Mastopessi: per un seno alto, tonico e compatto
Donare al seno una seconda giovinezza attraverso la mastopessi. Il Dott. Paolo Serafini fuga ogni dubbio: “Non c’è alcun dolore durante l’intervento, né tanto meno nel post-operatorio”.
Di Paolo Brandimarte
Dott. Serafini, ci illustri il concetto di mastopessi.
“La mastopessi è forse l’intervento più impegnativo per il chirurgo plastico, anche se esperto, in quanto si è chiamati a donare alla paziente un seno alto, compatto e tonico, partendo da uno svuotato, sceso e di scarsa consistenza. Ovviamente, se ben eseguito, è un intervento che soddisfa pienamente la paziente, conferendo alla mammella una seconda giovinezza”.
Nel corso di una mastopessi, possono essere impiantate protesi mammarie?
“Nel corso della prima visita, è possibile che si rilevi, anche su richiesta della paziente, la necessità di aumentare le dimensioni delle mammelle e di renderle maggiormente toniche, esaltando così il décolleté. In questo senso, l’impianto di protesi nel corso di un intervento di mastopessi, non è soltanto possibile ma anche raccomandabile”.
A proposito di protesi, come vengono posizionate?
“A seconda dei casi, ossia sottoghiandolari e più frequentemente sottomuscolari. In quest’ultimo caso, si richiede un impegno tecnico maggiore, corredato però, da un risultato migliore in termini di seno morbido e naturale, capace di riempire meglio il décolleté”.
Le pazienti, soprattutto più giovani, non temono il dolore dell’intervento?
“Ormai è noto anche ai meno esperti che non c’è alcun dolore durante l’intervento, eseguito in narcosi o con una sedazione profonda, né tanto meno nel post-operatorio, grazie all’uso attento e sapiente di farmaci antinfiammatori ed antidolorifici”.
Vi sono controindicazioni?
"Nessuna nei soggetti sani".
Sono presenti cicatrici a distanza?
"Le cicatrici costituiscono l'unica modalità conosciuta dal nostro organismo per sanare i propri danni. Ovvio che, dovendo asportare un quantitativo di pelle che sarà tanto maggiore quanto più il seno sarà in partenza svuotato, per forza di cose si avranno esiti cicatrizionali. In questo senso, il posizionamento aggiuntivo di protesi può aiutarci a rendere le cicatrici più piccole e brevi. Ad ogni modo, tali esiti sono poco visibili a distanza di pochi mesi dall'intervento, in quanto nascoste parzialmente nei solchi e nelle pieghe cutanee. Senza dimenticare che la loro evoluzione in guarigione conduce a risultati solitamente molto soddisfacenti".