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Anziani, una categoria da proteggere

Se pensiamo a come gli anziani venivano rispettati e coccolati solo fino al secolo scorso, vengono quasi i brividi. Forse una figura di altri tempi, quando si pendeva dalle labbra di un anziano per ascoltare pillole di saggezza ed insegnamenti che servivano per la vita. Era un’altra epoca, una foto offuscata magari in bianco e nero quando i nipoti “imparavano” dal nonno e stavano ad ascoltarlo pieni di ammirazione, e con delle aspettative vere. Ma stiamo parlando dei tempi prima dell’avvento della televisione. Oggi purtroppo gli anziani rappresentano sempre più un fardello sulle spalle dei giovani, soprattutto dei figli. Infatti al giorno d’oggi, i figli tendono ad occuparsi sempre meno dei loro genitori, dei loro anziani, e il fenomeno “badanti” parla da solo. Oggi i figli non hanno molto tempo per seguire gli anziani. La società è cambiata. Questo cambiamento sociale è alla base dei comportamenti che oggi i figli hanno verso i loro genitori.
Come tutti i cambiamenti, anche questo ha creato nuove figure professionali che sopperiscono a nuove necessità. Anche la figura della badante è un profilo piuttosto nuovo, che si è delineato in questi ultimi dieci anni, e sopperisce alle mancanze create dalla trasformazione della famiglia, ed alla conseguente mancanza di tempo.
Il profilo attuale della badante non è una figura professionalmente preparata, ma una figura “di buona volontà”, una persona che “aiuta”, anche se sulla carta non è qualificata per farlo. Spesso, la persona che aiuta l’anziano, non solo non ha diplomi o qualifiche professionali, ma talvolta non ha neppure i documenti personali in regola, come un permesso di soggiorno regolare. E’ evidente che con il passare del tempo, questa figura dovrà qualificarsi con nuove skills che oggi possono tranquillamente mancare. Come sempre accade, ogni nuova attività al suo inizio si muove senza regole, ma semplicemente soddisfacendo delle esigenze, poi con il tempo (spesso a causa dell’abuso che si crea intorno a nuove occupazioni che sono ricercate sul mercato e redditizie), si attira l’attenzione della cosa pubblica, che poi procede ad una regolamentazione, la quale limita l’accesso all’attività tramite qualifiche obbligatorie, e pone regole più rigide per lo svolgimento.
Nonostante in questo panorama che è ancora in evoluzione, e quindi caotico, oggi si possono già trovare operatori qualificati, che possono svolgere questa assistenza con requisiti più alti di quelli che di solito si trovano “on the road”. Si va dagli assistenti sociali, fino all’infermiere qualificato (non tutti gli anziani sono autosufficienti, ed alcuni hanno veramente bisogno di cure mediche continue), poi ci sono gli operatori che svolgono il lavoro tipico della badante, ma con la garanzia che se accade qualcosa di inconsueto, riescono a fare fronte alla situazione con la loro competenza. Questo è l’orientamento che sembra avere preso questa attività o professione. Chi assiste gli anziani non può continuare ad essere uno sprovveduto, ma dovrà sempre più essere una persona competente ed affidabile. Sempre di più i figli pensano che è meglio mettere i propri genitori in mano a persone che abbiano la capacità di tenerli bene e in sicurezza. Anche per un motivo molto pratico: di solito le assistenze si pagano, per cui, una volta che devo spendere del denaro, meglio che il servizio sia buono.
Principi semplici ma che ci fanno comprendere come il mondo dell’assistenza si stia evolvendo. E’ sempre più facile trovare anche dei siti internet che organizzano assistenza ad anziani, disabili e persone non autosufficienti. Il mondo della solidarietà, profit o no-profit che sia, sta offrendo sempre di più servizi ed utilità per gli anziani del 21° secolo.

www.assistenzaanziani.org