L'AUTOSTIMA
L'AUTOSTIMA
L'’autostima può essere definita come l’'atteggiamento di base che una persona ha verso se stessa: come ci si vede, come ci si giudica e che valore si attribuisce a se stessi. II grado di autostima deriva dall'’insieme delle percezioni che abbiamo di noi stessi e quelle che abbiamo su come gli altri ci considerano. Lo sviluppo dell’'autostima inizia fin dall'’infanzia e prosegue durante tutto la vita, rendendo così possibile dei cambiamenti riguardanti la valutazione di se stessi. L’autostima comprende tre aspetti: - aspetto cognitivo (le opinioni che ognuno ha su di sé); - aspetto emotivo (cosa la persona prova nei propri confronti); - aspetto comportamentale (come la persona si comporta nei suoi riguardi). Esiste un legame significativo tra autostima e benessere (psicologico, fisico ed emotivo): infatti l’'autostima influenza il modo di relazionarsi con gli altri, le reazioni agli eventi positivi e negativi della vita, le scelte, gli obiettivi che ci si pone, e pertanto ha delle conseguenze importanti su vari aspetti della vita. Possedere una buona autostima significa collocarsi a metà tra i due estremi di bassa autostima (sottovalutazione, si vedono solo i propri difetti, limiti) e un'autostima eccessiva (sopravvalutazione, si vedono solo i propri pregi). Avere un’'autostima bassa o eccessiva comporta paure, senso di colpa, difficoltà interpersonali, manifestazioni di ansia e depressione e disturbi psicosomatici. Le persone infatti o si criticano continuamente per ogni minimo sbaglio, si offendono facilmente, temono il giudizio altrui oppure hanno bisogno di criticare continuamente gli altri e trovare sempre qualcosa che non va nelle situazioni e quindi sono sempre insoddisfatte di sè. Avere una buona autostima significa, invece, apprezzare ciò che di positivo esiste in sè stessi, accettare limiti ed errori, essere consapevoli che sbagliare è normale e possiamo migliorarci, senza dimenticare di volersi bene e rispettarsi.