La dieta mediterranea
La dieta mediterranea è candidata a diventare ‘’ patrimonio culturale immateriale dell’umanità’’ dell’Unesco. Ma perché questo tipo di alimentazione, tipico dei paesi del bacino mediterraneo è un bene così prezioso? Iniziamo col dire che il primo a coniare questo termine è stato un famoso scienziato e nutrizionista americano (Ancel Keys) che ha vissuto 40 anni in Italia nella zona del Cilento. Fece uno studio in cui confrontò i regimi alimentari di sette Paesi di tre continenti e notò, cosa che è stata poi confermata da altri ricercatori, che tra le popolazioni del bacino mediterraneo che si alimentavano prevalentemente con pasta, pesce, prodotti ortofrutticoli e utilizzavano quasi esclusivamente olio di oliva come condimento l’incidenza di malattie cardiovascolari era molto più bassa rispetto a quelli in cui il regime alimentare quotidiano includeva molti grassi saturi (burro, strutto, latte, carne rossa ...). Da questo studio e da altri seguiti poi si è visto che l’aumento delle cosiddette patologie del benessere (arteriosclerosi, ipertensione, diabete, ecc.) è strettamente correlato al tipo di alimentazione tanto che è stato anche dimostrato che la dieta mediterranea riduca l’incidenza di Parkinson e Alzheimer, di cancro e allunghi la vita media. Dieta mediterranea vuol dire consumo prevalente di frutta e verdura, olio d’oliva come principale fonte di grassi, consumo importante di legumi, pane, pasta, pesce, uova, prodotti caseari e frutta secca, consumo moderato di carne e vino . Eppure sempre più spesso sono proprio i paesi del Mediterraneo, tra cui noi, ad allontanarsi da questo modello alimentare. Leggete le etichette di molti prodotti da forno: in quanti trovate scritto olio di oliva (non grassi o oli vegetali, state ben attenti è diverso)? Quanta carne mangiate nella settimana? Contate anche gli insaccati. Riuscite a non superare le tre volte? Le verdure ci sono a pranzo e a cena? Non è solo la pasta a fare la corretta dieta mediterranea. Pensateci.