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Miele di MANUKA: un tesoro della natura dalle straordinarie proprietà.

Consumato come medicina dalle popolazioni native neozelandesi , solo negli ultimi anni si è diffuso in tutto il mondo grazie alle scoperte degli scienziati che hanno trovato nel miele di Manuka composti davvero speciali.


Come tutti i cosiddetti prodotti dell'alveare (propoli, polline, pappa reale), ogni tipo di miele, quale più, quale meno, possiede caratteristiche benefiche. In particolare, ne è nota da sempre l'attività antibatterica.


Nel miele infatti è contenuto un enzima secreto dalle api, la glucosioossidasi, che produce perossido d'idrogeno (più noto come acqua ossigenata), che ha azione disinfettante, ovvero germicida. Ma sicuramente anche altre delle tantissime sostanze presenti naturalmente nel miele, molte delle quali ancora poco note, sono corresponsabili dei suoi effetti "terapeutici" e rendono questo prodotto un vero e proprio cibo-medicina.


Il miele di Manuka è considerato un miele medicinale in virtù di spiccate proprietà antibatteriche, dovute in particolare a un suo principio attivo chiamato metilgliossale (o MGO o methylglyoxal).



Il miele di Manuka proviene da aree incontaminate della Nuova Zelanda ed è ottenuto dalle api che si nutrono dei fiori dell’albero della Manuka, pianta indigena della famiglia delle Myrtaceae.


La sua peculiarità e unicità rispetto agli altri mieli è la presenza del Metilgliossale (MGO), che si trova naturalmente nel nettare del fiore di Manuka e dunque nel miele stesso. Questo componente naturale è indice di qualità del prodotto.


È un miele cremoso, ambrato, dal forte profumo aromatico e dal gusto unico, che richiama le spezie.


Il miele di manuka , grazie alla presenza di una tipica proteina colloidale, è particolarmente viscoso-cremoso. Il colore è scuro, da giallo intenso a marrone. Ha un sapore forte, caratterizzato da sentori di terra, oli essenziali, erba e minerali; viene definito anche florido, ricco e complesso. Il gusto è dolce con retrogusto amarognolo. L’aroma ricorda la terra umida e l’erica (pianta).


Il miele di manuka è usato fin dall’antichità nel trattamento di molte condizioni patologiche e disturbi vari. Tuttavia solo alla fine del XIX secolo i ricercatori hanno scoperto e dimostrato le sue proprietà antibatteriche naturali.


L’azione del miele di manuka non si limita ad ostacolare il metabolismo e la proliferazione batterica, ma stimola la produzione di cellule speciali deputate alla riparazione dei tessuti infetti.


Il miele di manuka contiene vari fattori antimicrobici, efficaci soprattutto contro E. coli e S. aureus. Tra questi citiamo il perossido di idrogeno, l’elemento antibiotico per eccellenza, ed il metilgliossale (MG), un composto solitamente presente in piccole quantità nei mieli comuni ed invece abbondantissimo in quello di manuka (nel quale si forma per conversione del diidrossiacetone nel nettare dei fiori di manuka).


Non è tuttavia da escludere che l’effetto medicinale del miele di manuka sia attribuibile anche ad altri composti.



UMF e MGO. LA POTENZA DEL MIELE DI MANUKA



Non tutto il miele di Manuka presenta quantità significative di MGO, questo tipo di attività antibatterica aggiuntiva particolarmente interessante e non dovuta al perossido d'idrogeno. Quello che la possiede viene denominato “miele di manuka attivo” o “miele di manuka UMF” (Unique Manuka Factor) e riporta in etichetta la quantità di MGO che contiene, per distinguerlo dal miele di Manuka che non ha queste proprietà.


La capacità antibatterica, che è appunto la peculiarità del miele di Manuka, viene valutata secondo il punteggio Unique Manuka Factor (UMF). Il dottor Peter Molan, professore dell'Università di Waikato in Nuova Zelanda, ha coniato questa unità di misura per identificare la diversa efficacia terapeutica delle differenti produzioni di miele di Manuka, creando uno standard globale per garantire la commercializzazione di prodotti di qualità.


Un valore più elevato di UMF indica una maggiore ricchezza di componenti antibatterici e quindi un’azione curativa più attiva .


Più di recente è entrata in uso una nuova unità di misura definita con la sigla MGO, sviluppata dall'Università di Dresda che usa come riferimento della potenza del miele di Manuka il valore dell’enzima metilgliossale. Nel caso dell’UMF invece si prende in considerazione la somma di tutti componenti antibatterici presenti.


La ragione di questa scelta sta nel fatto che il metilgliossale viene ritenuto il componente più caratteristico ed unico del miele di Manuka e dal cui valore dipendono anche la quantità degli altri componenti della carica antibatterica. Un valore più alto di MGO indica un più alto contenuto di metilgliossale per ogni chilo di miele.


PERCHÉ È IMPORTANTE UN'ATTIVITÀ ANTIBATTERICA ULTERIORE RISPETTO A QUELLA DEL PEROSSIDO DI IDROGENO.


