Da cosa dipende l'efficacia di una psicoterapia e quale è la tecnica migliore?
Spesso, guardando ai risutati ottenuti con tecniche psicoterapeutiche molto diverse tra loro, siamo portati a chiederci : "Quale è la migliore?", poichè in non pochi casi sembrano funzionare o non funzionare tutte allo stesso modo. Di fatto la risposta è difficile, il problema è complicato e non è stato completamente risolto. Un dato è certo: ciascuna terapia funziona meglio con alcune persone e con alcune problematicità. Comunque, il confronto fra tecniche diverse è tutt'altro che facile in quanto cambiano radicalmente i presupposti di cosa debba intendersi per "salute", "benessere psicologico", "normalità" ed efficacia del trattamento. Per esempio, la scomparsa di un "sintomo", una modificazione del comportamento, una ristrutturazione dell'organizzazione emotiva, un cambiamento nelle credenze e nel modo di pensare e di agire, sono tutti aspetti tra loro difficilemente confrontabili. Del resto in psicopatologia non sempre il disagio o i problemi del soggetto sono circoscrivibili al sintomo o allo stile di vita o alle risposte emozionali. I dati disponibili indicano tuttavia che le caratteristiche del paziente e quelle del terapeuta, oltre che l'esperienza di quest'ultimo, contribuiscono ad accrescere o a ridurre le probabilità che una psicoterapia abbia successo. Alcuni studiosi che hanno indagato questi problemi sono giunti ad affermare che certe attitudini del terapeuta (configurabili come intelligenza sociale o psicologica, capacità empatica e di influenzament interpersonale), affinabili ma di difficile apprendimento, sono più importanti della tecnica usata e dalla durata del training .