I disturbi d'ansia
Disturbo d'ansia generalizzato
La caratteristica principale è un’ansia generalizzata e persistente della durata di almeno un mese. L’ansia è eccessiva, difficile da controllare. Il sintomo principale generalmente è riferito a qualsiasi aspetto della vita della persona e riguarda l’incapacità di rilassarsi; ciò attiva l’ipermobilitazione di tutti i sistemi psico-fisiologici dell’individuo e la difficoltà a gestire lo stato di malessere. Spesso vi sono segni di tensione motoria, iperattività neurovegetativa, attesa apprensiva, vigilanza e allarme riferita ad ogni situazione.
Disturbo di panico
La caratteristica principale è la ricorrenza degli attacchi di panico e l’imprevedibilità con cui si presentano. Insorge un’intensa apprensione, paura , o terrore, spesso associate ad un senso di catastrofe imminente che dura pochi minuti. La persona ha la sensazione di essere sommerso da un’ansia incontrollabile, descritto come “dolore insopportabile” con l’impotenza di fronteggiare la situazione. I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono dispnea, palpitazioni, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi strozzati, sbandamento o vertigine, senso di instabilità, sentimenti di irrealtà (depersonalizzazione e de realizzazione). Si aggiungono parestesie, vampate di calore o sensazioni di freddo, sudorazione, senso di svenimento, tremori a piccole e grandi scosse, paura di morire e di impazzire o di fare qualcosa di incontrollabile durante l’attacco caratterizza tale malessere.
Disturbo post traumatico da stress
Un disturbo post traumatico da stress si sviluppa in seguito all’esposizione ad un evento traumatico. La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento che ha implicato morte, o minaccia di morte, gravi lesioni o minaccia all’integrità fisica propria o altrui e la sua risposta ha comportato paura intensa e sentimenti di impotenza. Questo disturbo è inoltre caratterizzato dal rivivere l’evento traumatico persistentemente, attraverso ricordi , sogni, illusioni, allucinazioni, flashback, che provocano intenso disagio psicologico. A livello comportamentale la persona è portata ad evitare gli stimoli associati con il trauma e mette in atto un’ attenuazione della reattività generale (Evita pensieri, evita attività, nutre sentimenti di distacco e affettività ridotta). La persona sperimenta inoltre difficoltà nell’addormentarsi, irritabilità e difficoltà a concentrarsi. Questo disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree di vita importanti.
Agorafobia
La caratteristica essenziale è un intensa paura di essere soli o di trovarsi in luoghi pubblici, dai quali, nel caso di un improvviso malore, la fuga può essere difficile o l’aiuto non disponibile. Le attività normali vengono sempre più ridotte man mano che le paure e i componenti di evitamento dominano la vita dell’individuo. Le situazioni più comunemente evitate includono l’essere nella folla, per esempio in una strada, o in un negozio affollato, oppure il trovarsi in un tunnel, sui ponti, sugli ascensori o su un mezzo pubblico. Spesso questi individui, hanno difficoltà di autonomia, in quanto insistono per essere accompagnati ovunque vadano da un membro della famiglia o da un amico.
Fobia sociale
La caratteristica essenziale è una paura marcata persistente e irrazionale di situazioni nelle quali l’individuo può essere esposto al giudizio degli altri. Vi è dunque la paura di potersi comportare in maniera umiliante o imbarazzante. Una marcata ansia anticipatoria si ha se l’individuo si trova nella necessità di entrare in una simile situazione, e quindi l’avitamento della situazione caratterizza queste persone. Tale paura è causa di notevole malessere ed è riconosciuta dall’’individuo come eccessiva e irrazionale. Esempi di fobia sociale sono: paura di parlare in pubblico o di esibirsi in pubblico, di usare bagni pubblici, di mangiare e scrivere in presenza di altri.
Fobie specifiche
Il termine fobia deriva dal greco phobos, che significa fuga. La caratteristica essenziale è una paura persistente e irrazionale riferita ad un oggetto, o a una situazione specifica che determina il desiderio impellente di evitare l’oggetto o la situazione temuta. La paura è ritenuta dall’individuo come eccessiva e irragionevole in proporzione alla reale pericolosità dell’oggetto, attività o situazione.
L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata (attacco di panico situazionale). Ciò implica condotte di evitamento nei confronti di un oggetto o di una situazione specifica,come per esempio animali, ambiente naturale,altezza, buio,sangue,iniezioni.
Disturbo ossessivo-compulsivo
Tale disturbo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni: le ossessioni consistono in idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e/o persistenti che insorgono improvvisamente nella mente del soggetto e che vengono percepiti come intrusivi, fastidiosi e privi di senso. Le compulsioni sono definite come atti mentali (es. contare, pregare, ripetere parole) o comportamentali (es. controllare, pulire, ordinare) ripetitivi, messi in atto in risposta ad un'ossessione secondo regole precise, allo scopo di neutralizzare e/o prevenire un disagio e una situazione temuta.
Esempi di ossessioni sono pensieri del tipo: “potrei infettarmi con il virus Hiv se tocco la porta del bagno della discoteca”; “non devo pensare il nome delle persone a cui voglio bene in ospedale, altrimenti potrebbero ammalarsi davvero”; “tutto deve essere sempre perfettamente in ordine e in armonia, altrimenti qualcosa di brutto potrebbe capitare alla mia famiglia”. A ossessioni di questo tipo seguono condotte compulsive tese a prevenire la minaccia paventata, come ad esempio: evitare di toccare o anche solo avvicinarsi a tutte le porte delle discoteche, o addirittura a tutte le porte o tutti i locali pubblici; monitoraggio continuo dei propri pensieri e ripetizione di preghiere tese ad annullare eventuali “pensieri sbagliati”; ancora: azioni tese a evitare di mettere o lasciare oggetti “fuori posto”, controlli che tutti gli oggetti siano sistemati secondo il proprio criterio di ordine.
I pensieri e le azioni delle persone che soffrono di DOC possono apparire bizzarri, irrazionali, esagerati o insensati; questo non significa che si tratta di un disturbo del pensiero o che gli ossessivi ragionano meno bene delle altre persone. Chi soffre del disturbo generalmente si rende conto del fatto che le proprie preoccupazioni e condotte sono esagerate o insensate ma questa consapevolezza, non aiuta a modificare il comportamento ma, piuttosto, alimenta l’autocritica e la sofferenza (frasi frequenti sono “Non capisco perché mi comporto in questo modo”; “Forse sto diventando matto!”; “Se le persone sapessero che ho questi pensieri mi prenderebbero per pazzo!”).
Dott.ssa Federica Letizia