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RISARCIMENTO DEI BOND ARGENTINI

In molti di voi si ricorderanno del crack finanziario dello Stato Argentino del 2002 e della disperazione di centinaia di migliaia di risparmiatori in tutto il mondo ed anche in Italia, che hanno perso i loro risparmi.


Cosa era accaduto?


I bond argentini erano titoli di debito emessi dallo Stato Argentino destinati a investitori istituzionali e professionali. L’acquisto da parte del consumatore poteva avvenire soltanto tramite l’intermediazione della Banca.

I Bond Argentini (c.d. tango bond) si prestavano a fini altamente speculativi, avendo rendimenti alti e non essendo certa la restituzione del capitale investito . Tuttavia questo intento speculativo era estraneo a migliaia di risparmiatori (ad es. pensionati ultrasessantenni) e le banche in tantissimi casi hanno violato precisi obblighi informativi. L’acquisto dei bond argentini poi è avvenuto illegittimamente spesso anche per mancanza di forma scritta del contratto di negoziazione titoli.

La banche intermediarie avrebbero dovuto avvertire i risparmiatori di una serie di elementi assai rilevanti , (ad esempio l’originaria destinazione dei bond argentini ai soli investitori istituzionali; la mancanza di prospetto; l’andamento del rating e il loro carattere eminentemente speculativo) nel contesto dell’ordine, vero e proprio requisito di forma contenuto.

I Tribunali italiani in questi casi hanno dato e continuano a dare ragione al consumatore , al punto che è la Banca stessa ad offrire una composizione bonaria della vertenza per evitare una sentenza di condanna. In media le Banche offrono un risarcimento intorno al 60/70% del valore del capitale investito.

Inoltre, l’azione non è incompatibile con l’ Icsid , arbitrato internazionale.
Il nostro studio offre una valutazione gratuita della pratica, all'esito della quale sarà espresso motivato parere circa l'opportunità di un'eventuale azione giudiziale.