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Antiossidanti

La parola 'ossidazione' (o stress ossidativo) è usato per descrivere il danno che si verifica nel corpo a livello cellulare e molecolare. Per dirla semplicemente, è come se il nostro corpo fosse un 'motore' perfetta che gira su ossigeno e acqua. Come con qualsiasi motore, usura aree prodotti del materiale di scarto e danni minori (radicali liberi) che, nel tempo, causare il corpo a degenerare.


Anti-ossidazione è in realtà proprio la capacità del corpo di riparare questo danno. Nell'esempio 'motore', è come se le ha residui a scomparire e il corpo viene ripristinato e rigenerato.
Questa costante battaglia tra i due poteri, le ossidanti e antiossidanti significa che se la capacità ossidante in un corpo è superiore alla capacità antiossidante, danni comincia a verificarsi, normale funzionamento deteriora e il corpo età e diventa più debole.


Aggiungere a questo il normale passaggio del tempo e la riduzione in proprio potere del corpo di ripararsi e l'invecchiamento sia diventare più evidente.
Per queste ragioni è molto importante per mantenere la nostra capacità anti-ossidanti in buona forma, al fine di aiutare il corpo a ripararsi, per rimanere giovani e per allungare l'aspettativa di vita.



Gli antiossidanti, funzionano bloccando i radicali liberi e convertendoli in sostanze innocue. Aiutano a stabilizzare i radicali liberi (molecole per natura instabili) presenti nelle cellule, riducendo le caratteristiche pro-ossidanti di queste sostanze.


Secondo il Dott. Jan Karlsson, autore Antioxidant and Exercise, siccome gran parte dei processi metabolici si verifica nelle membrane e strati lipidici cellulari, l’attività protettiva è svolta dalla difesa antiossidante liposolubile. Mentre la difesa alla formazione di radicali liberi nei processi metabolici citoplasmatici è ad opera degli antiossidanti liposolubili.


Quindi esistono antiossidanti liposolubili e idrosolubili.
Il nostro organismo riesce a tenere sotto controllo l’attività dei radicali liberi attraverso speciali sostanze antiossidanti endogene (sintetizzate autonomamente) tra le quali rientrano enzimi come la superossidodismutasi, la catalasi e il glutatione ridotto ed esogene (presenti negli alimenti).


Se da un lato molti alimenti esercitano un’azione protettiva nei confronti dei radicali liberi, dall’altro abitudini alimentari scorrette possono aumentarne l’attività (dieta troppo ricca di grassi animali, consumo eccessivo di oli vegetali e pesce grasso, eccesso di ferro, intolleranze alimentari).


Gli alimenti più pericolosi in assoluto sono quelli ricchi di lipidi ed in particolare di acidi grassi polinsaturi (pesci, oli vegetali, frutta secca). La natura ha tuttavia saputo associare a tali nutrienti elevate quantità di vitamina E in modo da neutralizzare, almeno in parte, la formazione di radicali liberi.


Anche l’esposizione ad inquinanti atmosferici, a radiazioni ionizzanti o ultraviolette, l’abuso di farmaci, il fumo e l’attività fisica intensa sono in grado di aumentare pericolosamente la sintesi di radicali liberi.


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