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L’ansia generalizzata: compagna dei nostri giorni

Accade sempre più di sovente che il nostro vivere sia accompagnato da una sensazione di paura senza un reale apparente pericolo o difficoltà. Lo stato ansioso che ne deriva in molti casi è una risposta naturale dell’organismo a situazioni di stress o pericolo; ha una intensità leggera e proporzionata rispetto alla difficoltà da fronteggiare; ha una durata limitata nel tempo e soprattutto è funzionale ad aumentare il nostro rendimento (per esempio può stimolare a studiare di più per un esame).

Spesso lo stress a cui facciamo riferimento è legato piuttosto ad uno o più eventi traumatici di natura sia personale - lutti, violenze, rapine - sia collettiva - terremoti, grossi nubifragi, crolli -. Si tratta di esperienze che possono causare un turbamento psichico o nell’immediato (reazione acuta) o a distanza di tempo (reazione cronica). Si attiva uno stato psicologico di allarme, di attesa incombente, sensi di colpa, evitamento di qualunque evento in associazione a stimolazioni ambientali simili al pregresso, disturbi del sonno.

Quando lo stato ansioso non rappresenta più solo uno stimolo ma un vero disturbo, assume un carattere patologico. Diventa intenso, si presenta continuamente e per periodi sempre più lunghi, mettendo a repentaglio la quotidianità e i rapporti interpersonali. Spesso limita di molto le prestazioni di una persona. Si presentano sintomi di varia natura, sia psichici (ad esempio, inquietudine, irritabilità, difficoltà nel concentrarsi, sensazione di apprensione, di mente confusa) sia fisici (disturbi intestinali, tensioni muscolari, giramenti di testa, vomito) sia neurovegetativi (aumento del battito cardiaco, senso di soffocamento, sudorazione, mani fredde, bocca asciutta, nausea, diarrea).

Si può arrivare anche ad una sindrome depressiva, a causa dell’incapacità che la persona sviluppa nel vivere una vita in piena autonomia dal vincolo della sintomatologia e dall’idea di sé di incapacità; oppure dall’abuso di alcool o di psicofarmaci o di tutte quelle sostanze che hanno un effetto “sedativo” dello stato ansioso.

I trattamenti dell’ansia generalizzata spesso sono solo di natura farmacologica. Importante è invece associare anche un percorso di psicoterapia che permetta alla persona di dare la giusta dimensione e significato al proprio stato, che non deve essere visto solo come “castrante” ma anche come veicolo di informazioni importanti su di sé, sul grado di stress raggiunto e su come dare la più corretta risposta al proprio stato emotivo. E’ necessario non pensare mai di prendere le distanze dalle manifestazioni che la nostra psiche mette in campo ma accettarle nelle diverse sfaccettature. Siamo come una pianta a cui va data attenzione anche e soprattutto quando ha qualche foglia che diventa gialla. E’ sempre una nostra foglia, ed è da lì che dobbiamo ripartire per capire quale concime usare per meglio crescere e rinverdirci