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Origini del Vitigno Prosecco

In una Ducale del 6 novembre 1431 di Francesco Foscari il vino di Feletto era definito ottimo.
Una Reformazione del Magnifico Consiglio di Conegliano del 20 gennaio 1543 affermava : " …di quanta importanza al momento sia il veder li vini di monte di questo territorio, quali per la maggior parte sono allevati et comprati da tedeschi, con utile universale di tutte queste terre…".
In una relazione letta al Senato veneziano da Zaccaria Contarini si legge " ….cavandosi dalli monti…quantità di vini dolci e di altre sorti eccellentissimi, dei quali se ne vanno in gran parte in Alemagna e fino nella Corte di Polonia venendo gli stessi tedeschi molto lontani con i propri carri a levarli, pagandoli fino ducati quaranta e cinquanta la botte" .

Queste notizie cosa stanno a dimostrare?
Che nelle colline che fanno da sfondo a Conegliano esisteva una viticoltura ed una produzione di vino di sicuro pregio e ben valutata dai mercati importanti di quel periodo.
Molti erano i vitigni coltivati nel Coneglianese ma, fra tutti, non compariva ancora il Prosecco.
Se vogliamo dare credito al Villafranchi , il vitigno proveniva dal territorio triestino, probabilmente prendendo il nome dal comune di Prosecco. Scriveva, infatti, questo autore, nel 1773 , nel suo saggio "Enologia Toscana o sia memorie sopra i vini ed in specie toscani"… " Tra quelli d'italia era dai Romani infinitamente gradito il vino Puccino, latinamente Puxinum, oggi giorno detto Prosecco, che tuttora si raccoglie nel pendio del monte di Contuel in faccia al Mare Adriatico, poche migliaia distante da Trieste… "
Agli inizi del '800, Francesco Maria Malvolti, in sede all'Accademia di Conegliano, finalmente notava… " chi non sa quanto squisiti siano i nostri Marzemini, Bianchetti, Prosecchi, Moscatelli… "
La presenza è quindi datata e, grazie a Vianello e Carpenè, sappiamo anche che la vite prosecco era coltivata in 4 comuni fra i distretti di Conegliano, Valdobbiadene e Asolo.
Insomma la storia del Prosecco comincia con qualche difficoltà, ma nasce su basi sicure, specie in relazione ad alcuni avvenimenti in quella seconda metà del secolo scorso.
Nel 1868 veniva fondata la Società enologica ed il Prosecco veniva individuato come vino fine da promuovere, diffondere e valorizzare.
E poi con l'apprezzamento del vino, inizio un'opera di scelta fra i vari tipi di Prosecco che si coltivavano in queste colline. Fu certamente il conte Marco Giuglio Balbi Valier che si dedico a questo lavoro e che isolò un tipo, con acini tondi ma di grandezza irregolare e dal sapore e gusto tendenti all'aromatico, che verrà più tardi identificato appunto come Prosecco Balbi. Oltre a questo tipo furono anche identificati il Prosecco dal pecol rosso e il Prosecco Lungo , che ha il graspo più lungo, l'acino più piccolo, di forma ovale ed a punteggiatura.