IMMUNITÀ ADDESTRATA: capacità adattiva del sistema immunitario e beta-glucani
Il sistema immunitario è il baluardo contro gli agenti infettivi che possono penetrare nell'organismo tramite l'aria inspirata, le ferite della cute, il cibo ingerito, i rapporti sessuali ecc.; è anche il sistema deputato a combattere le cellule che assumono comportamenti anomali, come quelle tumorali.
La capacità del sistema immunitario innato di sviluppare caratteristiche adattative e di fornire protezione a lungo termine contro la reinfezione patogena è chiamata immunità addestrata. Questo stato funzionale della risposta immunitaria innata è caratterizzato da una riprogrammazione epigenetica e metabolica a lungo termine delle cellule immunitarie innate.
La protezione a lungo termine contro le ricadute patogene è chiamata immunità addestrata. L'immunità addestrata descrive il processo immunologico mediante il quale le cellule immunitarie innate "acquisiscono" la memoria a breve termine contro gli agenti patogeni.
Ad esempio, dopo l’esposizione a uno specifico agente patogeno, le cellule immunitarie innate possono adattare la loro risposta al successivo “attacco” da parte di agenti patogeni incontrati in precedenza.
Studi sperimentali e clinici hanno dimostrato che i modelli molecolari associati a patogeni esogeni e pericoli endogeni inducono un’immunità addestrata. Mentre la memoria immunologica è stata storicamente attribuita solo all’immunità adattativa, l’immunità addestrata si riferisce ai cambiamenti nella memoria immunitaria innata.
DIFFERENZA TRA IMMUNITÀ INNATA E ACQUISITA
Per comprendere meglio l’immunità addestrata, è fondamentale conoscere il funzionamento interno del sistema immunitario, suddiviso in due sezioni: innata e acquisita .
L’IMMUNITÀ INNATA (naturale) è chiamata così perché è presente alla nascita e non deve essere acquisita mediante l’esposizione all’invasore. Fornisce una risposta immediata ai microrganismi invasori. I suoi componenti, tuttavia, trattano tutti gli invasori praticamente allo stesso modo.
Riconoscono solo un numero limitato di sostanze di identificazione (antigeni) presenti sugli invasori estranei. Questi antigeni, tuttavia, sono presenti su molti invasori diversi.
Questa sua relativa semplicità, permette al sistema immunitario innato di attivarsi in breve tempo a seguito di una infezione (nel giro di alcune ore), fornendo una prima veloce risposta, in attesa dell’attivazione dell’immunità adattativa o acquisita, che generalmente avviene in alcuni giorni.
L’immunità innata, a differenza di quella acquisita , non ha memoria del contatto con microrganismi , non ricorda antigeni estranei specifici e non fornisce una protezione continua contro infezioni future.
I globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata sono:
· Monociti (che diventano macrofagi)
· Neutrofili
· Eosinofili
· Basofili
· Cellule natural killer
Ciascun tipo di cellula svolge una funzione diversa.
Altri elementi che contribuiscono all’immunità innata sono:
· Mastociti (talvolta considerati anche globuli bianchi)
· Sistema del complemento
· Citochine
L’IMMUNITÀ ACQUISITA (adattativa o specifica) non è presente alla nascita, ma è dovuta a un processo di apprendimento che inizia quando il sistema immunitario di una persona viene a contatto con invasori esterni e riconosce sostanze esogene (antigeni). A quel punto, i componenti dell’immunità acquisita apprendono il modo migliore di attaccare ciascun antigene e iniziano a sviluppare una memoria di tale antigene. L’immunità acquisita viene anche definita immunità specifica perché mira alla distruzione di un antigene specifico precedentemente incontrato. È contraddistinta dalla capacità di imparare, adattarsi e ricordare.
Dopo la prima esposizione a un nuovo antigene, lo sviluppo dell’immunità acquisita richiede tempo. Tuttavia, in seguito, l’antigene viene ricordato e le successive risposte a quell’antigene sono più rapide e più efficaci di quelle riscontrate dopo la prima esposizione.
