Dott. Francesco Candeloro
Costituzioni sulfurica e carbonica
I. Il biotipo sulfurico In questa parte descriveremo le caratteristiche dominanti della costituzione sulfurica maggiormente vicina all’equilibrio, definita altresì neutra, per distinguerla dai biotipi grasso e magro che, per caratteristiche morfologiche e metaboliche, sono più vicini rispettivamente alle costituzioni carbonica e fosforica. Analizzeremo in dettaglio i biotipi grasso e magro della costituzione sulfurica nel paragrafo relativo alle costituzioni miste. Il sulfurico neutro, dunque, corrisponde all’ideale greco della bellezza umana. Morfologicamente è infatti un normolineo, con armonia tra le singole parti: il viso è rettangolare, con equilibrio tra i piani frontale, nasale e orale; i denti, di norma ben impiantati, sono giallastri ed anch’essi rettangolari; l’occlusione delle ossa mascellari è buona; le dita, anch’esse di aspetto rettangolare, presentano estremità a spatola con ultima falange più larga delle prime due; la mano è allungata, con buone inserzioni muscolari, adatta al lavoro fisico; l’angolo braccio-avambraccio in estensione è di poco inferiore ai 180 gradi; la tonicità muscolare è nel complesso buona. Questa armonia dell’aspetto è il risultato di un altrettanto armonico sviluppo dei foglietti embrionali, che si traduce, funzionalmente, in un buon equilibrio neuroendocrino, semmai caratterizzato da una lieve preponderanza pituitarica. Analogo equilibrio, pertanto, si riscontra anche sul piano temperamentale, che si caratterizza per un atteggiamento, verso gli eventi della vita, quasi sempre positivo e ottimista, e per di più teso all’azione ed alla realizzazione. Tutti i sulfurici equilibrati, dunque, presentano un livello di autostima piuttosto elevato, sono dotati di una certa destrezza manuale - dovuta anche al loro spirito pratico - e di una notevole resistenza agli sforzi e all’opposizione ambientale. La consapevolezza delle proprie capacità, spesso raffrontata all’ indecisione e alla indeterminatezza di soggetti appartenenti alle altre costituzioni, spingono tuttavia i soggetti sulfurici ad appropriarsi anzitempo di quello da cui si sentono istintivamente attratti, spingendoli spesso verso un atteggiamento prevaricante il prossimo, e conseguentemente improntato al superamento dei limiti salutari imposti loro dalla natura, comportamenti che finiscono col tempo per rendere il sulfurico un soggetto decisamente impulsivo e impaziente, nonché portato alla collera più intransigente. Dal punto di vista patologico, le prime manifestazioni dello squilibrio funzionale di questa costituzione hanno sulla cute e sugli organi emuntori più superficiali (vie respiratorie superiori) le principali localizzazioni: la cute andrà dunque incontro a processi reattivi, quasi sempre violenti, caratterizzati da periodiche dermatiti (comprese diverse forme di orticaria), spesso anche a tendenza suppurativa (foruncolosi e acne pustolosa), mentre oltremodo frequenti in questa costituzione sara nno le manifestazioni allergiche, e in particolare quelle coinvolgenti le mucose più superficiali (oculorinite), nonché ancora le manifestazioni a carattere spasmodico dell’apparato gastrointestinale. Tutte queste manifestazioni patologiche, come abbiamo detto, sara nno caratterizzate da rapidità di insorgenza e violenza dei sintomi, e si accompagneranno spesso a manifestazioni locali di intenso prurito, sensazione di bruciore ed evidente arrossamento della parte colpita. I rimedi più facilmente indicati nei soggetti appartenenti a questa costituzione sara nno ovviamente quelli a radicale sulfurico, e più precisamente, oltre a Sulfur, rimedio basilare della costituzione, Hepar sulfur, Magnesia sulfurica e Kali sulfuricum fintanto che prevarranno le manifestazioni spastiche e di eliminazione cutaneo-mucose (anche a carattere suppurativo), Natrum sulfuricum e Sufuric acidum quando le affezioni cominceranno ad approfondirsi, e farà la sua comparsa lo stadio iniziale del miasma sicosico. A seguire, poi, proprio per l’orientamento temperamentale precedentemente descritto, via via che l’organismo comincerà a presentare le caratteristiche psicofisiche dei miasmi successivi, sara nno di volta in volta necessari rimedi di terreno come Lycopodium, Mercurius solubilis e Aurum Metallicum, con Aconitum, Pulsatilla e Nux Vomica frequentemente utilizzati nelle manifestazioni acute dei diversi stadi dello squilibrio organico. In relazione, infine, alle principali misure igienico-dietetiche da seguire, al fine di ritardare la progressione patologica dei soggetti appartenenti a questa costituzione, le più importanti sara nno quelle volte ad incoraggiare lo svolgimento di una regolare attività fisica - possibilmente anche a carattere competitivo - e a porre particolare attenzione, nella dieta, alla restrizione dei cibi (animali) a maggior contenuto proteico, con la contemporanea limitazione degli zuccheri semplici a favore di quelli più complessi (contenenti