Stati Generali PMI: come potenziare il credito alle imprese
Stati Generali PMI: come potenziare il credito alle imprese
Nel corso degli “Stati generali piccole e imprese e professioni” dello scorso 28 marzo a Roma, sono state presentate alcune proposte concrete volte a semplificare l’accesso al credito da parte delle PMI, che passano dal rinnovamento dei criteri per definire il merito creditizio e arrivano alla creazione di un nuovo Fondo su misura.
Obiettivo, sviluppare ulteriormente il potenziale delle piccole e medie imprese italiane, spina dorsale del Sistema Paese, con interventi a supporto della nuova finanza per le imprese.
Il tavolo di lavoro ha visto la partecipazione di esponenti del mondo politico e istituzionale, dal sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia al presidente della Fondazione Centro Studi Valore Impresa Gianni Cicero, secondo cui: «bisogna intervenire con una rivisitazione totale del modello di credito in Italia partendo da una diversa applicazione e funzionalità e condizionamento del merito creditizio, dei sistemi di garanzia, dal sostegno dei nuovi sistemi di gestione del credito che fanno riferimento alla Fintech, nonché nella creazione di un Fondo per lo sviluppo delle PMI».
Sul fronte del merito creditizio vengono proposte diverse linee di inte rvento.
Innanzitutto, concertare con la Banca d’Italia una rivisitazione della Centrale Rischi attivando diverse sezioni di inserimento e diversificando la gravità delle pregiudiziali. Con il Medio Credito Centrale sarebbe invece utile stabilire nuove procedure di rilascio di garanzie progressive, basate sulle nuove metodologie delle Banche Dati. L’ultimo step prevede nuove procedure applicative nella concessione del credito, da stabilire con l’ABI, l’associazione banche italiane. In termini molto semplici, si tratta di un nuovo percorso pensato per misurare con maggior precisione il merito di credito delle PMI, diversificandolo da quello previsto per le grandi imprese.
Migliorare il merito creditizio gestendo la Centrale dei Rischi
Ci sono poi una serie di proposte pensate per potenziare il sistema dei Confidi, evitando però comportamenti poco virtuosi: controlli del Medio Credito Centrale sulle condizioni applicate dai Confidi per il rilascio delle garanzie, e degli altri soggetti competenti in materia di vigilanza, con eventuale revoca delle autorizzazioni per gli inadempimenti. Attivazione di un numero verde per la denuncia di comportamenti che si discostano dai fini mutualistici e solidali. Rapporti diretti fra Mcc e banche (senza intermediazione regionale).
Confidi Systema, come si finanzia una PMI
Fondamentale la necessità di potenziare canali di accesso al credito diversi da quello bancario, incentivando il ricorso al settore Fintech e prevedendo specifiche forme di salvaguardia (ispirate al bailin, il salvataggio da parte degli azionisti interni e non del sistema), a tutela dei risparmiatori che si rivolgono alle piattaforme fintech.
C’è la proposta di istituire un nuovo Fondo PMI che coinvolga oltre ai tradizionali attori istituzionali, come la Cassa depositi e prestiti, anche le casse di previdenza private e garantisca una maggior redditività per attirare capitali.
Infine, un sistema che protegga maggiormente il mercato dei crediti deteriorati (NPL – Non Performing Loan) dalle derive speculative, attraverso nuove regole che concedano la prelazione al debitore originario consentendogli di riacquistare il proprio debito alle stesse condizioni riservate agli speculatori (a protezione anche delle garanzie concesse, spesso immobiliari).