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IL TRATTAMENTO CHIRURGICO DELLA LESIONE AL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE NEL GIOCATORE DI BASKET
Il primo Centro di Fisioterapia Riabilitazione e Medicina dello Sport dedicato agli atleti del basket, in collaborazione con Villa Stuart Sport Clinic presenta: IL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA) NEL GIOCATORE DI BASKET Lesione del legamento crociato anteriore: uno dei traumi più frequenti in cui incappano i giocatori di basket. Dolore, sensazione del “ginocchio che si sposta” e gonfiore: i sintomi di una lesione acuta o cronica. Diagnosi, trattamento chirurgico e riabilitazione: in tempi ridotti l’atleta ritorna all’attività sportiva. L’esperto, il Dott. Dario Lucchetti:“La fase riabilitativa è fondamentale e poterla affrontare su di un campo di basket costituisce un valore aggiunto”. Di Paolo Brandimarte Il legamento crociato anteriore è uno dei quattro legamenti che contribuiscono alla stabilità del ginocchio. La lesione dello stesso costituisce uno dei traumi più ricorrenti tra i giocatori di basket. Cosa fare nel momento in cui si incappa in questo genere di infortuni? Diagnosi, trattamento chirurgico ( se reso necessario) ed un occhio di riguardo alla fase riabilitativa, condotta direttamente su di un campo di basket, grazie al lavoro congiunto di fisioterapista, medico e preparatore atletico. Recuperi a tempo di record... Dott. Lucchetti, quali sono le cause principali che portano alla rottura del legamento crociato anteriore (LCA)? “Le cause principali risiedono nei gesti tecnici propri di uno sport come il basket, vale a dire salti, rimbalzi ed improvvise variazioni di velocità. A tutto ciò si aggiunge il contatto fisico, considerato elemento di rischio per traumatismi di questo genere. Senza dimenticare che molti campi di basket non sono in parquet, con superfici che amplificano il rischio di trauma (linoleum ndr ) ”. Cosa avviene effettivamente? “Si verifica un movimento improvviso e combinato di latero-flessione e rotazione esterna”. E’ possibile prevenire questo tipo di traumi e limitarne la portata? “E’ possibile prevenire il trauma entro certi limiti. Ovviamente una buona preparazione atletica, sommata ad un’ottima capacità ricettiva dell’atleta, mette parzialmente a riparo da questo tipo di infortuni. In questo senso è possibile scongiurare il verificarsi di traumi dettati da iper-affaticamento: l’atleta arriva stanco e si rende maggiormente vulnerabile alla lesione”. In caso di infortunio, come si interviene nell’immediato? “S’interviene apportando in maniera tempestiva tutti gli accorgimenti del caso: innanzitutto occorre immobilizzare l’arto per poi applicare del ghiaccio sulla parte interessata”. Veniamo alla diagnosi. Come viene condotta? “Viene condotta in maniera tale da capire sin da subito se l’atleta è destinato al trattamento chirurgico oppure alla fase riabilitativa”. Lesione del legamento crociato anteriore (LCA): quale iter viene osservato per restituire all’atleta la propria integrità fisica? “Dalla diagnosi iniziale si passa al trattamento chirurgico, votato alla ricostruzione del legamento crociato anteriore. Si arriva poi alla riabilitazione, sostanziata da fisioterapia, lavoro di immobilizzazione articolare, rinforzo muscolare e test funzionali”. Come viene condotto il percorso riabilitativo e con quali vantaggi? “La fase riabilitativa è fondamentale e poterla affrontare su di un campo di basket costituisce un valore aggiunto. Grazie al lavoro combinato di fisioterapista, medico e preparatore atletico, l’atleta viene preparato al ritorno in squadra. Questo percorso serve a recuperarlo e nel contempo ad evitare una nuova ricaduta”. Pieno recupero dell’atleta dunque. Con quale tempistica? “Nel giro di 3-4 mesi l’atleta è pienamente recuperato, pronto al reinserimento in squadra”.