L'enzima che produce perossido d'idrogeno ha molti "limiti": richiede ossigeno per sviluppare la reazione (e quindi in ambiti come le ferite fasciate o l'intestino può non essere efficace o esserlo meno); è inattivo nell'ambiente acido dello stomaco; viene distrutto dagli enzimi che digeriscono le proteine (e che sono presenti anche nelle ferite). Non è quindi un caso che il miele di Manuka si sia dimostrato più efficace di altri tipi di miele contro batteri quali Escherichia coli, Helicobacter pylori e diverse specie di enterococchi.


Inoltre, mentre l'attività dell'enzima che produce perossido d'idrogeno viene compromessa quando il miele è esposto al calore o alla luce, quella antibatterica del miele di Manuka è stabile, caratteristica che non ne rende problematica la conservazione e non ne fa perdere le proprietà.


BENEFICI DEL MIELE DI MANUKA


1. Uso topico per trattare le ferite minori . Puoi usare il miele di Manuka su tagli minori, graffi e ustioni. Le qualità terapeutiche del miele contrastano l'infezione e accelereranno il processo di guarigione e cicatrizzazione. Basta coprire l'area interessata con uno strato sottile di miele. Una review di 22 ricerche scientifiche precedentemente condotte sul miele quale agente antibatterico topico per il trattamento delle ferite infette, pubblicata nel 2006 su International Journal of Lower Extremity Wounds, ha concluso che il miele accelera la risoluzione dell'infezione, protegge da eventuali ricadute e incrementa la velocità di cicatrizzazione, promuovendo la crescita di nuovo tessuto e la guarigione della ferita.


2. Uso topico per acne ed eczema . Il miele di Manuka può aiutare a curare acne, acne rosacea, orticaria ed eczema. Applicare un sottile strato di miele sulla zona interessata. Lasciare agire per 10 minuti, quindi lavare con sapone delicato e acqua tiepida. Ripetere ogni giorno.


3. Denti e gengive . Gli studi suggeriscono che consumare miele di Manuka può aiutare a ridurre la placca e la gengivite. Questo può essere spiegato con la potente carica antibatterica combinata con la ricchezza di minerali fondamentali per i denti.


4. Mal di gola . È risaputo che il miele è altamente benefico per tosse e mal di gola, e nel caso del miele di Manuka questo è ancora più vero. Infatti aiuta a lenire l'infiammazione, a potenziare il sistema immunitario e a fermare la crescita di batteri nocivi.


5. Raffreddore e sinusite . Consumare il miele di Manuka aiuta a liberare il naso chiuso e trattare l’infezione delle vie nasali.


6. Reflusso acido e ulcera gastrica . È riportato che il miele di Manuka può aiutare a eliminare il reflusso acido e migliorare i sintomi di altri problemi digestivi come ulcera gastrica e indigestione.


7. Allergie . Gli studi suggeriscono che il consumo giornaliero di miele di Manuka può aiutare a ridurre i sintomi delle allergie stagionali.


8. Insonnia . Il miele di Manuka può aiutare coloro che hanno difficoltà ad addormentarsi. Prenderne un cucchiaino prima di andare a letto.


I ricercatori dell'Università di Waikato, in Nuova Zelanda (una delle realtà all'avanguardia negli studi sulle proprietà benefiche e curative del miele), hanno scoperto che l'attività antibatterica del miele di Manuka può persino arrestare la crescita di ceppi batterici di Staphylococcus aureus resistenti agli antibiotici. Ed è stato invece constatato che il miele di Manuka non dà origine a fenomeni di antibioticoresistenza (analogamente a tanti altri rimedi naturali antimicrobici, tra cui innanzitutto l'aglio).


Il miele di Manuka ha mostrato anche altri benefici come per il trattamento dell’ Helicobacter pylori , Escherichia coli , SIBO e candidosi vaginale.


In commercio si trova miele di Manuka con diverse concentrazioni di MGO (espresse in milligrammi di metilgliossale per chilo di miele): da 100 fino a 550. Quanto più questo numero è alto, tanto più il contenuto di metilgliossale è significativo e tanto più è elevato il potere antibiotico del miele. Se quindi a scopo preventivo il miele MGO 100 può andare benissimo, chi necessita di azioni più forti potrà ricorrere a quello MGO 400 o addirittura MGO 550.


Si consiglia un cucchiaino di miele di Manuka direttamente in bocca o sciolto in una bevanda tiepida (non calda) fino a tre volte al giorno. Va consumato da solo, lontano dai pasti.


Per quel che riguarda controindicazioni e effetti collaterali del miele di Manuka, questo rimedio naturale non è adatto ai soggetti allergici al miele e ai diabetici, per i quali il metilgliossale è nocivo (persino nell'uso esterno: esistono evidenze scientifiche che il miele di Manuka possa addirittura ritardare la guarigione delle ulcere diabetiche). Sembra inoltre possibile – benché più che altro teorica - un'interferenza con alcuni farmaci chemioterapici, in virtù dei suoi effetti antiossidanti (il miele di Manuka contiene infatti anche flavonoidi).


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