Mediazione Familiare: la relazione genitoriale dopo la separazione
La separazione coniugale spesso è accompagnata da vissuti di sofferenza,rabbia, senso di fallimento. Tale carico di stress può di per sé rendere difficoltosa la pratica della genitorialità. Inoltre la presenza dei figli impone ai genitori, in questa fase difficile della loro vita, di continuare entrambi ad occuparsi di loro e di prendere insieme decisioni importanti che li riguardano. Questo però può essere difficile a causa della presenza di divergenze e di conflitto tra i due ex coniugi, che si trovano nella situazione di dover esercitare una genitorialità condivisa pur non essendo più sposati. In queste situazioni può essere utile ricorrere alla mediazione familiare .
A cosa serve la mediazione familiare?
La mediazione familiare ha tra i suoi scopi principali la ripresa della comunicazione tra ex marito ed ex moglie allo scopo di gestire meglio il conflitto e riuscire a collaborare come genitori. Ciò consente il coinvolgimento di entrambi i genitori nella vita e nell’educazione del figlio, favorisce l’adattamento di esso all’esperienza del divorzio dei genitori. Il tutto garantendo il rispetto della nuova indipendenza come individui adulti, riservatezza dell'intervento, il mediatore familiare è sottoposto al segreto professionale ed infine l'autonomia rispetto all'ambito giudiziario. La mediazione familiare potrà considerarsi efficace se al termine del percorso di mediazione (solitamente 10-12 incontri) gli adulti-genitori avranno acquisito la capacità di confrontarsi in maniera costruttiva e collaborante in modo da saper affrontare le decisioni che riguardano i figli, senza il continuo aiuto da parte del mediatore familiare.
Perché la mediazione familiare?
La maggior parte dei figli di separati desiderano mantenere i contatti con entrambi i genitori, si definiscono più soddisfatti, meno invischiati nel conflitto e meno combattuti tra un genitore e l’altro se hanno un rapporto continuativo con entrambi. E' necessario mettere in evidenza che una cattiva gestione dei conflitti da parte degli adulti-genitori ha quasi sempre conseguenze terribili e dolorose sui figli, soprattutto se minori. Una posizione di apertura e collaborazione responsabile da parte dei genitori può aiutare a prevenire ed affrontare il disagio, il malessere dei propri figli, prima che situazioni di accesa e duratura cattiva gestione dei conflitti possano provocare conseguenze drammatiche e dolorose. Il percorso di mediazione familiare rappresenta per la coppia un’opportunità per esplorare soluzioni illuminate e propositive a questi problemi dalle gravi conseguenze. Inoltre, anche i genitori spesso si definiscono più soddisfatti se riescono a mettere in atto una collaborazione con l’ex partner piuttosto che essere coinvolti in una continua conflittualità. Concretamente può non essere così semplice gestire il rapporto con l’altro genitore in un momento caratterizzato da sofferenza e rabbia. D’altro canto ci sono questioni pratiche relative ai figli che devono essere necessariamente affrontate. In altre parole, è necessario che gli ex partner riescano a disgiungere il loro ruolo di moglie/marito, che è terminato, da quello genitoriale, che prosegue. I due ex coniugi possono essere aiutati a riorganizzare la loro relazione e ad affrontare al meglio le questioni relative ai figli attraverso l’intervento di uno specialista, il mediatore familiare. Infatti, il mediatore familiare da una posizione neutra e competente rende possibile e stimola la promozione di soluzioni adeguate ai conflitti, ricercando canali comunicativi che rendono possibile il dialogo ed il confronto tra i genitori.
Dott.ssa Tania Brandolini
(Psicologa, mediatrice familiare)
cellulare: 3398792554
email: tania.brandolini@gmail.com