"Dimagrire" e "Perdere Peso"
Sempre più spesso il concetto di dimagrimento viene erroneamente confuso con quello di perdere peso. Questo purtroppo deriva dal malcostume di identificare la bilancia come l'unico strumento di riferimento per valutare i risultati di un programma nutrizionale (sia esso destinato al dimagrimento che all'ingrassamento).
E' noto come il peso corporeo di un individuo sia molto suscettibile alle sue condizioni fisologiche o patologiche. Per esemplificare, porto un esempio molto banale. Ipotizziamo di pesarci sulla bilancia: il numero che leggiamo è di 75Kg!! Nell'ora seguente alla misurazione, berrò 1 litro d'acqua e mi sottoporrò di nuovo alla misurazione. Molto probabilmente il peso che leggerò sarà molto vicino ai 76Kg!! Ebbene sì, abbiamo preso un chilo!
La domanda è: "siamo ingrassati?"
La risposta ovviamente è: no! Abbiamo semplicemente acquisito del peso dovuto all'introito di un quantitativo di acqua!
I termini "ingrassare" e "dimagrire" sono necessariamente legati al quantitativo di grasso nel nostro corpo: ingrassare vuol dire "accumulare grasso", mentre dimagrire vorrà dire "perdere grasso".
Da questa spiegazione se ne deduce che per valutare correttamente i progressi di un dimagrimento o di un processo di ingrassamento, la bilancia è uno strumento poco, o per nulla affidabile.
Questa lunga premessa ha come unico scopo quello di convincere chi avrà la pazienza di leggermi, che affidarsi in modo quotidiano all'osservazione del peso, altro non è che un atteggiamento che può indurre comportamenti scorretti nell'ambito di un trattamento nutrizionale corretto.
Prendiamo ad esempio un soggetto che voglia dimagrire e che non trovi nella bilancia il conforto del risultato sperato. Bene, il fatto che la bilancia non mostri una perdita di peso non vuol dire che il soggetto non sia dimagrito. Potrebbe, ad esempio, aver intrapreso un'attività fisica costante che ha indotto un aumento della massa muscolare (che ha un peso specifico maggiore del grasso) e contemporaneamente ha ridotto la percentuale di grasso corporeo. Quindi a parità di peso corporeo, il soggetto risulta dimagrito.
Allo stesso modo, un soggetto sottoposto ad una dieta non idonea al suo status metabolico (troppo restrittiva) potrebbe portare ad una rapida perdita di peso (con il conforto della bilancia) ma non ad un dimagrimento (perdita di massa muscolare ma non di tessuto adiposo).
Questi errori di valutazione, che sono comprensibilissimi, possono però condurre il soggetto o all'abbandono del trattamento nutrizionale (non vedo i risultati sulla bilancia, quindi è tutta fatica sprecata, abbandono!) oppure a credere di ottenere dei risultati ottimi mentre in realtà si stà peggiorando la situazione.
Come ovviare a tutto questo? Innanzitutto evitando i rimedi "fai-da-te" o le "diete lette sui giornali" o quelle "dell'amica dell'amico della sorella" ed affidarsi invece ad uno specialista. in secondo luogo, pretendere che lo specialista valuti di volta in volta i progressi del trattamento mediante una strumentazione idonea per il calcolo del grasso corporeo (Plicometria o Impedenzometria).
L'ultimo consiglio che mi sento di dare è quello di "buttare" o "mettere in soffitta" la bilancia, di pesarsi esclusivamente con degli strumenti con un'elevata precisione (bilance mediche) una volta a settimana o una volta ogni 15 giorni, per evitare di incorrere in quegli errori di valutazione che possono portare a comportamenti sbagliati (sono aumentata/o di un Kg!! Domani mangio solo insalata!!) che altro non fanno che peggiorare la situazione.
Dr. Alessandro Giovenco