MELATONINA e invecchiamento
La melatonina è una molecola dal potenziale energetico immenso che viene prodotta dalla ghiandola pineale situata nel nostro cervello. Con l’avanzare dell’età la produzione di questa sostanza diminuisce e il nostro organismo interpreta questo calo come un ordine a invecchiare.
Fino a circa trent’anni fa si riteneva che la ghiandola pineale fosse sostanzialmente inutile. Alcuni scienziati ritenevano che si trattasse di un organo che nel corso della storia evolutiva dell’uomo aveva perso ogni funzione, fino a diventare superfluo. Oggi alcuni ricercatori hanno dedicato tutti i loro studi a cercare di comprendere questa ghiandola, che si è svelato non essere affatto superflua, ma anzi “il regolatore dei regolatori”, in grado di decidere al durata della nostra vita.
Walter Pierpaoli, lo scienziato famoso in tutto il mondo per la scoperta delle proprietà anti-invecchiamento della melatonina, ha dedicato gli ultimi decenni per cercare di accedere al potenziale della ghiandola pineale e scoprire se ristabilendo i valori giovanili di melatonina il corpo possa mantenersi vivo e forte molto più a lungo, forse per sempre?
L’INVECCHIAMENTO E’ UN PROGRAMMA PRESTABILITO
“L’invecchiamento è un programma evolutivo del cervello dei mammiferi. Questo programma si esprime attraverso il sistema ormonale, la cui funzionalità ciclica, giornaliera e stagionale, è a propria volta controllata strettamente da una particolare ghiandola, la ghiandola pineale. Questo significa che, così come nel corso della vita umana si innestano a tempo debito fenomeni quali la crescita o la pubertà, a un certo punto un vero e proprio orologio interno indica che è il momento di invecchiare.
L'invecchiamento è un programma ormonale-neuroendrocrino preciso, geneticamente determinato ed unico per ogni specie, situato nel "reticolo pineale", vale a dire nelle strutture nervose del cervello e del sistema nervoso periferico che regolano la sintesi e la secrezione sincronica circadiana (giorno-notte), ritmica-oscillatoria di tutti gli ormoni, dei neuropeptidi e di ogni altra molecola endogena del corpo che segue strettamente i ritmi solari planetari.
Il "programma invecchiamento", similmente a quello della crescita, della pubertà e della fertilità, segue un tragitto che è indipendente dalle cosiddette "malattie dell'invecchiamento". Infatti, l'espressione delle malattie tipiche della senescenza come ad esempio la "sindrome metabolica X" ("il quartetto letale", vale a dire ipertensione, iperglicemia, ipercolesterolemia e adiposità viscerale) non dipendono e non sono una conseguenza dell'invecchiamento stesso, ma piuttosto di una alterazione e de-sincronizzazione della ciclicità ormonale diurna e notturna, prodotta da malattie e dai fattori endogeni ed esogeni che alterano e appiattiscono i ritmi ormonali giovanili (fattori di stress psichici e sociali, tendenza ereditaria ad alterazioni enzimatiche e metaboliche, infezioni batteriche e virali acute e croniche, abitudini e carenze alimentari, condizioni di vita ambientale, agenti tossici, contaminazioni, radiazioni varie, eccetera).
Pertanto, se l'invecchiamento è un evento ormonale programmato, il programma può certamente essere modificato e invertito mediante un strategia di ri-programmazione! Tale intervento richiede una conoscenza della biologia fondamentale dell'invecchiamento.
Abbiamo mostrato che replicando ed imitando il picco notturno della melatonina pinealica mediante la sua somministrazione notturna, siamo in grado di ritardare l'invecchiamento e le malattie che l'accompagnano. Tuttavia la melatonina non è il rimedio finale degli interventi anti-invecchiamento. Il trapianto della pineale da un animale giovane a uno vecchio produce infatti effetti di ringiovanimento molto più pronunciati della melatonina. Tali effetti non dipendono certamente dalla produzione di melatonina dalla ghiandola pineale trapiantata!
