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Spermatozoi deboli? Lo rivela lo spermiogramma

La valutazione della fertilità del partner maschile deve essere tra le prime indagini nella diagnostica dell’infertilità di coppia perché può condurre ad una diagnosi corretta ed orientare eventuali indagini successive. L’esame di laboratorio di prima istanza per la valutazione della fertilità maschile è lo spermiogramma o esame del liquido seminale. Questo esame serve ad evidenziare le varie componenti e le varie caratteristiche dello sperma al fine di dare un giudizio sulla fertilità.

La raccolta del campione deve essere effettuata dopo un periodo di “astinenza” dai rapporti sessuali di circa 3-5 giorni in quanto tempi maggiori o minori potrebbero alterare i risultati dell’esame rendendolo poco attendibile. La raccolta deve essere completa poiché deve essere esaminata la totalità del liquido seminale eiaculato e la consegna deve avvenire entro e non oltre un’ora.

Il campione raccolto viene sottoposto inizialmente ad una valutazione macroscopica per la determinazione di alcune caratteristiche fisico-chimiche, in particolare l’aspetto, il volume, il pH, la viscosità e la fluidificazione. Successivamente viene effettuata la valutazione microscopica per la determinazione della concentrazione, della motilità e della morfologia degli spermatozoi. Questi parametri vengono poi confrontati con gli standard di normospermia proposti ed approvati dal WHO (World Health Organization).

Interpretare il risultato di uno spermiogramma e adattare i risultati alla realtà clinica del paziente è di fondamentale importanza per stabilire le eventuali cause di infertilità e il trattamento terapeutico più appropriato. Risulta quindi di primaria importanza affidare l’interpretazione dell’esame, con le sue conseguenze diagnostiche e terapeutiche, ad uno specialista competente, che tenga conto delle particolarità del singolo caso clinico.