I globuli bianchi responsabili dell’immunità acquisita si chiamano:
- Linfociti (cellule T e B)
Gli altri elementi che contribuiscono all’immunità acquisita sono:
• Cellule dendritiche
• Citochine
• Sistema del complemento (che aumenta l’efficacia degli anticorpi)
BENEFICI DELL’IMMUNITÀ ADDESTRATA
L’addestramento delle cellule immunitarie mediante infezione o vaccinazione migliora le risposte immunitarie contro gli agenti patogeni microbici. Questo concetto innovativo fornisce una migliore comprensione del ruolo della risposta immunitaria innata in diverse condizioni patologiche e apre nuove strade per lo sviluppo di terapie mirate alle vie epigenetiche e metaboliche del sistema immunitario innato.
IMMUNITÀ ADDESTRATA: LA NUOVA FRONTIERA DELLA DIFESA IMMUNITARIA
L’immunità addestrata descrive il processo attraverso cui le cellule immunitarie innate sviluppano una “memoria” a breve termine contro gli agenti patogeni. Dopo l’esposizione a un patogeno specifico, le cellule immunitarie innate possono adattare la loro risposta per affrontare meglio futuri attacchi. Questo porta a una risposta più rapida e robusta ai patogeni precedentemente incontrati, anche se le cellule ritornano allo stato inattivato una volta eliminato il patogeno.
DIFFERENZE TRA IMMUNITÀ ADDESTRATA E IMMUNITÀ ACQUISITA
L’immunità addestrata si distingue dall’immunità acquisita perché può rispondere a patogeni diversi da quelli originali. Come l’immunità acquisita, l’immunità addestrata è associata a una reazione immunitaria intensificata in risposta alle reinfezioni. In generale, l’immunità addestrata fornisce una protezione a breve termine, che varia da tre mesi a un anno.
CELLULE COINVOLTE NELL’IMMUNITÀ ADDESTRATA
Le proprietà della memoria immunitaria innata sono state descritte in diverse popolazioni cellulari, inclusi monociti/macrofagi, neutrofili, cellule dendritiche e cellule Natural Killer (NK). La capacità del sistema immunitario innato di sviluppare caratteristiche adattative e di fornire protezione a lungo termine contro la reinfezione patogena è il cuore dell’immunità addestrata.
VANTAGGI DELL’IMMUNITÀ ADDESTRATA
· Risposta immunitaria potenziata : fornisce una risposta immunitaria migliorata a successive sfide non correlate.
· Ponte tra immunità innata e adattativa : rafforza il collegamento tra il sistema immunitario innato e quello adattativo.
· Protezione a lungo termine : offre protezione contro reinfezioni patogene per un periodo che va da tre a dodici mesi.
· Importanza nelle risposte vaccinali: gioca un ruolo cruciale nelle risposte del corpo ai vaccini.
· Strategia terapeutica potenziale: può essere utilizzata per gestire varie condizioni di salute legate al malfunzionamento del sistema immunitario.
L’immunità addestrata rappresenta una potente strategia per migliorare le risposte immunitarie innate e proteggere contro le infezioni, offrendo nuove opportunità per trattamenti terapeutici efficaci.
Attiva immediatamente e offre protezione duratura, rendendola una componente essenziale delle difese del corpo contro le malattie.
I BETA-GLUCANI POSSONO "ADDESTRARE" LE CELLULE IMMUNITARIE DEL CORPO A REAGIRE PIÙ RAPIDAMENTE
I β-glucani sono composti ad alto peso molecolare, che, potendo assumere configurazioni molto diverse, sono in grado di esercitare molteplici attività biologiche nell’organismo umano .
Ancora prima che i β-glucani venissero identificati come immunomodulatori, i loro effetti benefici erano ben noti alla medicina tradizionale orientale. Funghi come lo Shiitake, infatti, sono utilizzati da secoli in Giappone allo scopo di rafforzare il sistema immunitario .