Altre molecole riproducono più rapidamente gli effetti anti invecchiamento della melatonina.
Perciò noi crediamo che lo scopo della melatonina sia quello di proteggere la pineale dall'invecchiamento, e di mantenere la pineale in grado di produrre altre molecole che possono risintonizzare rapidamente ai valori giovanili "l'orologio ciclico ormonale".
L'evidenza più drammatica sulle capacità della Melatonina nella prevenzione dell'invecchiamento e nel prolungamento della ciclicità ormonale deriva da studi clinici recenti da noi condotti in donne nella perimenopausa. La Melatonina ricostituisce infatti rapidamente la ciclicità ed i livelli giovanili delle gonadrotropine ipofisarie LH e FSH, e corregge l'ipotiroidismo latente che è sorprendentemente presente nelle donne in perimenopausa. Le donne più giovani (da 42 a 52 anni) reagiscono più rapidamente che non le donne più anziane (da 55 a 62 anni). Questi risultati costituiscono sicuramente una pietra miliare nella storia della medicina anti-invecchiamento.
Esiste anche evidenza clinica che la Melatonina da sola e, ancor meglio in associazione a elementi minerali-traccia come Zinco, Selenio e ad un numero di molecole naturali, riesce a prevenire e anche a curare una varietà di malattie come ad esempio: la sindrome metabolica X , le infezioni virali, le malattie auto-immunitarie, e migliora la terapia dei tumori. Quindi "risincronizzando la ciclicità dell'orologio ormonale" si ottiene una ricostituzione permanente della sorveglianza immunologia e il mantenimento della salute e dell'integrità biologica del corpo. Abbiamo quindi svelato le basi sulle quali la Natura e l'evoluzione hanno costruito e mantengono l'integrità biologica di ogni essere vivente.
La base della salute è quindi il mantenimento di una ciclicità ormonale giovanile!
LA MELATONINA E’ LA CHIAVE PER RIMANDARE ALL’INFINITO L’INVECCHIAMENTO
La melatonina è di fondamentale importanza perché consente alla pineale di lavorare nelle migliori condizioni, di non invecchiare. Questo significa che tenendo la pineale sempre giovane si può rimandare in linea di principio all’infinito il momento in cui avviene il “lancio” del programma di invecchiamento. Soprattutto si può consentire alla pineale di produrre in condizioni ottimali le sostanze regolatrici dei ritmi ormonali che, in rapporto con i ritmi planetari delle stagioni, della luce, della temperatura, sono alla base di tutte le funzioni ormonali (basti pensare al ritmo mestruale lunare della donna). Esse sono indissolubilmente legate a tali ritmi dalla notte dei tempi, e l’estinzione di tali ritmi ormonali pilotati dalla pineale è l’invecchiamento stesso.” afferma il Dott. Pierpaoli nel suo libro La Chiave della Vita.
COSA ACCADE CON L’AVANZARE DEGLI ANNI
Il picco nella produzione di melatonina da parte della ghiandola pineale si raggiunge durante la pubertà o subito dopo la sua conclusione. Nella maggioranza delle persone al più tardi al raggiungimento dei 25 anni si osserva un calo nella produzione di melatonina. Con l’aumentare dell’età la pineale comincia a decadere e, come dimostrano le radiografie effettuate su persone anziane, si formano delle calcificazioni (la cosiddetta “sabbia cerebrale”).
Nel corso della nostra vita la ghiandola pineale si comporta come una vera e propria centrale adibita alla produzione di enormi quantità di energia, nonché al controllo e alla regolazione di tutti i sistemi che compongono il nostro organismo. Con l’avanzare degli anni inizia lentamente ad atrofizzarsi, perdendo molti dei suoi pinealociti – cellule necessarie alla produzione di melatonina e di altre importanti sostanze.
