Introduzione alla rubrica "Il faro"
(OSTIA LIDO, 28 Settembre 2009)
Le esperienze che ognuno di noi fa nel proprio percorso spesso ci fanno sentire spersi, disorientati. Sopraggiungono paure, sintomi, sofferenze. Arriviamo a credere che quello che eravamo non lo potremo più essere. Tante sono le parole chiave che accompagnano le nostre vite e quelle dei nostri cari: depressione, ansia, panico, stress. Arriviamo a fluttuare in diverse forme di sofferenza che circondano le nostre menti e sembrano farci prigionieri dell’oscurità, prigionieri dell’imprevedibile.
Come “professioniste della mente” non pensiamo di essere IL FARO , ma crediamo di poter accompagnare chi leggerà le nostre riflessioni a fare dei movimenti di danza con la propria mente, voltandosi verso quella luce, a volte tenue, che è insita in ognuno di noi. Viaggeremo non sulla presunzione di risolvere ma sulla certezza che esiste una storia profonda e radicata in ogni individuo che, seppur nella complessità, potrà sempre restituire la direzione.
E’ proprio per questo che spesso ci è capitato di avviare le nostre riflessioni proprio parlando di benessere. E così faremo anche questa volta, perché crediamo che la sofferenza esista, e anche profondamente, ma che il vero faro sia proprio quel vissuto di colore e di profumo di cui siamo sempre alla ricerca anche quando vediamo il nero del buio.