LO SCUDO FISCALE
In questi mesi si è sentito parlare molto del c.d. scudo fiscale, provvedimento con il quale dal 15 settembre scorso è possibile rimpatriare e regolarizzare tutti quei beni detenuti all’estero in violazione delle norme sulle dichiarazione dei redditi, ovvero le norme sul monitoraggio fiscale.
La richiesta di regolarizzazione o rimpatrio potrà essere fatta per quei beni detenuti almeno al 31.7.2008. Il termine per la dichiarazione è al 15 dicembre 2009.
Nel dettaglio lo scudo consente la regolarizzazione e il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali. A titolo meramente esemplificativo, potranno essere oggetto di scudo beni come il denaro, le azioni, quote sociali, titoli, obbligazioni finanziarie, immobili, yacht, opere d’arte, gioielli e così via.
Tali beni o attività potranno essere oggetto della richiesta di emersione anche se detenuti all'estero tramite soggetti interposti come ad esempio società fiduciarie.
I beni posseduti in Italia ma di provenienza estera non rientrano nella sanatoria.
I presupposti della richiesta sono: la residenza in Italia del richiedente, la violazione di norme sul monitoraggio fiscale ed il possesso all'estero di beni che non sono stati dichiarati.
Costo dell’operazione sia per il rimpatrio che per la regolarizzazione delle attività è pari al 5% del valore del bene che si vuole regolarizzare o rimpatriare. Si tratta di una tassazione evidentemente forfetaria. Il valore delle attività da scudare è a scelta del contribuente.
Le modalità necessarie per scudare le attività di cui sopra sono contenute nella circolare n. 43 dell'Agenzia delle Entrate, liberamente consultabile sul sito www.agenziaentrate.it , dove potranno essere scaricati altresì i moduli per la redazione della dichiarazione di emersione.