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Nutrizione e longevità: come si influenzano

La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione (1). Molti studi dimostrano come un’alimentazione sana, corretta ed equilibrata aiuti sia a rimanere in salute, sia a ridurre la mortalità e l’insorgenza di patologie cardiovascolari e oncologiche. È necessario, però, sia abbinata all’ attività fisica .


Ma quanto l'alimentazione può incidere su una vita lunga? Esiste una correlazione tra nutrizione e longevità ?


Il dottor Riccardo Caccialanza , responsabile dell'Area Nutrizione Clinica all’IRCCS Ospedale San Raffaele, ci spiega meglio il ruolo della nutrizione nel campo della prevenzione e come un’alimentazione salutare e corretta possa essere un’ottima alleata per vivere una vita più lunga e in salute.


LA NUTRIZIONE COME LEVA DELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE


“Il ruolo della nutrizione nella prevenzione è fondamentale – afferma il dott. Caccialanza -. La letteratura mondiale a livello degli studi epidemiologici dimostra che, seguendo dei pattern alimentari salutari in linea con la raccomandazione della dieta mediterranea, si può ridurre l’incidenza di mortalità per patologie cardiovascolari e oncologiche, che sono le principali cause di morte.


Alcuni studi inglesi hanno dimostrato che si può pensare addirittura a un vantaggio di sopravvivenza di circa 10 anni , indicativamente, tra maschi e femmine. Sono dati solidi che dimostrano come un’alimentazione salutare sia di fondamentale importanza per ridurre la mortalità e rimanere in salute. Tutto ciò sarebbe possibile seguendo semplici norme comportamentali.


Tuttavia, il nostro è un sistema obesogeno : il tasso di obesità infantile cresce in continuazione, il consumo di alimenti processati e di fast-food pieni di agenti chimici, conservanti, grassi è perennemente in aumento. Ciò si traduce anche in maggiori tassi di incidenza di tumori nelle popolazioni giovanili”.


IN CHE MODO L’ALIMENTAZIONE IMPATTA SUL FUNZIONAMENTO DELL’ORGANISMO


Una corretta alimentazione è basata su un consumo adeguato di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e contenuto di grassi animali e altro ancora, limitando gli zuccheri semplici, bevande zuccherate e alcolici.


Come spiega l’esperto: “La corretta alimentazione consente all’organismo di:


  • mantenere un migliore assetto immunologico in quanto la correlazione tra alimentazione, stato nutrizionale e sistema immunitario è molto forte, permettendo di avere un assetto infiammatorio contenuto a livello molecolare. Quest’ultimo, se in eccesso e sbilanciato, costituisce un problema ed è associato a un peggioramento e disfunzionamento dei sistemi regolatori e immunitario. Si rileva quindi una maggiore suscettibilità ai tumori e alle patologie cardiovascolari;
  • mantenere lo sviluppo della componente muscolare e una riduzione dell’adipe/grasso viscerale in eccesso , che è associato a un aumento della situazione infiammatoria e di conseguenza a un maggior rischio di insorgenza di patologie vascolari o metaboliche”.

COSA SI INTENDE PER ALIMENTAZIONE CORRETTA


Un’alimentazione corretta consiste in un’alimentazione bilanciata e varia. “Più che evitare alimenti come carne e pesce - specifica lo specialista - è necessario basarsi su :


· qualità;


· frequenza di consumo.


Il tutto nel rispetto della socialità, tradizione e del piacere dell’alimentazione. Il modello vincente è basato su un abbinamento costante dell’alimentazione corretta con l’attività fisica in quanto il controllo del peso, il primo indicatore, è associato a 2 fattori :


· quel che si assume a livello proteico, calorico e di nutriente con la dieta;


· quel che si consuma con l’ attività fisica ”.


Negli ultimi decenni, tuttavia, si è evidenziata la tendenza in aumento del consumo calorico di circa 250 Kcal al giorno in più ( ogni 7 giorni si mangia una giornata in più! ) e una società sempre più sedentaria, a partire dai bambini e dai più giovani sempre più smartphone-dipendenti.


Purtroppo, a oggi, questa tematica è ancora poco conosciuta e poco approfondita e va incentivata la diffusione di una cultura dell’educazione alimentare precoce sin dalle prime classi della scuola primaria. C’è una scarsa attenzione al tema che dovrebbe invece essere approfondito a tutti i livelli. Ci sono lavori sempre più sedentari e meno tempo libero che determinano un aumento della problematica”.


Parecchi anni fa è stato proposto il concetto di compressione della malattia, ossia la possibilità di aumentare gli anni in salute e spingere l’emergere della malattia il più possibile vicino alla morte.


Quello che si vuole ottenere è l’aumento della vita sana che è veramente l’obiettivo desiderato da tutti. Nessuno infatti vuole vivere a lungo in condizioni di sofferenza . La chiave per fare questo è però iniziare a lavorare sulla propria salute prima di averla persa. Le variabili su cui intervenire personalmente le chiamo i 4 fondamenti di una vita sana: nutrizione, integrazione alimentare, allenamento fisico, allenamento mentale.


Senza dubbio la nutrizione gioca un ruolo fondamentale. Basta considerare che in circa 80 anni di vita mangiamo qualcosa come 30-40 tonnellate di cibo per comprendere che l’impatto dello stile alimentare sulla salute è enorme.


