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COLPO DI FRUSTA

Principali disturbi clinici a distanza

Il dolore cervicale è il principale sintomo che rimane persistente dopo un incidente stradale.

Sebbene sia molto spesso presente già in fase acutissima, il dolore cervicale è pressoché costantemente presente negli esiti a distanza, già a partire da 24-48 ore dal trauma distorsivo, con accentuazione della stessa sintomatologia algica. Non è, infrequente l’insorgenza del dolore cervicale dopo settimane o mesi dal trauma.


Cefalea Cefalea di origine cervicale

È frequentemente riportata nella maggior parte dei traumi per colpo di frusta (70-90%). Persiste negli esiti a distanza. Il dolore è multiforme e può essere descritto come unilaterale o bilaterale, intermittente o costante, localizzato o diffuso. La regione occipitale e quella frontale sono le zone maggiormente colpite, lievemente meno le regioni temporali e parietali.


Molte volte ci viene chiesto dell’origine cervicogenica della cefalea. A causa delle molte controversie, deve essere considerata unicamente come diagnosi d’esclusione nel dubbio di altri tipi di cefalee, e dovuta primariamente a contrattura della muscolatura paravertebrale cervicale. Tessuti muscolari e legamentosi danneggiati possono, inoltre, contribuire alla creazione di uno stimolo infiammatorio cronico, con dannoso rilascio di sostanze pro-infiammatorie, quali la sostanza P, bradichinine, ed altri peptidi pro-algogeni, che contribuiscono alla persistenza delle cefalea.


Cefalea post-traumatica

Caratterizzata da perdita di coscienza con durata superiore a 10 minuti al momento dei trauma e coesistenza di anormalità in almeno due dei seguenti ambiti: esame neurologico, radiografie del cranio, indagini di neuro-imaing, esame del liquido cerebro-spinale, esecuzione dei potenziali evocati, test vestibolari, test neuro-fisiologici. Questa cefalea è stata descritta per la prima volta nel 1988 dalla Società Internazionale Cefalea. L’eziologia è riferibile a danno diretto all’encefalo.


Sindrome cervicale post-concussiva (trauma cranico minore)

Rappresenta una forma più complicata del classico colpo di frusta, in cui la lesione in accelerazione/decelerazione provoca una concussione con trauma diretto all’encefalo (è stata anche definita da Radanov come sindrome cervico-encefalica ). Costituisce la maggior parte (80%) dei traumi cranio-encefalici ed è largamente sottostimata.


È stata definita come una alterazione del funzionamento cerebrale ad origine traumatica, con perdita di coscienza o di memoria o alterazione dello stato mentale o deficit neurologico transitori.


La sindrome post-concussiva non deve superare i seguenti criteri di gravità: perdita di coscienza inferiore a 30 minuti, Glasgow Coma Scale con score non inferiore a 13 dopo 30 minuti dal trauma, amnesia post-traumatica inferiore alle 24 ore.


I pazienti presentano una elevata variabilità in ambito di presentazione clinica. I sintomi sono caratterizzati da: cefalea aspecifica, difficoltà attentive, di memoria, di concentrazione, di riposo, precoce affaticabilità, alterazioni comportamentali…


Il corredo sintomatologico può durare mesi o anni dopo il trauma, prima di ritornare a livelli neuropsicologici considerati normali. I pazienti possono entrare molto spesso in fase cronica, con prognosi molto sfavorevole.


Dolore alla spalla

È molto frequente ed è dovuto sia al trauma da colpo di frusta diretto, che al trauma indiretto provocato dalle cinture di sicurezza. Lesioni tissutali (sofferenze aspecifiche della cuffia dei rotatori) e legamentose possono insorgere successivamente al trauma cervicale. È uno tra i più diffusi sintomi avvertiti anche a distanza e può essere presente in oltre il 53% dei casi. È fondamentale differenziare il dolore di spalla puro da quello muscolare (soprattutto al muscolo trapezio) e da quello radicolare (con distribuzione dermatomerica). È importante condurre una attenta valutazione articolare ed eventualmente strumentale.


Dolore toracico

È riportato talvolta in fase acuta, ma soprattutto nella fase degli esiti. Porre attenzione alla possibile coesistenza di sindrome dello stretto toracico, nonché alla presenza di lesioni splancniche misconosciute.


Disfagia

Disturbi deglutitivi sono spesso presenti, anche se molto difficili a spiegarsi. Il riscontro di disfagia negli esiti a distanza è un segno prognostico negativo poiché correlata al riscontro di lesione esofagea (o ipofaringea), stravaso ematico locale muscolare ed edema post-traumatico.


Disturbi visivi

Tra i disturbi più frequentemente riferiti troviamo la visione sfuocata (“blurred vision”), associata a dolore retrobulbare, per alterazione meccanica ematica o per danno al sistema simpatico. Associati sono i disturbi di accomodazione e la fotofobia. I disturbi possono insorgere già precocemente, più frequentemente sono tardivi e comunque in gran parte sfumati.


Disturbi uditivi

Sono rari, associati a sindrome di Barrè-Lieou (con sofferenza selettiva di C2) e disfunzione articolare temporo-mandibolare. La diminuzione della sensazione uditiva è comunque per lo più transitoria.


Disturbi dell’equilibrio

Un chiaro rapporto è stato stabilito tra colpo di frusta e disturbi dell’equilibrio. Si rimanda il lettore ai capitoli 6 e 7, per la specifica trattazione del problema.


Alterazioni del comportamento

È frequente il riscontro a lungo termine di precoce affaticabilità e di irritabilità generale. Nonostante vi siano molti studi in letteratura sull’argomento, permangono ancora molti dubbi sull’esattezza di tali profili comportamentali e cognitivi. Possono essere correlati alla sindrome post-concussiva come precedentemente descritto.