Mano a mano che la pineale perde la propria funzionalità, smette anche di produrre e mettere in circolo la melatonina. A sua volta l’organismo ha sempre meno energia a disposizione e non riesce più a rispondere rapidamente alle sollecitazioni ambientali. Il sistema endocrino comincia a lavorare in maniera “irregolare”, si manifestano disturbi del sonno, cresce la sensibilità al caldo e al freddo, la digestione e la funzione urinaria si fanno più laboriose, il sistema immunitario s’indebolisce e l’organismo è sempre più esposto ai pericoli esterni (infezioni, allergie, sviluppo di cellule tumorali, ecc.); una catena di eventi che prende il nome di processo d’invecchiamento o senescenza.
L’IMMORTALITA’ TERRENA
Nel suo sito il Dott. Pierpaoli afferma chiaramente: “La scoperta che l’invecchiamento è frenabile e persino reversibile non ha ancora raggiunto la coscienza di molti. Infatti il lavaggio del cervello dalla nascita ci ha inculcato una visione precisa e indelebile del nostro destino, ove la presenza costante di malattie, ansie e dolori fa parte del “destino” dell’Uomo.
Contrariamente agli Occidentali, gli antichi indù già almeno 5000 anni fa seguivano invece le pratiche e le scienze che senza remore o pregiudizi parlavano di eternità terrena. Tutto questo suona a noi come delirio.
L’invecchiamento è solo e semplicemente il declino progressivo o rapido (malattie) della ciclicità ormonale legato al programma iscritto geneticamente nel complesso pinealico. Questo noi lo abbiamo dimostrato con inconfutabili esperimenti scientifici.”
Nelle antiche pratiche yogiche la ghiandola pineale aveva un ruolo fondamentale, e molte pratiche avevano proprio lo scopo di risvegliarla e di inondarla di energia per sperimentare l’unità col cosmo e attivare le potenzialità latenti dell’essere umano.
Le ricerche condotte da Pierpaoli e Regelson e i loro esperimenti sugli animali hanno dimostrato che il decadimento della ghiandola pineale e le sue conseguenze sull’organismo umano non sono un “destino ineluttabile”; al contrario, si tratta di processi che possono essere bloccati, se non addirittura invertiti. I due ricercatori hanno iniettato melatonina in topi nei quali il decadimento della pineale era già in fase avanzata e dopo pochi mesi hanno osservato che:
· la funzionalità della pineale era stata ripristinata e l’organismo aveva ripreso a produrre melatonina in maniera autonoma;
· la pelle, ormai rugosa e sottile, era tornata spessa e luminosa;
· anche la funzione sessuale era stata ripristinata;
· il sistema immunitario si riprendeva a visto d’occhio, consentendo di eliminare cellule tumorali in fase di sviluppo;
· l’assunzione di cibo e la digestione erano tornate normali.
I topi che erano stati trattati con la melatonina sopravvissero il 33% del tempo in più rispetto a quelli a cui non era stata iniettata e malgrado l’età estremamente avanzata, i topi trattati con la melatonina godettero fino all’ultimo di una salute di ferro.
AZIONE ANTIOSSIDANTE della MELATONINA
Da LifeExtension leggiamo che la melatonina è in grado di produrre una forte azione antiossidante agendo come scavenger (cerca e distruggi) sui radicali idrossile e perossile potenziando e sinergizzando nel contempo anche l’azione di altri antiossidanti come la vit. C, lo Zinco ed il Selenio. Agisce anche come protettore del DNA inibendo le reazioni dei radicali liberi perossinitriti.
Concludo con una citazione del Dott.William Regelson tratta dall’introduzione del suo libro La fonte della giovinezza. Melatonina: abbiamo in noi la molecola che ci impedirà di invecchiare?:
“Ho settant’anni. Con mia stessa sorpresa, sono diventato improvvisamente cosciente della mia condizione mortale. Non posso permettermi di aspettare altri trent’anni. Non voglio vedere la mia creatività, la mia capacità di godere della bellezza di questa terra e della gioia sensuale del mio corpo, distrutte da un processo che, stando alla nostra ricerca, è reversibile e addirittura evitabile.”
(fonte: //www.dionidream.com )
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