire le persone importanti per la propria vita ostinandosi a mettere in atto il comportamento che disapprovano.
-Stare sulla difensiva o diventare irascibile quando qualcuno critica tale comportamento;
-Sentirsi in colpa o in ansia per ciò che si sta facendo;
-Nascondere o avere tentato di nascondere tale comportamento;
-Avere tentato di ridurre il tempo di collegamento, senza riuscirci.
K.S. Young ha inoltre rilevato che il numero massimo di ore settimanali di collegamento, oltre il quale si parla di dipendenza, è 38,5 e anche Cantelmi e coll. grazie agli studi condotti in Italia, hanno riscontrato che cinque/sei ore di collegamento giornaliere rappresentano il limite di tempo oltre il quale il soggetto si sente incapace di ridurre o sospendere l'uso di Internet.
Gli autori ci tengono però a precisare che non è possibile definire una dipendenza solo in base al tempo trascorso on-line.
Un indicatore di dipendenza più preciso è costituito dalla rilevazione di problemi provocati dall'abuso di Internet: studi hanno confermato infatti che i normali utenti di Internet non riportano interferenze nella vita quotidiana e vedono Internet soprattutto come una risorsa, mentre i soggetti dipendenti subiscono da moderati a gravi problemi, a causa dell' uso compulsivo di Internet, nella sfera personale e relazionale.
J.M Grohol, autore del libro “Internet Addiction Guide”, è d’accordo con questa posizione e conferma che il tempo in sé non può essere considerato un indicatore sufficiente né della dipendenza, né del coinvolgimento in un comportamento compulsivo. Esso deve essere valutato all'interno di un contesto costituito da altri fattori quali: la condizione occupazionale, che può comportare un certo numero di ore di collegamento settimanali, i fattori preesistenti (es. un disturbo mentale), la presenza di problemi personali (es. un matrimonio in crisi, difficoltà sociorelazionali, ecc.), specifici tratti di personalità (instabilità emotiva, scarso controllo delle proprie emozioni).
Tutti d'accordo insomma nel dire che non è il tempo trascorso on-line l’imputato principale, bensì le ripercussioni che quest’ultimo comporta nella nostra vita…
Forse vale la pena di prestarci attenzione…
Dott.ssa Federica Letizia