I genitori tornano a scuola
Mai come in questi ultimi anni si è discusso sul tema della famiglia. I genitori sono in crisi di fronte a bimbi tiranni, preadolescenti che bruciano le tappe e che rivendicano una grande indipendenza e libertà, adolescenti spesso svogliati e annichiliti. L’Istituzione famiglia arranca faticosamente di fronte al suo compito educativo e allora si sente parlare di emergenza.
Più di sei anni fa a Vicenza è nata una iniziativa che ha fatto e farà discutere: la Scuola per Genitori (www.impresafamiglia.it).
Confartigianato Impresafamiglia Vicenza, con la direzione scientifica del Prof. Paolo Crepet e un team di relatori di tutto rispetto tra cui Don Mazzi, Maria Rita Parsi, Willy Pasini, Umberto Galimberti e altri loro colleghi, hanno ideato una iniziativa singolare e unica nel suo genere: un ciclo di conferenze annuali offerte ai genitori che danno la possibilità di riflettere sulle strategie educative e sulle problematiche che si affrontano oggi nella crescita di un figlio.
La particolarità del progetto è che non vengono proposti interventi o seminari spot, ma un vero e proprio percorso che vede negli anni crescere i genitori insieme a Relatori a volte nuovi, a volte uguali a quelli dell’anno precedente che portano sul palco competenze, esperienze personali ed episodi che possono sconvolgere ma anche aiutare a riflettere.
La Scuola per Genitori, nata come una sfida, è oggi una realtà affermata che conta più di 25 sedi in Italia e coinvolge ogni anno circa 35.000 famiglie.
Chi si avvicina e conosce questa iniziativa per la prima volta spesso si chiede se sia utile e realmente necessaria una simile iniziativa, se sia possibile “insegnare” il mestiere di genitore. In realtà l’intento è quello di offrire momenti di incontro e confronto tra adulti che ricoprono un ruolo educativo, affinchè essi possano attingere anche dalle esperienze altrui sentendosi così meno soli.
Di sicuro la generazione dei nostri nonni, a metà del novecento, non avrebbe mai partecipato ad un simile percorso; questo perché fino a poco più di cinquant’anni fa l’educazione era molto semplice: bisognava darsi da fare affinchè i bambini rimanessero in vita, sperare di poter dare loro da mangiare e avere la possibilità di proteggerli dalle malattie.
I ragazzi vivevano in famiglie molto numerose dove convivevano varie generazioni che davano il loro contributo: c’erano i nonni, gli zii, tanti figli e cugini.
I luoghi dell’educare erano molti più di oggi: il cortile, la strada, la parrocchia, ecc.
Con il progresso ed il benessere economico l’uomo era convinto che avrebbe risolto gran parte dei suoi problemi: non ci sarebbe più stata la preoccupazione del cibo e delle malattie e ci sarebbe stata la possibilità di dare maggiori opportunità ai bambini.
Da una parte è stato così, dall’altra il benessere ha portato con se degli effetti collaterali inaspettati, questo perché si è pensato di dover cancellare completamente il passato e perciò insieme a fame e malattie sono scomparsi anche fatica e dolore.
Questi ultimi sono fondamentali per la crescita di un uomo e di una donna.
Infatti, perchè i giovani possano affrontare la vita, devono imparare a superare frustrazioni, ad usare la creatività per risolvere problematiche e avere dei momenti per confrontarsi e pensare esprimendo se stessi.
Oggi i ragazzi, i bambini sono così protetti da crescere deboli e vulnerabili, senza desideri o passioni.
Nella maggior parte dei casi i genitori sono eccessivamente attenti a soddisfare ogni richiesta tanto che non rimane nulla da conquistare o per cui sognare. Inoltre le interferenze esterne sono molte e spesso negative, cosa che di certo non facilita il compito di genitori fragili e incapaci , in molti casi, di imporre regole, divieti e privazioni.
Il risultato? Un progressivo indebolimento delle generazioni che temono il confronto con la vita, che hanno paura di viaggiare, che ritengono di avere prima di tutto un lungo elenco di diritti e poi, magari, un esigua quantità di doveri.
La Scuola per Genitori si propone come sostegno per quelle mamme e quei papà che, preoccupati per il futuro dei loro figli, hanno ricominciato a porsi delle domande riguardo l’educazione dei propri ragazzi.
Per saperne di più, in occasione della serata inaugurale della Scuola di Varese, recentemente nata, abbiamo intervistato il prof. Paolo Crepet, Direttore Scientifico e ideatore di questa lodevole iniziativa:
Professore perché è nata l’idea di una Scuola per Genitori?
Perché c’è nel Paese una diffusa necessità sia nelle famiglie che nella scuola e nella comunità di pensare nuovamente a cosa significhi educare un bambino e un ragazzo.
L’Italia deve rimettere l’educazione al centro del dibattito e delle riflessioni politiche e sociali.
La Scuola è un luogo di incontro e confronto di ideologie e culture differenti tra loro che confluiscono in un unico filone che è appunto quello delle strategie educative.
C’è davvero una emergenza educativa?
Certamente e non sono solo io a dirlo! Tutti nel Paese, ovunque, denunciano questa situazione. Non è un problema che riguarda solo le famiglie svantaggiate, ma coinvolge tutti senza distinzioni.
Girando per l’Italia in questi anni ho notato che non è una questione legata allo sviluppo economico o al livello culturale, ma è un fenomeno trasversale che riguarda quasi tutte le famiglie del Paese.
La sua Scuola ha di recente firmato un Protocollo di Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, qual è l’obiettivo di questa collaborazione?
La nostra Scuola da più di sei anni sta vicina alle famiglie italiane, non con aiuti economici, ma con occasioni di confronto e vicinanza.
Il Ministro Gelmini ha capito, apprezzato e riconosciuto i nostri sforzi siglando questo Protocollo e dandoci quindi l’opportunità di essere maggiormente vicini e coinvolti anche nel rapporto scuola-famiglia.
Per quella che è la sua esperienza, quali sono le maggiori paure e problematiche che affrontano oggi le famiglie italiane?
La maggiore preoccupazione è di sicuro il futuro dei loro figli, perché la crisi economica ha toccato tutti e rende difficile l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. La Scuola non sempre riesce a fornire preparazione e competenze adeguate, aggravando ulteriormente la situazione.
Solo unendo le forze si può sperare di trovare una soluzione ad una situazione così complicata e complessa.
Non a caso la Scuola per Genitori è nata in Confartigianato Vicenza, dalle famiglie che lavorano e che hanno realizzato il miracolo economico italiano.
La grande preoccupazione dei genitori è dunque capire quale può essere il futuro che si prospetta per loro e per i loro figli. Dovranno lavorare per mantenere i loro ragazzi ancora a lungo? Oppure unendo nuove strategie educative e una ristrutturazione della scuola e del mondo del lavoro riusciranno a dare loro la possibilità di crescere autonomi, soddisfatti ed indipendenti?
Confrontarsi su queste tematiche è fondamentale per trovare una soluzione.
Finita l’intervista il Professore entra in un Teatro gremito di genitori, insegnanti e nonni pronti ad ascoltare ciò che ha da dire, sperando che possa aiutarli a comprendere meglio come gestire i loro ragazzi.
Non è poi così rivoluzionaria dunque l’idea di una Scuola per Genitori!