Figli in tarda età, rischio di aborto ricorrente
Esiste una correlazione tra età materna, tasso di anomalie cromosomiche e aborto spontaneo ricorrente
Le donne più anziane rischiano maggiormente l’aborto spontaneo, anche se non ricorrente. È noto, infatti, che circa il 50-70% degli aborti spontanei si verificano a causa di un’anomalia cromosomica, ma meno noti sono i dati sul tasso di anomalie cromosomiche per effetto dell’età materna.
A questo proposito è stato condotto in Spagna, presso il Dipartimento di Medicina Materno-Fetale dell’Istituto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Hospital Clínic di Barcellona, uno studio retrospettivo di 353 aborti su cui era stata fatta diagnosi citogenetica, cioè la valutazione dell’assetto cromosomico del feto, in base al numero di aborti precedenti e all'età materna.
Su 353 donne, 153 erano sotto i 35 anni (73 con aborti sporadici, 48 con due aborti precedenti e 32 con aborto spontaneo ricorrente) e 200 avevano 35 anni o più (81 con aborti sporadici, 55 con due aborti precedenti e 64 con aborto spontaneo ricorrente). Il tasso di anomalia cromosomica e lo spettro di anomalia sono stati confrontati tra i due gruppi di età materna: aborto sporadico e aborto spontaneo ricorrente. Il rischio di anomalia cromosomica è stato stimato per età materna, per il numero di aborti e di nati vivi precedenti.
Tra i casi di aborto spontaneo sporadico e aborto ricorrente non sono risultate differenze significative nei tassi di anomalie cromosomiche riscontrate (68% contro 60%), invece l'età materna è stato l'unico predittore identificato statisticamente significativo del rischio di anomalia cromosomica. Non c'è quindi alcuna differenza significativa nel tasso di anomalie cromosomiche tra sporadico e ricorrente aborto spontaneo ma il tasso di anomalie cromosomiche è aumentato in modo significativo con l'età materna.
Alcune tendenze sono state osservate nel tipo di anomalia cromosomica dal confronto tra aborto sporadico e aborto ricorrente. Nei casi di aborto ricorrente si è evidenziata una diminuzione nella trisomie vitali (37% contro 11%) e un aumento trisomie non vitali (38 contro 57%) nelle donne con più di 35 anni, mentre si è riscontrato un aumento delle anomalie strutturali sbilanciate (4, 9 contro 29%) nelle donne più giovani.
In sintesi dalla ricerca effettuata è risultato che le anomalie cromosomiche nell’ aborto spontaneo ricorrente sono soprattutto le trisomie non vitali, cioè la presenza di un certo cromosoma in tripla copia anziché in doppia copia, che non permettono lo sviluppo dell’embrione e questo tipo di anomalia è strettamente correlata all’aumento dell’età materna. Nelle donne più giovani invece vi è una maggior presenza di anomalie strutturali sbilanciate, per cui in quest’ultimo caso va fatta una valutazione dell’assetto cromosomico della madre, che potrebbe essere portatrice di una traslocazione bilanciata, che si sbilancia durante la formazione degli ovociti. Essendo questi danneggiati dal punto di vista cromosomico produrrebbero un danno all’embrione, rendendo la gravidanza non evolutiva.