amido) e quindi a più lento assorbimento. II. Il biotipo carbonico Questa costituzione identifica un soggetto brevilineo tendente al sovrappeso, dal viso rotondeggiante con predominanza del piano orale; i denti sono quadrati, ben impiantati e di un colorito bianco gessoso; gli arti sono corti, così come le mani, che appaiono molli e carnose, dal palmo quadrato e dalle dita anch’esse limitate nella lunghezza. La muscolatura che sostiene gli arti è nel complesso ipotonica, e si accompagna ad una certa rigidità legamentosa, che tiene conto del fatto che l’angolo braccio-avambraccio, in estensione, è inferiore a 180 gradi. L’aspetto esteriore ed il temperamento del soggetto carbonico risentono inevitabilmente del particolare assetto endocrino, caratterizzato da una ridotta funzionalità tiroidea e ipofisario-gonadica, quest’ultima responsabile di numerosi casi di ritardato accrescimento puberale dell’età adolescenziale. A questi aspetti ghiandolari, si aggiunge una prevalenza del sistema nervoso autonomo parasimpatico (soggetti tendenzialmente vagotonici) su quello ortosimpatico, in grado di giustificare, altresì, il particolare temperamento del carbonico equilibrato, ben diverso da quello del biotipo sulfurico: fin dall’età infantile, infatti, il soggetto carbonico appare calmo e diligente, la sua minor efficienza e intraprendenza fisica, però, rispetto ai bambini di costituzione sulfurica, lo porta a sviluppare una certa insicurezza, che compenserà con un maggior attaccamento ai genitori e un’ipertrofia dell’istinto di conservazione, legata principalmente all’alimentazione. Crescendo il carbonico apparirà come una persona riservata, con una socievolezza ristretta a poche persone, decisamentee metodico, preciso e paziente sul lavoro, che effettuerà sempre nella speranza di ricevere quella gratificazione capace di appagare la sua innata insicurezza. Se scompensato, allora, tali aspetti temperamentali potranno sconfinare in atteggiamenti di ostinatezza prima, di indolenza e indifferenza poi, fino ad un più alto grado di disinteresse e apatia sia per i propri affetti che per le sue abituali occupazioni. Le patologie a cui più facilmente vanno incontro i soggetti di questa classe costituzionale sara nno essenzialmente quelle metaboliche, legate proprio all’iperalimentazione: dal sovrappeso, già presente in età infantile, si passerà facilmente, nell’età adulta, alla sindrome metabolica, al diabete e quindi all’aterosclerosi, mentre la poca propensione a svolgere attvità fisica, faciliterà la comparsa di manifestazioni osteoarticolari artrosiche e/o osteoporotiche. Al fine dunque di prevenire lo sviluppo di queste patologie i consigli più importanti da dare a questi soggetti, sui piani alimentare e dell’attività fisica, sara nno quelli di limitare l’introito di cibi ad alto indice glicemico e dei grassi animali in particolare, privilegiando una dieta a maggior contenuto proteico, ma dove tale principio nutritivo provenga soprattutto dai cibi vegetali (legumi) e da quelli animali a minor contenuto di colesterolo e grassi saturi (carne bianca e pesce). Utile la sostituzione del comune sale da tavola con quello iodato, sia per tenere più attiva la funzione tiroidea, sia per prevenire i rischi di ipertensione conseguenti all’aterosclerosi. Naturalmente l’eccesso alimentare in fase di scompenso sarà causa della precoce comparsa di patologie benigne a carattere proliferativo e di accumulo (infiltrati acquosi, formazioni cistiche, papillomi, verruche e condilomi tra le prime, calcoli della colecisti e renali tra le seconde). Riguardo all’attività fisica sarà utile incoraggiare i soggetti carbonici verso un’attività inizialmente regolare, ma moderata, che preveda però periodici superamenti dei propri limiti, così da rinforzare progressivamente anche il proprio grado di autostima. Solamente in una fase più avanzata sarà utile spingere i soggetti appartenenti a questa categoria anche verso un’attività di tipo competitivo con terzi. I rimedi di terreno maggiormente utilizzati in omeopatia sara nno inizialmente quelli a radicale carbonico (Magnesia carbonica, Kalium carbonicum, Natrum carbonicum Ammonium carbonicum), partendo come al solito dal rimedio costituzionale per eccellenza, vale a dire Calcarea Carbonica; alla progressione patologica verso la sicosi e il luesinismo faranno la loro comparsa prima i rimedi organici del miasma sicosico (Thuja, Sepia e Graphites) poi quelli cancerinici della costituzione (Nitric acidum, Nux Vomica e Conium maculatum) e infine i rimedi per eccellenza della serie luesinica (Baryta carbonica e, da ultimo, Carbo vegetabilis). Se il rimedio più frequentemente utilizzato nelle affezioni acute, espressione della riattivazione del miasma psorico, sarà Belladonna, il nosode capace di rimuovere più spesso una causa di sbarramento alla guarigione - dovuto proprio alla tendenza di questi soggetti ai processi proliferativi-compensativi e alle patologie d’accumulo - sarà sicuramente Medorrhinum.