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Il disturbo ossessivo compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo , pur essendo classificato dalla versione quattro del DSM-IV tra i disturbi d'ansia è da molti considerato invece come entità nosografica autonoma, con un definito nucleo psicopatologico, con un decorso e una sintomatologia peculiari e con dei correlati biologici che vanno a poco a poco delineandosi. Dunque il DOC (OCD), chiamato anche sindrome ossessivo-compulsiva, conosciuto e definito sino ad alcuni anni or sono come " nevrosi ossessivo-compulsiva " o semplicemente come "nevrosi ossessiva" è uno specifico disordine di natura psichiatrica che si struttura sulla base di un substrato di ansia.


Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che affliggono l'individuo e che da questo vengono percepite come invasive e inappropriate (o comunque fastidiose) e che provocano marcata sofferenza, presentandosi più e più volte al di fuori del controllo di chi li sperimenta. L'individuo si rende conto che i pensieri, le immagini o gli impulsi sono frutto della propria mente e tenta (inutilmente) di ignorare o sopprimere tali pensieri, immagini o impulsi, o di neutralizzarli con altri pensieri e comportamenti ("compulsioni", in alcuni testi chiamati anche "psichismo da difesa" e più anticamente "coazioni"). Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali ripetitivi che l'individuo si sente obbligato a eseguire, come una sorta di rituale stereotipato, per difendersi da una certa ossessione. Vengono anche definite rituali o cerimoniali e sono messe in atto per ridurre il senso di disagio e l'ansia. I comportamenti o le azioni mentali sono mirate a combattere le ossessioni; spesso, però, questi comportamenti o queste azioni mentali sono chiaramente eccessivi o non sono realmente connessi con l'ossessione che cercano inutilmente di neutralizzare. Le compulsioni possono riguardare diverse tematiche come la contaminazione, l'ordine, il controllo. La caratteristica essenziale del disturbo ossessivo compulsivo è dunque la presenza di pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che creano allarme o paura e che costringono la persona a mettere in atto i comportamenti ripetitivi oppure le azioni mentali che vengono definite compulsioni; almeno l'80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni , mentre soltanto meno del 20% ha esclusivamente ossessioni oppure esclusivamente compulsioni. Come curare il DOC Il DOC è spesso considerato un disturbo a decorso cronico e invalidante, spesso refrattario ad ogni tipo di intervento terapeutico. La richiesta di trattamento è molto più frequente nei soggetti che presentano pensieri ossessivi spiacevoli o violenti e molto meno nei soggetti con compulsioni. Il fatto che la psicoterapia abbia prodotto pochi risultati nel disturbo ossessivo-compulsivo, e contemporaneamente che i farmaci antidepressivi possano indurre cambiamenti significativi del quadro clinico, ha portato ad enfatizzare la terapia farmacologica come terapia privilegiata per questo tipo di disturbi. La terapia farmacologica del DOC è stata caratterizzata storicamente dall'impiego degli antidepressivi triciclici , cui recentemente si è aggiunto l'impiego degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). La tendenza, per avere un'efficacia anti-ossessiva delle molecole antidepressive , è all'uso di dosaggi che vanno verso quelli massimi consentiti per ciascun farmaco. Tuttavia i farmaci e la psicoterapia non devono mai essere visti come alternativi l'uno rispetto all'altro. L'intervento psicoterapico, come rapporto medico-paziente strutturato in forma di psicoterapia, dovrebbe fare sempre da sfondo a qualunque tipo di intervento biologico ed è in grado di influenzare a volte profondamente il quadro clinico; una percentuale di pazienti che può variare dal 30 al 40% infatti non risponde alle terapie farmacologiche . In questi casi, il trattamento psicoterapico (o quello integrato psicodinamico - farmacologico) è quello di prima scelta. In merito alla psicoterapia del disturbo ossessivo-compulsivo è difficile fare qualunque tipo di generalizzazione sulla sua efficacia, sebbene vi siano in letteratura numerose evidenze in merito all'efficacia stessa dell'intervento psicoterapico.

Singoli terapeuti hanno visto miglioramenti eclatanti e durevoli in pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, soprattutto quando si riesce ad affrontare gli impulsi aggressivi che sottostanno ai tratti caratteriali.

Analogamente, psichiatri a orientamento dinamico hanno osservato un notevole miglioramento sintomatico in individui con disturbo ossessivo-compulsivo in corso di prolungata psicoterapia psicodinamica.