Grazie alla loro particolare struttura, i β-glucani sono in grado di attivare la risposta del sistema immunitario in modo duplice:
- i β-glucani insolubili vengono fagocitati dalle cellule dendritiche e dai macrofagi, sfruttando alcuni specifici recettori di membrana (Dectina-1), inducendo così la risposta delle cellule T e il rilascio di citochine. Queste ultime possono peraltro aumentare la proliferazione e la differenziazione dei macrofagi, delle cellule T e B, rinforzare i meccanismi cellulari di attività antitumorali e di produzione anticorpale;
- i β-glucani solubili attivano la risposta immunitaria per altra via, legandosi, oltre che ai recettori della Dectina-1, anche ai recettori CR3, attivandoli. Questi ultimi portano a loro volta all’attivazione di una risposta immunitaria mediata dal complemento e supportata da specifici anticorpi.
Nel complesso, studi in vitro hanno evidenziato la capacità dei β-glucani di attivare i leucociti , la loro attività fagocitaria e citotossica, stimolando anche la produzione di mediatori dell’infiammazione, di citochine e di chemochine, quali le interleuchine IL-8, IL1β, IL-6 e il TNF-α.
Le citochine promuovono la differenziazione delle cellule T in T Helper 1 (Th1) e T Helper 2 (Th2), che mediano rispettivamente l’immunità cellula-mediata o umorale. I β-glucani incrementano, quindi, la fagocitosi delle cellule del sistema immunitario come granulociti, monociti, macrofagi e cellule dendritiche, portando all’eliminazione del patogeno, ma stimolano i macrofagi a produrre citochine e immunomodulatori locali.
Al tempo stesso sarebbe adducibile ai β-glucani la capacità di ridurre i livelli sierici di citochine proinfiammatorie come il TNFα, limitando la risposta infiammatoria dell’ospite . Nel complesso, quindi, viene ottimizzata la funzionalità immunitaria, permettendo all’organismo umano di essere pronto a fronteggiare svariate tipologie di infezione, da quella virale a quella batterica.
Preziosa, ai fini di una maggiore protezione dell’organismo, anche l’efficace azione antibatterica e antivirale che contraddistingue molti dei funghi medicinali. Alcuni studi ne hanno evidenziato, per esempio, la capacità di contrastare la proliferazione del virus dell’Hiv e la crescita del plasmodio della malaria.
Ai fini di un’efficace prevenzione e cura delle malattie infettive, si rivela interessante anche la presenza di terpenoidi di alcuni funghi medicinali come il Reishi, ad azione antinfiammatoria e antinfettiva, particolarmente efficaci contro batteri e virus, utili nel favorire il processo di guarigione e recupero.
Oltre che in forma di integratori per uso orale, spesso in associazione ai diversi botanicals dotati di efficacia sul sistema immunitario, i funghi medicinali vengono oggi studiati e applicati anche in forme farmaceutiche diverse.
Un esempio è costituito dallo Shiitake o Lentinula edodes , fungo basidiomicete della famiglia Omphalotaceae di origine asiatica, uno dei micoterapici più studiati dal punto di vista clinico-scientifico. Proprio dallo Shiitake sono stati isolati dei principi attivi quali il lentinano, β-glucano con una catena glucosidica β-1,3: β-1,6, che dimostra di poter agire sia in modo diretto sul sistema immunitario , favorendo l’attività delle cellule immunitarie responsabili della risposta innata più immediata, ma specifica, sia in modo indiretto, per attivazione di macrofagi, linfociti T e cellule NK.
Fonti:
· Stefania La Badessa, Marco Biagi, Arrigo Cicero, Luca Gelardi, Alessandro Targhetta, “Nutraceutica e fitoterapia: le giuste sinergie a supporto del benessere”, Modulo 3 del corso ECM.
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