Quali integratori in gravidanza o allattamento
Quello delle integrazioni rappresenta un aspetto fondamentale, ancora oggi troppo spesso sottovalutato, mentre è particolarmente importante in periodi delicati come la gravidanza, l’allattamento e l’infanzia.
Per la donna in gravidanza che segue una dieta a base vegetale, sia essa latto-ovo vegetariana o vegana, è sempre prevista l'integrazione di vitamina B12; ma tale integrazione deve essere un punto di attenzione per tutte le donne, anche quelle onnivore , perché anche negli onnivori quella di B12 è una carenza diffusa, specie in gravidanza. Anche le mamme onnivore dovrebbero dosare la vit B12 fin dall’inizio della gravidanza: esistono condizioni subcliniche in grado di limitarne l’assorbimento dalle fonti dietetiche di origine animale.
Le integrazioni di vitamina D e DHA sono raccomandate alla popolazione generale, indipendentemente dalla dieta .
Per poter definire l’integrazione personalizzata di vit B12 e vit D è necessario conoscerne i reali livelli ematici: la dose di integratore da assumere sarà diversa in caso di valori già ottimali (e da mantenere tali per tutta la gravidanza!) o in presenza di carenza. Gli esami da effettuare sono:
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per la vitamina B12: emocromo, vit. B12, folati, omocisteina;
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per la vitamina D: vitamina D, paratormone, calcemia e fosforemia.
Per il DHA non ci sono esami da fare, ma si consiglia per tutte un’assunzione giornaliera di 100-200 mg durante tutta la gravidanza e l'allattamento, come previsto dai LARN 2014 (livelli di assunzione dei nutrienti consigliati per la popolazione italiana).
la quantità di vitamina B12 contenuta in questi prodotti è molto bassa e non sufficiente.
Per le donne in gravidanza e allattamento la dose di mantenimento è la stessa dell’adulto nelle altre fasi della vita, tuttavia si consigli di scegliere l’assunzione della dose giornaliera di 50 mcg in due separate metà, in due diversi momenti della giornata, per aumentare la biodisponibilità della vitamina B12
Perché integrare la vitamina D
La via naturale per ottenere la vitamina D non è la dieta ma l’esposizione alla luce solare, che consente la conversione del precursore cutaneo nella forma di vitamina metabolicamente attiva. Purtroppo il nostro stile di vita e le condizioni ambientali non consentono più di soddisfare il nostro fabbisogno in questo modo.
La carenza di vitamina D durante la gravidanza può associarsi a basso peso del bambino alla nascita, preeclampsia, parto pre-termine, maggior rischio di riniti e allergie alimentari per il bimbo. Per questo è raccomandato, a tutte le future mamme un controllo del livello della vitamina, se possibile già prima del concepimento, per correggere eventuali deficit e raggiungere livelli ottimali nel corso della gest azione.