Non meno importante sembra essere la necessità di ottenere livelli ottimali di nutrienti, cosa non facilmente ottenibile con i soli alimenti. In questo senso l’integrazione alimentare può diventare un’arma importante per rallentare l’invecchiamento e ritardare l’insorgenza di patologie cronico-degenerative.


Di fondamentale importanza è anche il movimento fisico, unica arma che permette di mantenere integre le strutture e le funzioni di muscoli, ossa, tendini, cuore, vasi e polmoni oltre che dare innumerevoli benefici sul piano psicologico ed emotivo.


Infine, appunto la sfera psicologica ed emotiva è il collante che dà senso alla nostra esistenza e come tale determina in larga misura la qualità della vita e dell’invecchiamento in particolare.


Uno dei più noti e studiati modelli alimentari legati alla longevità è la dieta mediterranea . Originaria delle regioni mediterranee come Grecia, Spagna e Italia, questa dieta si basa sull'abbondanza di frutta e verdura, pesce, cereali integrali, noci, semi e olio d'oliva. È notevolmente ricca di antiossidanti, acidi grassi omega-3 e altri nutrienti benefici per il cuore e il cervello.


ECCO I PRINCIPALI VANTAGGI DELLA DIETA MEDITERRANEA:


· RIDUZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE: la dieta mediterranea è associata ad una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, come l'infarto e l'ictus. Questo è dovuto all'alto consumo di grassi sani, come gli acidi grassi monoinsaturi presenti nell'olio d'oliva, e ai composti antiossidanti presenti nelle verdure, nella frutta e nei legumi


· MIGLIORAMENTO DEL CONTROLLO DEL PESO: la dieta mediterranea è ricca di cibi freschi e nutrienti come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Questo può contribuire ad un migliore controllo del peso corporeo


· BENEFICI PER LA SALUTE DEL CERVELLO: una serie di studi hanno suggerito che la dieta mediterranea potrebbe essere associata ad un minor rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il declino cognitivo


· RIDUZIONE DEL RISCHIO DI DIABETE DI TIPO 2: una dieta mediterranea equilibrata, con un basso consumo di cibi ad alto indice glicemico, può contribuire ad una migliore gestione della glicemia riducendo il rischio di diabete di tipo 2


· EFFETTI POSITIVI SUL SISTEMA IMMUNITARIO: la dieta mediterranea è ricca di vitamine, minerali e antiossidanti, che possono sostenere il sistema immunitario e contribuire a ridurre il rischio di infiammazioni


· PROMOZIONE DELLA SALUTE INTESTINALE: l'alto consumo di fibre presenti in frutta, verdura e legumi può favorire una flora intestinale equilibrata, migliorando la salute digestiva complessiva


· BENEFICI PER LA SALUTE DELL'OCCHIO: la dieta mediterranea, grazie alla presenza di antiossidanti come la luteina e la zeaxantina, può essere benefica per la salute degli occhi e ridurre il rischio di malattie oculari legate all'età, come la degenerazione maculare


· BENEFICI PER LA SALUTE DELLA PELLE: l'alto consumo di frutta e verdura, insieme all'assunzione di acidi grassi sani, può favorire una pelle sana e luminosa.


Un altro aspetto importante per la dieta della longevità è ridurre il consumo di zuccheri aggiunti e alimenti altamente processati. Gli zuccheri possono contribuire allo sviluppo di malattie croniche e accelerare l’invecchiamento. Allo stesso modo, gli alimenti processati spesso contengono elevate quantità di sodio, grassi saturi e additivi artificiali che possono essere dannosi per la salute. È consigliabile ridurre al minimo il consumo di bevande zuccherate, dolci, snack confezionati e cibi fast food.


Insomma, oggi sappiamo che, se vogliamo aumentare le nostre probabilità di vivere a lungo in salute dobbiamo curare il nostro stile di vita. Il sonno, il movimento, la riduzione dello stress e una corretta nutrizione basata prevalentemente su alimenti vegetali e integrali costituiscono un punto di partenza fondamentale.


Se a queste caratteristiche di base sommiamo anche un nuovo paradigma di cure mediche scientifiche basate sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e su tecniche finalizzate al potenziamento dei meccanismi rigenerativi del nostro corpo, avremo buone probabilità di invecchiare bene e in salute.


Il ritorno allo stile di vita e all’alimentazione di un tempo, ma con il progresso scientifico e la tecnologia odierna sembra essere, ad oggi, una combinazione vincente!


BIBLIOGRAFIA


1. Invecchiamento sano: le conseguenze naturali di una buona alimentazione - resoconto di una conferenza (//pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29799073/)


2. Harvard T.H. Chan School of Public Health. (n.d.). The Nutrition Source: Antioxidants (//nutritionsource.hsph.harvard.edu/antioxidants/)


3. Il segreto della longevità Giapponese ( //www.microbiologiaitalia.it/curiosita/la-longevita-giapponese/ )


4. Nutrizione, cibo e dieta per la salute e la longevità: mangiamo ciò che siamo (//www-mdpi-com.translate.goog/2072-6643/14/24/5376?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc)


5. Global Burden of Disease Study: “Dietary risks for non-communicable diseases”


6. British Medical Journal: “Mediterranean diet and health outcomes in the SUN cohort”


7. FAO: “Sustainable Diets and Biodiversity: Directions and Solutions for Policy, Research and Action”


FONTE: //www.hsr.it/news


Vedi anche: //www.youtube.com/watch?v=v_4O3E-fRWk


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