DOMANDE COMUNI SULLA PSICOTERAPIA
E’ importante avere amici a cui rivolgersi, comunicare le proprie difficoltà interne alle persone più vicine può essere utile; spesso si scopre che il proprio problema è anche dell'altro (o degli altri).
Spesso ci si sente subito meglio, meno soli, compresi.
Le persone quindi offrono la loro esperienza e il loro modo di affrontare le difficoltà all’amico, consigliandolo, minimizzando il problema, incoraggiandolo, ascoltandolo.
L’aiuto di un amico nei casi in cui il malessere (ansia , umore depresso, disagio generale e costante...) perduri nel tempo o dia la sensazione di "non farcela più", non può bastare. Il rivolgersi allo specialista consente di lavorare a più livelli , con le emozioni, il pensiero, il fare attraverso precise tecniche psicoterapeutiche che accompagnano la persona in un percorso di sviluppo personale.
Una buona lettura è sempre utile, bisogna tenere conto che una parte fondamentale della psicoterapia è la relazione che si instaura con il terapeuta , quello che avviene durante le sedute.
E’ come se pensassimo, in caso di patologia cardio-vascolare, di sostituire la visita cardiologica con un trattato di cardiologia. Avremmo molte informazioni ma senza l’esperienza e la conoscenza e l’osservazione del medico non potremmo avere una terapia efficace.
Dipende dalla condizione economica di ciascuno. Le sedute hanno un costo che varia dai 50€ agli 80€ a seconda del professionista (il costo di una seduta dalla dott.ssa Stellari è di 60€). Si svolgono dalle 2 alle 4 sedute al mese , si concordano con il paziente in base alla situazione presentata. Generalmente, almeno all’inizio, è consigliata una seduta a settimana.
Non c’è una durata standard. Dipende dalla problematica presentata, dalla persona, dal terapeuta, le variabili sono molte. In tutti i casi la psicoterapia è un lavoro a 4 mani e l’andamento della stessa è condiviso tra terapeuta e paziente. Una buona psicoterapia non genera “dipendenza “ e non deve durare per forza anni. Il paziente è partecipe e attivo nel processo di terapia.
Le motivazioni sono molte: spesso la paura del giudizio degli altri, la paura di essere manipolati, la paura di scoprirsi e farsi scoprire nel proprio intimo, la paura di venire a conoscenza di qualcosa di se’ di “terribile”. L’idea di potercela fare da soli, che non è niente di ché , che bisogna prima pensare ai bambini (spesso accade che venga richiesta una consulenza per un figlio, anziché per se stessi perché prendersi cura di se’ genera sensi di colpa), la non conoscenza del lavoro dello psicoterapeuta…a volte anche la paura di stare bene (si lascia una condizione seppur di malessere ma conosciuta per andare verso un’altra , che seppur migliore è ignota).
Andare dallo psicoterapeuta significa innanzi tutto darsi il permesso di prendersi cura di se stessi, di essere liberi e di accettare di valere molto.
COME FACCIO A SCEGLIERE LO PSICOTERAPEUTA GIUSTO?